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Il Parco Minerario di Paglio-Pignolino

Alla scoperta delle miniere nel Comune di Dossena

Centro Speleoclimatico Valtrompia... respira un'aria nuova!

Prova la Speleoterapia! Un trattamento terapeutico basato sulla frequentazione di grotte naturali o di miniere dismesse, al fine di curare alcune malattie del tratto respiratorio, in particolare l’asma.

Un weekend alla scoperta dei Piani dei Resinelli

In Valsassina, all'interno del territorio dei comuni di Abbadia Lariana, Mandello del Lario, Ballabio e Lecco a 1300 mt di altitudine, si trovano i Piani dei Resinelli. Si tratta della classica meta delle gite fuori porta perché si presta ad essere raggiunta in breve tempo da Milano ed offre davvero tanto ad adulti, alle famiglie, alle scolaresche ed ai bambini.Si presta tutto l’anno a scampagnate, gite scolastiche e uscite didattiche, ogni stagione è buona per una gradevole passeggiata tra i boschi e una vista impagabile in cima al Belvedere del Lago di Como. È un must che non può mancare nel repertorio delle gite scolaresche! Dai Piani dei Resinelli è possibile intraprendere diversi sentieri sia alla portata di bambini che più percorsi più impegnativi. Se per quelli più “avventurosi” è necessario essere esperti di montagna, i sentieri semplici offrono invece tanto senza chiedere grandi sforzi.Uno di questi è senza dubbio il sentiero che percorre un giro ad anello nel Parco del Valentino che è proprio adatto ai ragazzi.Per incamminarvi verso il Parco del Valentino è possibile parcheggiare nella piccola piazza antistante il Parco Avventura o nel parcheggio delle Miniere dove ci sono diversi punti di ristoro, oltre ad un grande prato, dove è possibile fare un pic-nic o, perché no, giocare anche a pallone. L’ escursione comincia da qui: un bel sentiero in mezzo al bosco, adatto anche ai passeggini meglio se da trekking, porta all’ingresso del Parco del Valentino.In circa 45 minuti senza avere troppa fretta, si arriva al Belvedere.Prima di arrivare al Belvedere, se è aperto, merita sicuramente una visita il bellissimo Museo Casa Villa Gerosa che racconta la storia delle Grigne, dei loro sentieri e bivacchi. Al primo piano sono presenti diverse sale: Sala Flora, Fauna ed Esperienze Sonore, dove i bambini troveranno pane per i loro denti in un contesto didattico davvero interessante dedicato alla montagna e ai suoi segreti. Dal Monte Coltignone, si prosegue fino al punto più alto, dove il panorama appaga lo spirito di grandi e piccini che possono approfittare di alcune piccole panchine di legno per godersi una bella merenda, con una vista davvero impareggiabile.Per tornare al punto di partenza, si può rifare il sentiero utilizzato all’andata oppure proseguire per Cima Paradiso, che vi riporterà all’ingresso del Parco Valentino, passando per quella che una volta era la pista da sci. La buona cucina di montagna, ovviamente non manca, i Piani dei Resinelli sono anche un ottimo punto di riferimento per mettere le gambe sotto al tavolo e mangiare una buona polenta. Ci sono diversi ristoranti, locali e rifugi, raggiungibili dalla piazza del paese in circa 40 minuti di cammino. Per chi ha tempo ed energie, cosa che ai bambini non manca mai, si può organizzare un intero weekend, inserendo una giornata con escursione dedicata alla MIniera Piani dei Resinelli dove potrete provare l'ebrezza di vestire i panni di un minatore!Ci sono vari laboratori proposti sia per bambini che per ragazzi: Geologico, Botanico, Meteorologico; adatti dalle elementari alle superiori, tarati alle età degli alunni e sulla preparazione rispetto ai programmi scolastici. Si può andare in giro in tutta sicurezza nel Parco Valentino alla ricerca degli elementi caratterizzanti il meteo o la flora del luogo. Si effettuano in gruppi di max 50 partecipanti ed hanno durata di circa 1h30m.Per le scuole materne si propone l'Attività Gnomo che consiste nel racconto fantastico di uno gnomo (la Guida travestita da Gnomo) che per salvare il proprio villaggio chiede aiuto ai bambini per ritrovare dei minerali con caratteristiche particolari, durata circa 1h30.Le miniere sono anche molto utilizzate per uscite tecniche in campo da parte di università che necessitano di visionare mineralizzazioni, rocce, stratificazioni, pieghe e faglie per studi approfonditi o per tesi triennali e magistrali. PARCHEGGI: Trattandosi di un'area abbastanza ristretta e parecchio visitata - soprattutto nei fine settimana - i parcheggi ai Piani Resinelli sono piuttosto pochi. Il consiglio è quindi quello di lasciare l’automobile a Ballabio, Mandello del Lario o Abbadia Lariana, per salire ai Piani Resinelli a piedi o in bici. Se invece decidi di arrivare in macchina, i parcheggi consentiti sono in Piazzale Daniele Chiappa e Piazzale delle Miniere. 

Il miglior panorama sul Lago d’Iseo

Questo facile itinerario è dedicato a chi ha un’anima romantica, a quelle persone che amano raggiungere luoghi dagli spettacolari panorami. Percorribile da tutti in ogni stagione dell’anno, privilegiando primavera ed autunno per il clima mite, e ad ogni orario della giornata per assaporarne i diversi colori del cielo che si riflette nel lago. All’alba e al tramonto avranno la meglio i gialli e gli arancioni, all’imbrunire il blu con le luci dei paesi in lontananza che iniziano ad accendersi. Vista la semplicità del percorso non è un problema salire o scendere al buio con una torcia. La Balota del Coren, conosciuto anche con il nome di Corno del Crilì è un masso roccioso posto a 615 m d’altitudine, appena sopra l’abitato di Iseo. La sua posizione privilegiata, anche se non altissima, lo rende il miglior balcone naturale per poter osservare dall’alto le Torbiere del Sebino, la pianura e la parte meridionale del Lago d’Iseo. Nelle giornate particolarmente terse si possono ammirare anche le prealpi bergamasche dall’altro lato del lago. L’itinerario parte dal suggestivo paese di Provaglio d’Iseo, in provincia di Brescia, lasciando il proprio mezzo di trasporto in uno dei numerosi parcheggi gratuiti vicino a via XXV Aprile. Da qui bisogna proseguire a piedi imboccando via San Rocco, segnalata Sentiero CAI numero 290 tramite bandierina rossa e bianca. I primi 500 m purtroppo vanno percorsi lungo un tratto di strada asfaltata e in forte pendenza che, in pochi minuti, consente di arrivare al parcheggio dell’Osteria del Piano delle Viti. Se si ha intenzione di mangiare qui, una volta conclusa l’escursione, si può prenotare e lasciarvi la macchina. La strada è abbastanza stretta ma molto breve, quindi non sarà un problema percorrerla. Da questo punto in poi il percorso si fa lastricato e ci si immerge prima in verdeggianti colline che pian piano lasciano spazio a fitte macchie boschive mediterranee. Proseguendo per un altro chilometro, prima in piano e poi in forte salita, si raggiunge la prima meta del percorso: il Santuario Madonna del Corno (sono trascorsi solamente 20 minuti dalla partenza). La struttura, oltre alla chiesetta e al campanile, dispone di un piccolo locale che funge da rifugio. All’esterno è presente un piccolo prato, alcune panchine e un’area pic-nic. Il rifugio viene gestito dal CAI di Provaglio d’Iseo e per potervi accedere è necessaria preventivamente una telefonata. La parte più interessante di questa zona è la piccola terrazza di fronte alla chiesa, che offre una bellissima visuale sul paese e più in generale su tutta la Franciacorta. Da qui è inoltre possibile scorgere la porzione sud della riserva naturale delle Torbiere del Sebino, parzialmente coperta da un costone di roccia sormontato da una grande croce bianca (la croce di Provaglio d’Iseo). Appena dopo il santuario, il Sentiero CAI numero 290 devia a destra in maniera molto decisa nei boschi: è il tratto da percorrere per raggiungere la Balota del Coren, proseguendo dritto lungo la strada, si può continuare verso la croce di Provaglio d’Iseo (si tratta solamente di altri 15 minuti di camminata). Questo tratto è praticamente in piano e in pochi minuti ci fa avvicinare ad un gruppo di case, da qui si svolta a sinistra per raggiungere un capanno di caccia in mezzo ad alcuni alberi. Il poco dislivello guadagnato ha già modificato completamente la vista che si può avere sulla zona circostante: se prima a nord c’erano solamente boschi ora si iniziano a scorgere distintamente alcuni scorci sul lago d’Iseo e sulle montagne alle sue spalle.Si prosegue ancora per qualche minuto e tra gli alberi si inizia a intravedere la sagoma della croce. Lo sperone di roccia su cui è posta si trova praticamente a ridosso delle Torbiere sottostanti e proseguendo non è possibile raggiungere una posizione maggiormente sopraelevata, infatti tutti i sentieri dopo la croce scendono verso i paesi limitrofi. La posizione è quindi particolarmente fortunata: oltre alla solita visuale sulla Franciacorta si può ora spostare lo sguardo verso ovest per cogliere la totalità delle Torbiere e vedere anche tutti i paesi che sorgono sulle sponde sud del lago.Da qui è inoltre possibile seguire nella sua interezza il tramontar del sole, che crea dei bellissimi riflessi sullo specchio d’acqua delle Torbiere. Nonostante questo punto offra già un panorama mozzafiato, vale la pena far ancora un po’ di fatica per salire fino alla Balota del Coren, dove la vista a 180° non è ostacolata da nessun albero. Bisogna tornare sui propri passi fino a raggiungere nuovamente il santuario e da qui svoltare a sinistra seguendo l’indicazione Sentiero CAI numero 290. Questo è sicuramente il tratto dove bisogna far più attenzione, sia per la pendenza sia perché finisce il fondo lastricato ed inizia quello naturale boschivo. Per circa 30 minuti si prosegue in mezzo agli alberi, su un sentiero che con alti gradoni naturali di roccia si guadagna il grosso del dislivello mancante per arrivare a quota 615 m. Poco prima dell’arrivo il bosco si apre leggermente, permettendo di vedere nuovamente il lago e distinguere in lontananza il masso di roccia, nonché il nostro punto d’arrivo. Superato lo spiazzo ci si addentra nuovamente nella vegetazione e si percorre l'ultima salita prima di raggiungere un capanno di caccia fisso. Qui il sentiero inizia a scendere per qualche metro e dopo una svolta a sinistra finalmente ci accompagna fin sopra il Corno del Crilì. La vista da quassù è veramente eccezionale: sulla nostra sinistra la pianura, a destra il lago, sotto il paese di Iseo e in lontananza l’esatto punto dove tramonta il sole, proprio in corrispondenza della fine del lago. Sul masso più alto di questa formazione naturale è posta una piccola croce di legno. Il panorama è bellissimo anche rimanendo distanti e osservando la croce dal bosco, volendo, però, il sentiero prosegue ancora permettendoci di raggiungere l’estremità delle rocce, fino a toccare la croce. Questo tratto non è pericoloso, ma è ovviamente sconsigliato se soffrite di vertigini, i pochi metri di superficie piana disponibile attorno alla croce non sono inoltre recintati o protetti in nessun modo, quindi bisogna fare molta attenzione. I 3 punti panoramici dell’escursione si posizionano lungo l’itinerario in ordine di difficoltà di raggiungimento, per questo, a seconda dell’allenamento e del tempo a disposizione, si può decidere se visitare solo il santuario (il più facile), aggiungere all’escursione la croce (leggermente più complesso) o decidere di arrivare alla piccola croce di legno sul masso della Balota del Coren. La via di discesa è la stessa della salita. - Ph: Stefano Poma
Il miglior panorama sul Lago d’Iseo

Biblioteca Queriniana e Palazzo Vescovile

Passo Giovo- Pizzo di Gino

Dal passo del Giovo, percorrendo la Valle Albano, si arriva in vetta al Pizzo di Gino dal quale si può godere uno spettacolare panorama
dal passo giovo al pizzo di gino valle albano lago di como

Miniera di Foghera (BG) e dintorni

Partiamo senz’altro dall’Ecomuseo delle Miniere di Gorno, il quale nasce in primo luogo con l’intento di rinsaldare il legame della comunità locale con le proprie radici, la propria storia e le proprie tradizioni.   Tale obiettivo si sta attuando attraverso interventi di ricerca, salvaguardia e valorizzazione della cultura e del territorio.  Il suo Ecomuseo è un museo del tempo e dello spazio, del tempo in quanto le conoscenze e le esperienze del passato vissuto dalla comunità sono valorizzate nel presente con una prospettiva verso il futuro e le nuove generazioni, dello spazio perché privilegia il linguaggio visivo diretto degli oggetti fisici e delle immagini. Evidenziati nel loro contesto originario. All’entrata del territorio comunale, tra le località Centrale ed il santuario del S.S. Crocifisso, eccoci davanti un monumento ricco di significati, il principale riconoscimento al minatore ed alla “taissina” (cernitrice di minerale), figure che con il loro duro lavoro hanno segnato la storia del territorio, caratterizzando la comunità gornese. Il monumento assume un particolare significato dopo il riconoscimento regionale dell’Ecomuseo delle miniere di Gorno.  Faremo un bel tour quindi girando le varie frazioni di Gorno e Oneta per conoscere l’attività peculiare della comunità di Gorno, che ha contribuito a conformare il paesaggio stesso, minerario che è sempre stato profondamente legato a quello rurale, agli alpeggi e al governo del bosco: i minatori fuori dalla galleria accudivano le bestie, producevano formaggio per la famiglia, “andavano” per legna e per erbe, si rivolgevano per ogni necessità spirituale e materiale ai santi della tradizione. Proprio per indagare e valorizzare questo ricco patrimonio culturale e paesaggistico, si è scelto di intrecciare temi che solo apparentemente sembrano disgiunti ma che sono riferiti a un medesimo ambito, quello dell’ interazione fra l’uomo, il lavoro, la montagna e la sua spiritualità. Il paese di Gorno è costituito da contrade, una volta collegate tra loro da vecchie mulattiere ed oggi invece da strade carrozzabili. La frazione Villassio, posta a 710 metri s.l.m. è il capoluogo; le altre contrade sono: Erdeno, Riso, Cavagnoli, Calchera, Peroli Alti e Bassi, San Giovanni, Sant’Antonio, Campello. Oltre alle contrade, diverse altre località lo compongono, senza contare le molte case sparse poste sulle pendici del monte Grem.Accattivante poter assaporare questo luogo in ogni suo scorcio. Si prosegue con un altra affascinante tappa ci porta ad immergerci in uno scenario indimenticabile, partendo dalla Fontana Sels, angolo caratteristico di Oneta, possiamo raggiungere il bellissimo Santuario della Madonna del Frassino, teatro di un miracolo avvenuto, secondo la tradizione, ad una giovane fanciulla cieca e sofferente, sedeva presso un frassino mentre custodiva le sue pecore, pregando e invocando l'aiuto della Madonna, quando le comparve una signora che le guarì gli occhi chiedendole di far edificare una chiesa a Lei dedicata. Proseguendo infine potremo addentrarci in una altra antica Miniera Polveriera alla scoperta del suggestivo mondo dei minatori. Un percorso ricco di attrezzature e macchinari storici, nel quale è stato allestito un suggestivo arche museo che permette di conoscere la storia delle miniere già attive in epoca romana. 

Castelli Cremona

Crocevia di commerci ed area di forte produzione agricola, il territorio cremonese è sempre stato presidiato da castelli
Castelli Cremona, Lombardia da visitare

Skipass Lombardia 2022

Un Dicembre che lascia il segno, con una promozione dedicata agli under 16 residenti nel territorio lombardo

Lungo i navigli cremonesi

Alla scoperta di un territorio ad alto valore naturalistico e ambientale.
navigli cremonesi

I fossili Unesco tra Italia e Svizzera

Dal lungolago della caratteristica cittadina di Porto Ceresio, passando per la nuova ciclabile e attraverso strade sterrate, si inizierà a salire transitando per i siti fossiliferi più importanti dell’area Unesco M.te San Giorgio. Dopo alcuni passaggi attraverso le trincee e soste in punti panoramici spettacolari si procederà alla volta del Sasso Caldo, luogo di ritrovamento del Besanosaurus, uno dei fossili più importanti al mondo.Attraverso il confine storico tra Italia e Svizzera si scenderà in territorio elvetico fino a Meride, bellissimo paese incontaminato e sede del museo dei fossili ristrutturato e ampliato nel 2012 dall’architetto Mario Botta.Il rientro sarà effettuato attraverso il sentiero didattico che ci riporterà in zona Cà del Monte e a Besano dove potremo visitare il museo del versante italiano. Punti di interesse: Siti fossiliferi miniere di piombo e argento museo dei fossili di Meride e Besano trincee della linea Cadorna BICICLETTA CONSIGLIATA: E-bike, MTB, full

Ecomuseo della Valgerola

L’Ecomuseo è l'unione tra passato, presente e futuro della storia della comunità
Ecomuseo della Valgerola