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Lago di Garda tra olio, vino e limoncello in due giorni

Visita di alcuni dei paesi più belli del Lago di Garda con assaggio di prodotti tipici! Sirmione, Gardone Riviera e Limone sul Garda.

La Vittoria Alata e il Parco Archeologico

2000 anni di pura bellezza

Il lago di Como e le sue dame

Un itinerario di viaggio completamente al femminile alla scoperta del suggestivo lago di Como seguendo le donne che vi hanno abitato e che hanno contribuito a renderlo uno dei luoghi più famosi del mondo.

Eventi autunnali 2025

Autunno a Lodi: Un Territorio da Vivere e Assaporare Le Forme del Gusto - dal 26 al 28 settembre Festival della Fotografia etica - dal 27 settembre al 26 ottobre Rassegna Gastronomica del Lodigiano - dal 4 ottobre all'8 dicembre Palio di Lodi - 5 ottobre Fiera di Codogno - dal 18 al 19 novembre Orfeo week - dal 22 al 30 novembre Un palinsesto per esplorare la città di Lodi e i suoi dintorni: un territorio che ti sorprende grazie alla sua ricca tradizione enogastronomica, la sua natura e il suo prezioso patrimonio artitisico e culturale. Si comincia con la 13ma edizione della mostra mercato “Le Forme del Gusto”, nella suggestiva cornice di Piazza della Vittoria a Lodi. Dal 26 al 28 settembre saranno decine gli stand dedicati alla vendita diretta dei prodotti della filiera agroalimentare provenienti dal Lodigiano e dalla Lombardia, con uno spazio dedicato a: dibattiti, eventi, visite e show cooking. In programma 3 bike tour in collaborazione con FIAB Lodi Ciclodi. Come già negli ultimi anni, il Festival delle Eccellenze Agroalimentari sarà anche l’occasione per presentare altri due eventi che si svolgeranno nelle settimane successive e che costituiscono ormai un solido patrimonio turistico, culturale e imprenditoriale del territorio: il Festival della Fotografia Etica che avvicina il grande pubblico a contenuti di rilevanza etica attraverso lo sguardo dei migliori fotografi del mondo e la Rassegna Gastronomica del Lodigiano, un viaggio nella cucina lodigiana, attraverso menù tematici presentati da ristoranti, osterie e trattorie, dal 4 ottobre all’8 dicembre. I menu' verranno riproposti anche durante le Olimpiadi dal 6 al 15 febbraio 2026 e dal 6 marzo al 15 marzo 2026. Il 5 ottobre si terrà la trentottesima edizione del Palio di Lodi, una festa in Piazza della Vittoria che diventerà teatro della caratteristica gara con i cavalli di legno, riconosciuta come Patrimonio d'Italia per la tradizione. I rioni del capoluogo animano la piazza con affascinanti sfide di abilità e velocità. Mentre il 18 e il 19 novembre si terrà la Fiera di Codogno, che dal 1791 è una tra le manifestazioni più qualificate per tutti gli operatori del settore: oltre 200 espositori, concorsi nazionali, incontri, eventi e manifestazioni al centro della tradizione agricola e zootecnica della Lombardia.  In programma infine, dal 22 al 30 novembre, la quarta edizione dell’“Orfeo WEEK”, un festival innovativo e trasversale che combina concerti, laboratori, performance e talk aperti a tutte le età, per esplorare la grande cultura attraverso la musica.

Infopoint Bellano

Vieni all'Infopoint Bellano per scoprire di più su "Il paese degli artisti"

Villa Medici Giulini

Una dimora storica di grande fascino, dalla lunga storia, oggi connubio di arte, musica e cultura
Villa Medici Giulini

Grand Tour della Lombardia

Un tour creato per dare una visione generale agli studenti della nostra Regione ... 1° GIORNOPartenza in autopullman Granturismo dal Piazzale dell'Istituto Scolastico. Arrivo a Lecco, incontro con la guida locale e inizio della visita ai luoghi legati alle vicende dei Promessi Sposi. Si partirà da Villa Manzoni, che attualmente ospita il Museo Manzoniano. Di seguito a Pescarenico per la visita alla Chiesa dei SS. Lucia e Materno, sede conventuale di Fra Cristoforo. Pranzo al sacco. Nel pomeriggio a Zucco dove è stato individuato il palazzotto di Don Rodrigo; successivamente si visiteranno i rioni di Olate e Acquate che ancora oggi si contendono la paternità della presunta "Casa di Lucia". Al termine, trasferimento presso hotel prenotato, cena e pernottamento.2° GIORNOPrima colazione in hotel. In mattinata trasferimento a Milano, città capoluogo di Regione e di Provincia e centro nevralgico della pianura Padana; si visiteranno con la guida i punti di maggiore interesse: Piazza del Duomo e Galleria Vittorio Emanuele, il Teatro alla Scala, la zona di Brera, il Palazzo Reale etc. Pranzo con cestino da viaggio fornito dall'hotel. Nel pomeriggio si visiterà il Castello Sforzesco: sorto nel 1368 per volere di Galeazzo Visconti con finalità difensive divenne poi una dimora principesca e oggi sede museale ospita la biblioteca trivulziana. Al termine della giornata rientro in hotel per la cena e il pernottamento.3° GIORNOPrima colazione in hotel. In mattinata trasferimento a Pavia; incontro con la guida per le visite al centro storico della città che conserva un'impronta medioevale; di seguito trasferimento all'Abbazia della Certosa di Pavia considerata una delle più alte espressioni dell'arte lombarda. Pranzo con cestino da viaggio fornito dall'hotel. Nel pomeriggio tempo a disposizione per la continuazione delle visite e, al termine della giornata ripartenza per il vs. istituto scolastico. Arrivo previsto in serata.

Caffè e pasticcerie storiche di Milano

Il caffè espresso in Italia è un rito quotidiano irrinunciabile, legato alla cultura, alle tradizioni e alle abitudini degli italiani. Rappresenta per noi il primo e più semplice gesto di ospitalità e crea empatia tra le persone.    Di certo a Milano non mancano bar e pasticcerie storiche, luoghi incantevoli dove potersi fermare a bere un caffè accompagnato da un buon dolce. Ci sono posti nel centro di Milano in cui vale sicuramente la pena andare dopo una bella passeggiata, un po' di shopping, per concludere una pausa pranzo con un buon caffè oppure semplicemente dove rilassarsi un po' in compagnia o leggendo un giornale.  Alcuni sono posti incantevoli dove si rimane colpiti anche dall’arredamento e dalle vetrine in mostra da cui traspare bellezza, stile, qualità e tradizioni mantenute nel tempo.   I Caffè erano… I caffè iniziarono a diventare importanti centri di incontro nel 1700, quando furono presi come punto di riferimento dalla borghesia, che, in opposizione ai salotti aristocratici e alle osterie popolari, scelse i caffè per riunirsi, discutere su ciò che stava accadendo in città, scambiarsi opinioni, studiare nuove tesi di filosofia. È proprio nei caffè che è nata la moderna filosofia illuminista. Non si sa esattamente quale sia stato il primo caffè a Milano ma In uno scritto del 1733, Carlo Goldoni, in riferimento all’invasione di Carlo Emanuele di Savoia a Milano, parla di come lui si fosse vestito di corsa per andare in un caffè ad aggiornarsi sugli avvenimenti. A pochi passi dal Duomo c’era il famoso “Caffè della Peppina”, frequentato dai mazziniani che si battevano per l’indipendenza del nostro Paese, caffè totalmente in opposizione con il “Caffè della Cecchina”, situato di fronte al Teatro La Scala, dove si riunivano i sostenitori di Cavour. (Ph Ig: @violette_enne) 

Al Cevedale con sosta al Rifugio Pizzini

Un’escursione da fare a piedi o con gli sci d’alpinismo qualora le condizioni lo permettano, a queste quote la neve può rimanere fino a primavera inoltrata ed anche in estate, è bene informarsi sulle condizioni prima di partire è avere tutta l’attrezzatura necessaria. Escursione adatta anche a chi vuole avvicinarsi alle quote maggiori, un percorso fin sulla vetta della montagna valtellinese nel cuore del teatro bellico più elevato della Grande Guerra. Siamo in Val Cedèc, laterale della Valle dei Forni, in alta Valtellina, un ambiente silenzioso e avvolto dalla neve che nasconde le numerose testimonianze della Prima Guerra mondiale. Resti di trincee e casermette, villaggi militari e baraccamenti ricordano che qui, cento anni fa, è stata scritta una pagina significativa della Guerra bianca, quella alle quote in assoluto più alte di tutto il fronte bellico. La vetta del Cevedale, sulle Alpi Retiche meridionali, è una meta scialpinistica molto frequentata. Unisce tre vallate: Valfurva, Val di Pejo e Val Martello, è raggiungibile anche dalla Val di Solda. Il nostro punto di partenza è il parcheggio del Rifugio dei Forni. Vi si arriva da Santa Caterina Valfurva (Sondrio) percorrendo in auto la strada a pagamento (colonnina pedaggio all’inizio della via). L’itinerario per il Cevedale sale a sinistra lungo la sterrata della Val Cedèc. Si seguono tre tornanti e poi il tracciato si sviluppa quasi pianeggiante, conducendo progressivamente fino al Rifugio Pizzini. Da qui si continua dritti in direzione nord-est fino quasi alla partenza della teleferica del Rifugio Casati, dove si devia decisamente a destra, in direzione est. Le pendenze cominciano a farsi più sostenute e si passa sotto la costiera rocciosa che sale al Cevedale. Si affronta, mantenendosi sulla sinistra, la vedretta di Cedèc su pendii molto ampi e regolari, fino a raggiungere una deviazione a sinistra dove il ghiacciaio si presenta seraccato in modo spettacolare e con un netto incremento della pendenza. Si sale a est la parte più ripida e si esce verso destra in direzione del passo che collega con la Val di Pejo. Si raggiunge così in diagonale, superando l’ultimo ripido pendio, l’anticima sulla cresta nord-est e si percorre la parte terminale in piano arrivando alla croce di vetta. Poco prima di quest’ultima, sulla destra, si trovano i ruderi di una vecchia baracca risalente alla Grande guerra. L’itinerario di discesa ricalca quello della salita, una tra le più belle e semplici dei ghiacciai lombardi. Attenzione però alla presenza di eventuali crepacci, il pericolo maggiore di questa escursione.
Al Cevedale con sosta al Rifugio Pizzini

Oliva Gessi

Oliva Gessi  è un comune  di 162 abitanti che si trova sulle colline dell'Oltrepò Pavese, tra Casteggio e Montalto Pavese, presso i torrenti Rile San Zeno e Verzate. Ai depositi gessosi, anticamente sfruttati e situati nella località Gessi, è dovuta la seconda parte del nome. Oliva Gessi ospita il Teatro ‘M. Defilippi’, che con i suoi 100 posti in relazione ai suoi 175 abitanti può essere considerato tra i più grandi d’Europa. La locale chiesa parrocchiale è dedicata a San Martino Vescovo. All’interno si trova la statua di Luigi Versiglia, vescovo e martire salesiano trucidato in Cina nel 1930 e canonizzato nel 2000 da Papa Giovanni Paolo II. Di fronte alla porta della chiesa è stata eretta la “Salita dei Martiri” in onore di San Luigi Versiglia e di San Callisto Caravario. Nel centro di Oliva, sorge il castello che la famiglia Isimbardi nella prima metà dell’800 trasformò in dimora signorile. Il castello Il castello è a impianto quadrilatero, ha una corte centrale e un’ampia porta carraia sul lato orientale. Un alto muraglione cinge il castello su tre lati e viene ipotozzata anche l’esistenza di una torre a causa di una sporgenza sul lato settentrionale. Queste strutture sono state più volte riprese fino a dare origine al blocco quadrilatero che tuttora sorge nel punto più alto del piccolo centro abitato. Il castello è oggi di proprietà privata.Dal 1999 l’Antica Corte ospita concerti lirico-sinfonici del Festival Ultrapadum. Casa natale di san Luigi Versiglia Oggetti personali, ricordi della sua vita in Cina, fotografie, documenti e altro sono conservati accuratamente per il turista religioso e non. fonte: www.borghiecastelli.eu PHoto: Piermaria Greppi Scotti

Montebello della Battaglia

Il territorio di Montebello della Battaglia, diviso fra pianura e colli verdeggianti, è stato teatro di moltissimi episodi storici di grande rilevanza. Inoltre la fertilità del terreno allo sbocco della Valle Coppa vede la presenza di interessanti nuclei rurali e cascine storiche che rendono unico il suo paesaggio. II 20 maggio 1859 i cavalleggeri piemontesi e le truppe di fanteria francesi si scontrarono tra Montebello e Genestrello con il 5° Corpo d'Armata austriaco respingendone valorosamente i ripetuti attacchi. La battaglia fu tanto importante da condurre, di lì a poco, alla creazione del reggimento dei "Lancieri di Montebello". Il 20 maggio 1882 sul campo della battaglia fu inaugurato un piccolo Ossario che custodisce i resti dei caduti dei tre eserciti. La battaglia ha ispirato il racconto mensile "La piccola vedetta lombarda" contenuto nel romanzo Cuore di Edmondo De Amicis. Il commovente racconto prendeva spunto dalla storia vera di un ragazzo delle campagne vogheresi che si era proposto di salire agilmente su un albero per scrutare l'avanzata delle truppe austriache, esponendosi così al loro fuoco e poi resistendo eroicamente e morendo fra le braccia di un ufficiale italiano, come prima vittima della battaglia. Il Castello Beccaria di Montebello della Battaglia: residenza nobiliare dell’Oltrepò pavese, fu costruito verso la fine del Quattrocento a Montebello, feudo dei Beccaria, nobile e noto casato italiano, per volere di Galeazzo Maria Sforza Visconti, Duca di Milano. Nei secoli successivi la proprietà appartenne a diverse famiglie nobili: i Bellocchio che vi dimorarono per circa tre secoli, i De Ghislanzoni per oltre cento anni e, infine, i Premoli.
Ossario dei Caduti di Montebello della Battaglia

Cremona: le città murate

In visita fra castelli e cittadelle fortificate in provincia di Cremona. Bellezze artistiche e curiosità storiche
Rocca Sforzesca di Soncino @inLombardia