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Escursione al Monte Due Mani

Tra la Culmine di San Pietro, Cima Muschiada e il Monte Due Mani
Monte Due Mani

Dalla palude di Brivio al traghetto di Imbersago

All'interno della cornice del Parco Adda Nord, la nostra passeggiata storico naturalistica ci conduce alla scoperta delle vicende storiche di Brivio, come testimoniano i reperti archeologici, il suo castello e l’ex filanda, ma anche della sua palude, considerata per la ricchezza dell’avifauna, una delle più ricche ed estese del territorio, fino a raggiungere l’abitato di Imbersago con il caratteristico traghetto detto “di Leonardo”.Alla passeggiata sull'Adda può essere abbinata la navigazione lungo il fiume.

Parco del Roccolo a Cesana Brianza

Un parco comunale di 1.810 ettari, così grande da coprire 6 comuni diversi. Ha un ruolo territoriale e ambientale molto importante in quanto polmone verde dell’Alto Milanese e collegamento tra il fiume Ticino al fiume Olona.   Oltre ad essere un’ottima scelta per lunghe passeggiate tra gli alberi è la meta ideale per godere in un bellissimo panorama sul lago di Pusiano e sull’isola dei Cipressi, grazie anche alle strategiche panchine che si possono trovare sulla riva del lago, dove potrete fermarvi a guardare un romantico tramonto. Il parco si può raggiungere con una passeggiata semplice e rigenerante, camminando un quarto d’ora da via dell’Alpetto 1 a Cesana Brianza. Volendo si può anche proseguire il sentiero arrivando alla chiesetta della Madonna della Neve, immersa nel silenzio del fitto bosco.

Lago di Annone

Annone di Brianza, vi suona familiare? Negli anni ‘60 ha ospitato grandi personaggi della musica nazionale e mondiale, dall’iconico duo Mogol-Battisti fino ai Dik Dik, e chissà che il lago di Annone non li abbia un po’ ispirati.   Non si tratta del classico belvedere sopraelevato ma la sua riva regala comunque un panorama molto bello e suggestivo, di cui godere facendo una passeggiata sul lungolago. Si può raggiungere attraverso una piacevole camminata di circa 20 minuti dal centro del paese, un’alternativa tranquilla per un weekend di relax con vista. Chissà che anche voi non vi mettiate a canticchiare qualcosa. 

Da Valgreghentino intorno al Monte di Brianza

Il territorio di Valgreghentino è attraversato da numerosi torrenti e ruscelli che nascono dal monte per poi confluire nel torrente Greghentino, diretto affluente del fiume Adda. Il nome del paese deriva proprio dal torrente Greghentino, il cui toponimo fa riferimento ai sui gorghi d’acqua e attesta la ricchezza d’acqua del suo territorio. Parcheggiata l’auto in via Monsignor Gilardi, un cartello indica la frazione di Molinello Superiore, il cui toponimo suggerisce la funzione avuta in passato da questo antico nucleo insieme al sottostante Molinello Inferiore. Dopo aver attraversato il ponte che sovrasta il torrente Greghentino, si sale seguendo un acciottolato fino al vicino nucleo rurale di Molinello Superiore e sul lato sinistro imbocchiamo la vecchia mulattiera. Lungo il percorso che sale alla frazione di Dozio, una serie di lapidi ripercorre la vita della Beata Vergine Maria. Arrivati al cippo IX mantenere l’acciottolato sulla sinistra e continuare a salire. In località Ganzola, si esce dal bosco per incontrare alcuni terrazzamenti recentemente recuperati, un tempo coltivati a foraggio e vigneto, ora coltivati a frutteto misto e piccoli frutti dall’Azienda Agricola Sella Mauro di Valgreghentino. Un ampio panorama si apre sulla valle dell’Adda e le Prealpi Lecchesi. Proseguendo si arriva dopo qualche centinaio di metri al piazzale antistante (sulla destra) del Santuario della Madonna di Częstochowa, un tempo Chiesa di San Martino di antiche origini medievali. È possibile visitare ogni giorno il giardino attorno al Santuario, mentre per l’apertura della chiesa è necessario contattare la Parrocchia di Valgreghentino. Proseguendo sulla sinistra si arriva all’abitato di Dozio, citato già nel 1300 da Goffredo da Bussero, come “Locus Docio”, prima comune autonomo e ora frazione di Valgreghentino. I terrazzamenti di Dozio erano un tempo coltivati a ortaggi, soprattutto piselli e taccole, frutta e vite per conseguire l’autosufficienza alimentare. Piselli, taccole e altri prodotti del campo erano poi venduti ai grossisti o scambiati con altri prodotti al mercato agricolo che si teneva a Valgreghentino. All’incrocio con la strada asfaltata svoltare a sinistra e fiancheggiare l’abitato. Degno di nota è il grande lavatoio (recentemente ristrutturato dal Parco di Montevecchia e della Valle del Curone) che si trova nel cuore del nucleo rurale, lo scolmatore della vasca è un coperchio di sarcofago di epoca tardo antica. Mantenere l’acciottolato che sale fino all’incrocio con il bivio, dove una palina sulla destra indica la direzione per Consonno, segnavia n. 9. Un’ampia radura dove pascolano cavalli si affaccia sul panorama montano dove si staglia il Monte Resegone, il Monte Ocone, il Monte Tesoro e la Val Cava. Il sentiero prosegue ora in costa lungo una strada agro-silvo-pastorale per circa un paio di chilometri attraversando la Val De’ Vai, dove nasce uno dei più importanti affluenti del Greghentino. La fitta copertura boschiva di questa zona è costituita in prevalenza da castagno e robinia, anche se non mancano acero montano, frassino maggiore, carpino nero e quercia. L’itinerario arriva di fronte alle prime rovine di Consonno, l’Hotel Plaza e sulla destra i resti del trenino panoramico che conduceva i visitatori per un giro turistico di quella che avrebbe dovuto essere la LasVegas della Brianza. All’incrocio con la strada asfaltata piegare a destra verso la Canonica di San Maurizio, ora adibita a edificio rurale, sulle cui mura campeggiano affreschi raffiguranti stemmi cardinalizi. Il borgo di Consonno ha un’origine antica. Il toponimo “Consonnum” è citato in una pergamena già nell’anno 1085. Consonno era un tempo un tipico paese dell’Alta Brianza, il cui abitato era costituito da cascine, stalle e fienili. I suoi terrazzamenti erano coltivati per la produzione di ortaggi, soprattutto porri e taccole, che venivano poi venduti nei mercati di Milano; mentre i marroni venivano coltivati nelle selve castanili lì intorno, come attesta la presenza di un importante essiccatoio, andato distrutto insieme al borgo. Negli anni ’60 un eccentrico imprenditore milanese, Conte Mario Bagno acquistò Consonno pensando che fosse il luogo ideale in cui costruire una "città dei balocchi". Il borgo fu così demolito per fare spazio a ristoranti, una balera, un albergo di lusso, diverse costruzioni con richiami alle più variegate culture e stili architettonici, un castello medievale e il celeberrimo minareto, un campo di golf, un tiro assegno, una pista per il pattinaggio, un luna park e un giardino zoologico. Nell’ottobre 1976 continue piogge provocarono una frana che interruppe la strada che saliva a Consonno. Fu l’inizio del declino della città fantasma. Anche gli ultimi abitanti di Consonno, che avevano visto una opportunità per vendere i propri prodotti agricoli ai turisti lo abbondarono. Oggi Consonno si presenta in uno stato di totale abbandono e degrado. Molti degli edifici rimasti sono pericolanti e ne è vietato l'accesso perché è proprietà privata e in secondo luogo per motivi di sicurezza. I suoi terrazzamenti e le sue selve castanili sono oggi avvolti dai rovi e assorbiti dal bosco che avanza. Dal minareto si deve camminare seguendo la strada asfaltata che scende fino ad incrociare la strada che sale alla Canonica di San Maurizio. Svoltare quindi a destra per visitare la Chiesa di San Maurizio e la canonica, ora utilizzata come edificio rurale e le rovine di Consonno, come l’Hotel Plaza. Dalla Chiesa di Consonno, l’itinerario prosegue a sinistra sulla strada che accoglie i visitatori con imponenti insegne arrugginite che recitano "A Consonno è sempre festa" oppure "A Consonno tutto è meraviglioso", fino ad arrivare ad una grande costruzione in rovina che sovrasta la strada, un tempo hotel chiamato “Pavesino”. Il panorama che si gode sulla Valle dell’Adda è magnifico e richiama paesaggi leonardeschi. Superato l’edificio svoltare subito a destra lambendolo, percorrendo per circa un paio di chilometri unsentiero che, incrocia più volte il taglio per la pulizia delle linee elettriche e lungo il quale infestanti di varia natura banalizzano dal punto di vista della vegetazione l’ambiente boschivo. Scendendo il percorso offre una bellissima vista sul versante bergamasco e il paese di Carenno.Prima di arrivare alle prime case del piccolo borgo di Serigola, si può osservare la presenza di boschi terrazzati con la prevalenza di formazione di ciliegi. Il piccolo nucleo rurale, chiamato in dialetto "Serigula" si trova nel comune di Olginate. Il suo toponimo è legato all’acqua e il suo significato deriverebbe da roggia, acqua corrente; come il torrente che scorre proprio al limitare delle prime abitazioni. Il paesaggio attorno all’abitato è caratterizzato da numerosi terrazzamenti in buona parte ancora coltivati a frutta e ortaggi, con la presenza di molti ronchi (i tipici orti della civiltà contadina). Superato l’abitato di Serigola, all’altezza della cappella mariana, prendere l’acciottolato che corre parallelo alla strada e proseguire fino ad arrivare alla frazione di Bornedo. I terrazzamenti sopra Bornedo sono a terra riportata senza l’utilizzo di muretti a secco e sorgono su un pendio che colpisce per la sua verticalità. Si nota la presenza di boschi terrazzati su tutto questo versante. Arrivati alle prime case di Molino, prendere a destra la stretta strada asfaltata che costeggia le pendici del monte e che conduce su un ampio scenario caratterizzato da numerosi terrazzamenti, ancora ben mantenuti e coltivati a oliveto, orti e piante da frutta. Si cammina per circa un chilometro su una mulattiera che si snoda tra campi, muretti a secco e tipici casot (ricoveri attrezzi) che ricordano fedelmente il paesaggio rurale di un tempo, quando l’economia di sussistenza era legata indissolubilmente all’agricoltura. Il panorama si affaccia sopra la Val di Racul, un verde altopiano che da Valgreghentino scende fino a Olginate e che rappresenta l’areale di caccia prediletto dal gufo reale (specie nidificante nella vicina Olginate). Arrivati alle prime case della piccola frazione di Parzano, svoltare a destra all’incrocio con la strada asfaltata e salire fino ad arrivare ad un bel lavatoio, sulla cui parete è affrescata la Madonna del Rosario. Fiancheggiare l’abitato di Parzano tenendo l’abitato sulla destra e imboccare il sentiero che corre lungo una recinzione verde fino ad arrivare alle case della frazione di Ospedaletto, il cui toponimo ricorda la presenza di un ospizio per pellegrini o infermi. Interessante da vedere la chiesa della Beata Maria delle Grazie e di S. Antonio da Padova, ora non più consacrata e la cappelletta con le ossa dei morti della peste del 1600.Dopo aver superato l’ossario scendere fino al bel lavatoio, che si trova all’inizio di Ospedaletto, svoltare a destra e tornare al parcheggio di Molinello.
Da Valgreghentino intorno al Monte di Brianza

Infopoint Mandello del Lario

Scopri Mandello del Lario: un'incantevole cittadina sul Lago di Como, tra storia, natura e tradizione Ti aspettiamo in infopoint

Corso di cucina- Lago di Como

Perché non trascorrere una piacevole mezza giornata durante la vostra vacanza sul Lago di Como a scoprire la cucina locale?Un’opportunità irrinunciabile: un corso di cucina presso la Cooking Academy di Mamma Ciccia, a Mandello del Lario, un affascinante borgo sul lago, dove potrete sentirvi come a casa gustando le pietanze che avrete contribuito a cucinare, accompagnate da un ottimo vino del territorio, il tutto in buona compagnia.  Il nostro chef vi insegnerà l’arte di preparare la pasta fresca, utilizzando prodotti  freschi e di stagione. Il menù varia a seconda del periodo. Un corso di cucina, un viaggio alla scoperta dei saperi e dei sapori lombardi, che vi permetterà di prendere spunti, idee ed imparare tante tecniche per realizzare poi a casa un pasto prelibato da proporre ai vostri amici per stupirli.Noi forniremo tutto l'occorrente, cibo e bevande. Vi chiediamo solamente di venire con tanta voglia di imparare e stare in compagnia. Cosa state aspettando... ?Venite a divertirvi con noi!

Scopri i laghi della Brianza- Greenland

Plasmata dai movimenti millenari dei ghiacciai e dipinta dai colori sempre nuovi di una natura generosa, l’Alta Brianza è un territorio che regala una straordinaria varietà di paesaggi, tutti incantevoli. Con le sue colline dolci, che scendono verso la valle del Lambro, i laghi e gli altri specchi d’acqua, i torrenti, le rogge e gli isolotti, è ammirata da sempre per la sua bellezza e decantata per la salubrità dell’aria. Nei secoli scorsi divenne il luogo ideale per la villeggiatura di quei signori milanesi, e non solo, in cerca di un luogo speciale dove stabilire la propria dimora di campagna. Sorsero così, a partire dal Seicento, numerose Ville di Delizia, ricche di opere d'arte, con i loro scenografici giardini all’italiana o all’inglese, sono uno dei più preziosi gioielli della zona. Dall'ottocentesca Villa Cagnola, alla stravagante perla Liberty di Villa Bordone, passando per Villa Sormani Andreani Verri, un'angolo di Provenza tra i colli della Brianza. Dalle Ville verso altri "luoghi deliziosi" raggiungibili col battello elettrico Vago Eupili sul Lago di Pusiano.  Le sue acque calme sono circondate da pioppi, ontani e salici e, verso l'Isola dei Cipressi, da una fitta fila di cipressi, appunto, che non permette ancora di sbirciare troppo quello che accade al suo interno. Dalla posizione privilegiata del battello è possibile osservare specie (anche rare) di volatili lacustri che abitano i lidi del lago, dall'azzurrissimo Martin Pescatore al placido Capoverde, proseguendo sulle ali dei Cigni regali.  Le delizie dell'Alta Brianza sono anche enogastronomiche e si gustano nei Crotti: luoghi conviviali, a metà strada tra una cantina e una trattoria. Se c’è un aspetto che li rende unici è l’ambiente in cui si trovano, ovvero locande costruite sopra o accanto a locali scavati nella roccia, usati un tempo per conservare i prodotti locali. I crotti, in genere a gestione familiare, offrono ai propri clienti polente, carni cotte sulla pietra (la piòta), brasati, pesci lacustri, salumi e formaggi annaffiati da abbondate vino locale, e garantiscono l’atmosfera autenticamente rustica dove gustarli al meglio.  - Ph: shutterstock
Laghi Brianza (Ph: shutterstock)

Molino Maufet

Un gioiello incastonato fra il lago e le montagne dell’alto Lario
Molino Maufet

Corso avanzato di longboard

Il corso è strutturato per apprendere le tecniche base del longboard Downhill per i principianti o chi vuole affinare la tecnica con il fine di acquisire la padronanza di tavola, posizione, conduzione, velocità, curve, frenate e slide. Le 3 lezioni, della durata di 1 ora ciascuna, sono tenute da istruttori qualificati con licenza FISR/CONI membri dell'Associazione Sportiva Dilettantistica SBANDA BRIANZA. Luogo, giorni e orari del corso verranno stabiliti in accordo con l'istruttore che vi contatterà dopo l’acquisto del corso. Al costo del corso verrà applicata alla prima lezione la quota associativa di + 20 €. La quota comprende l'iscrizione all'associazione Sbanda Brianza per la stagione sportiva in corso e il tesseramento alla federazione FISR con le sue relative coperture assicurative. Tariffe 3 ore € 80
Longboard advanced course

Tour del San Genesio

Itinerario che risale le pendici delle colline della Brianza che anticipano le ben più alte Prealpi, ma che mette alla prova anche il biker più allenato
bike tour in lombardia como lecco

Ciclabile della Valsassina

Itinerario che consente di pedalare in completa tranquillità, ideale per tutta la famiglia
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