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Duomo di Salò

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Sacro Monte di Varese: Cappella 9- La salita al Calvario

La Nona Cappella del Sacro Monte di Varese: la Salita al Calvario e l'affresco dell'Ecce Homo di Stefano Maria Legnani.

Splitboard tra salite e discese a Madesimo

A Madesimo l’inverno non si limita alle piste battute. Lo splitboard permette di scoprire la montagna in un modo nuovo, salendo lentamente sui pendii bianchi, respirando aria fredda tra valli e boschi, per poi godersi la discesa lungo tracciati immacolati, lontano dalla folla. Ogni salita diventa un’avventura e ogni discesa una ricompensa.   Lo splitboard, essenzialmente, è una tavola da snowboard che si può dividere in due metà. Durante la salita, queste due parti vengono usate come sci da alpinismo, con pelli di foca sotto la suola, per risalire pendii e vallate. Una volta arrivati in cima, le due sezioni si ricongiungono con un sistema di attacchi e ganci, trasformandosi in una classica tavola da snowboard per la discesa. Non servono impianti, né percorsi prestabiliti, la libertà di scegliere linee e discese è completa. È il modo migliore per vivere la montagna a contatto diretto con la neve, la luce e il silenzio dell’alta quota. L’ attività è adatta a chi ha già esperienza con lo snowboard e vuole sperimentare l’avventura del fuoripista in sicurezza, ma per chi vuole approcciarsi a questo sport per la prima volta, meglio iniziare con una guida che accompagna passo passo, fornendo consigli su come muoversi. In alta quota, tra le montagne innevate di Madesimo, ogni curva, ogni pendio e ogni momento immerso nella neve diventano un’esperienza da conquistare. 
(Ph: in-lombardia I Mille)

Verso la Forcella di Sale fra ulivi e lago

Un itinerario con paesaggi da sogno
Verso la Forcella di Sale fra ulivi e lago

Da Salò a Montichiari

Pedalando seguendo il fiume Chiese verso sud....
Da Salò a Montichiari

Salita sulla Torre Branca e Parco Sempione – Visita e Brindisi

Aperitivo e tour guidato sulla terrazza panoramica più alta della Torre Branca, riservata in esclusiva
Torre Branca

La Via del Sale

Tra pedalate in quota e panorami mozzafiato, da Varzi al mare
Via del Sale

Da Salò a Mozambano

Pedalando nella Valtenesi in provincia di Brescia
Da Salò a Mozambano

Giro ad anello lungo la Via del Sale

Un tracciato ad anello suggestivo, ideale nelle mezze stagioni, lungo terre di confine, con il giro di boa sulla vetta del Monte Chiappo (1.699 m), dove si incontrano Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.   In auto si raggiunge la Valle Staffora, nell’Oltrepò pavese, dirigendosi verso l’abitato di Cegni, nel territorio di Santa Margerita di Staffora. Proseguiamo lungo la strada provinciale 90 che conduce al Pian dell’Armà e al passo del Giovà fermandoci, a poco meno di 9 km da Cegni, in località Pratone dei milanesi. Sulla sinistra si trova spazio per parcheggiare, ma non è molto. Ci si incammina su una comoda carrareccia che sale al Colle della Seppa, eccoci sulla Via del Sale. Seguiremo le indicazioni di questo antico itinerario commerciale, attraversando quelli che un tempo erano i feudi della famiglia di origine longobarda dei Malaspina. Il bellissimo crinale di confine è lo spartiacque tra la piemontese Valle Curone e la lombarda Valle Staffora. Il nostro itinerario, una volta al Colle della Seppa, si sviluppa attorno ai 1.500 metri di quota, un dolce saliscendi in direzione del mare. Avanziamo comodamente su ampio sentiero, praticamente una mulattiera, tra la tipica vegetazione appenninica di bosco ceduo e con bellissimi panorami. Prendiamo leggermente quota per superare il Monte Garavè (1.549 m) e riscendiamo al Passo della Mula. Siamo ai piedi del Monte Rotondo che aggiriamo, tenendo la destra, su tracciato pianeggiante, evitando così di arrivare in vetta. Ci si addentra in una bella faggeta e si prosegue camminando tra i prati del Pian dell’Armà fino allo strappo, deciso ma breve, che ci consente di guadagnare da nord la cima del Monte Chiappo. Per il rientro percorriamo a ritroso il tratto finale e, appena in fondo, scendiamo subito a destra lungo la pista da sci, riportandoci in tal modo sulla strada provinciale 90 che da Cegni sale al Passo del Giovà. Non facciamo altro che seguirla, lasciandoci alle spalle il passo, fino all’arrivo al Pratone dei Milanesi.  
Giro ad anello lungo la Via del Sale

"... sulla via del sale... "

PROGRAMMA _____________________________________________________________________________..:: Primo giorno10.00 arrivo al Centro Turistico “La Pernice Rossa”, sistemazione negli chalet;10.00 presentazioni e piccola esplorazione nei dintorni della struttura;12.30 pranzo alla “Pernice” e tempo libero;14.30 laboratorio sulle tracce e impronte degli animali16.00 escursione nei boschi alla ricerca di tracce e impronte …19.30 cena alla “Pernice”;21.00 passeggiata notturna nel bosco...::Secondo giorno9.00 colazione10.00 escursione di intera giornata nei boschi e giochi naturalistici. Pranzo al sacco.17.00 termine attività.

Sale Marasino

A Sale Marasino il Medioevo ha portato con sé una frammentazione del territorio d’impronta ecclesiastica. Testimone del lavoro dei monaci e dello sviluppo agricolo, la prima pieve porta il nome di “valle renovata”, dedicata a S. Maria Assunta e a S. Zeno, della quale ad oggi rimangono pochi capitelli romanici datati VI- VII sec. I canonici della pieve erano soliti percorrere ogni anno “vie liturgiche” che si snodavano fra le varie cappelle disseminate all’interno del borgo; tradizione che si è protratta nei secoli col nome di “rogazione”, una sorta di processione campestre. Attorno al ’400 Sale Marasino attraversò un periodo florido, come dimostrato dalle dimore e dalle opere pubbliche realizzate. Nel 1427 passò sotto il dominio di Venezia, che inasprì inutilmente la lotta ai contrabbandieri di merci che si servivano del lago. In epoca più recente prese piede una florida attività artigianale, con numerosi lanifici che, con l’apertura di laboratori e piccole industrie anche in altri settori (come imprese alberghiere), diedero occupazione ad un buon numero di abitanti. Tra gli edifici più rappresentativi di questo borgo, vi è di certo la Villa Martinengo, eretta introno al ’500, proprio davanti a Montisola. E’ formata da un’ala composta da rustici e da un corpo centrale su due piani, dedicato alla “signoria”; le finestre sono simmetriche ai lati del portico che è sovrastato dalla loggia; la struttura poggia su colonne toscane e architravi in pietra di Sarnico; la facciata di stile rinascimentale è affacciata sul lago, il che contribuisce ad illuminare vivamente gli affreschi del ’500 contenuti nella loggia. Di rilievo anche la chiesa Parrocchiale di S. Zenone, edificata tra il 1737 ed il 1754 ed ispirata al Duomo nuovo di Brescia. Tra le più belle chiese del circondario lacustre, presenta affreschi in stile barocco. Da notare la bellissima ed ariosa scalinata d’accesso in stile neoclassico di fine ’800, con la balaustra interamente in marmo. Molto caratteristica è l’isoletta di Loreto, che fa capolino proprio al centro del lago, di fronte al porto del paese, e che conserva un attrezzato castello racchiuso in un bellissimo parco-giardino. Anche qui, come in altri paesi della costa, un grande significato storico lo possiede l’Antica Via Valeriana (molto probabilmente di origine romana), che costituì per millenni il passaggio obbligato verso nord e verso la Valtrompia.

Salita al Gleno

Suggestivi percorsi tra le Orobie bergamasche
Salita al Gleno