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Latteria

Un percorso circolare a Livigno, molto panoramico
Latteria - Livigno - Valtellina - Lombardia - ph: livigno.eu

Tour privato Fast track Terrazze

Tour privatio 1-6 visitatori Una visita mozzafiato sulla città che sale.

Tour privato Fast track Cattedrale e Area archeologica

Tour privato 1-6 visitatori con guida abilitata selezionata dalla Veneranda Fabbrica del Duomo.

Tour guidati 12 e 19 maggio

visite guidate in piccoli gruppi

Monte Puscio o Croce di Maiano

Siamo nel Triangolo Lariano, tra il monte Palanzone e il monte Bolettone. Questo punto panoramico è la scelta perfetta per chi ama il trekking, anche per i meno esperti.   Salire alla Croce di Maiano infatti non è impegnativo, anzi segue un sentiero adatto anche a chi è alle prime armi o è insieme ai più piccoli. Per arrivarci potete lasciare l’auto nel parcheggio dell’Alpe del Vicerè ad Albavilla, in provincia di Como. Da qui seguite un sentiero che in una mezz’ora vi porta al Rifugio Capanna Mara, a 1.150 metri di altitudine. Dopo una pausa per riposare o rifocillarvi proseguite seguendo le indicazioni verso il Monte Puscio o Monte Croce. Altri 20 minuti nei boschi e siete arrivati alla meta, la Croce di Maiano, che col suo altare svetta su un panorama spettacolare sull’ Alta Brianza. Da qui potete ammirare i monti della Valsassina, i laghi di Alserio, Annone e Pusiano e, nelle giornate in cui il cielo è particolarmente terso, avrete la possibilità di godere di una splendida vista su tutta la Pianura Padana.

Val Trompia

La Val Trompia rappresenta una nuova e piacevole meta turistica, tutta da scoprire!
Val Trompia

10 motivi per visitare Como

Le mura medievali. Il Tempio Voltiano. Trekking in montagna. Mini-crociere sul lago. Ecco 10 buoni motivi per visitare Como

Attorno al monte Toazzo

La partenza avviene da Lizzola (1.258 m), in alta Val Bondione, ramo laterale della Val Seriana (BG). Dal retro della chiesa parrocchiale si stacca in salita una breve stradetta (CAI 306); fatte poche decine di metri si prende il sentiero che sale verso il vecchio skilift e raggiunge il bosco che sovrasta il paese. Qui una segnaletica ci indirizza nella pineta che porta sulle prime pietraie e sulle grandi finestre che si affacciano sul Redorta e sul Coca. Dopo un bel tratto si lascia il bosco per godere di grandi vedute sulla Valmorta, sulla cascata del Serio e sul Pizzo Cappuccello (1.700 m circa, 1 h 30’ dalla partenza); si continua avvicinandosi alla testata della valle.Dopo 2h 15’ si giunge a quota 1.700 metri dove si incrocia il sentiero CAI 304 che collega il rifugio Curò al Passo Manina - rifugio Albani. Si piega a destra e si arriva al Colle delle Miniere (1.920 m, 1 h 30’ dalla partenza). Il panorama merita una sosta. Dal crinale si discendono, con numerosi tornanti, i pascoli di Passevra, con la baita omonima.Stando alti sopra la baita sulla nostra destra, perdiamo quota fino a raggiungere il torrente Bondione (1.580 m, 30’ dal Colle delle Miniere), dopo aver attraversato un torrentello formante una piccola pozza d’acqua limpida (Marmitta dei Giganti). Su un ponticello si attraversa il torrente Bondione, portandosi sul versante opposto della valle. Qui, vi è il sentiero che risale la valle di Bondione fino al Passo di Bondione.Continuando lungo il segnavia 304, si risalgono, invece, verso destra (SO), i pendii del Monte Crostaro e del Monte Sasna sino alla Baita del Crostaro (1.701 m, 30’ dal fondovalle). Superata la baita si risalgono i pendii sovrastando i pascoli e la Baita bassa di Fles. Superando alcuni imbocchi di miniera, poco sotto il sentiero, si raggiunge il crinale del Passo della Manina (1.799 m, 40’ dalla Baita del Crostaro) e la chiesetta posta su un dosso erboso poco oltre. Si torna indietro per un centinaio di metri dove, su un masso, troviamo l’indicazione per la ripida discesa CAI 307. In un’oretta si è finalmente a Lizzola.
Attorno al monte Toazzo

Grignaghe di Pisogne

Posta a 900 m di quota, Grignaghe sorge lungo l’antico collegamento con la Val Trompia, attraverso il colle di San Zeno, ricalcato dall’odierna carrozzabile. La via, frequentata fin dal Medioevo, garantiva il trasporto del ferro estratto dalle miniere presso Grignaghe e Pontasio verso le fucine triumpline. La ricchezza e l’importanza che ne derivava alla contrada (“Terra ben popolata e famosa per le sue miniere” la descrive padre Gregorio nel 1698) emerge nei suoi edifici e soprattutto nelle singolari sculture erratiche visibili in piazza San Rocco e in via San Rocco: i cinque elementi monumentali in arenaria rossa, con scene di difficile interpretazione, dovevano ornare i portali di un edificio civile. Nonostante il plasticismo vigoroso ed elementare, che ne ha suggerito un’origine longobarda, i dettagli e la presenza di uno stemma visconteo li collocano nel pieno Trecento. Grignaghe mostra una struttura compatta, frutto di un’antica organizzazione fortificata: la chiesa di San Rocco sorge sull’antica torre di accesso, visibile dalle scale a destra della facciata, e numerosi edifici mostrano ancora le strutture del Due e Trecento negli spigoli in blocchi massicci e nei portali imponenti. Imboccando le ripide discese che si sviluppano dalla via centrale (via Imavilla - via Fontana) si possono osservare le strutture peculiari degli edifici verso valle, con ampi voltoni a superare il dislivello del pendio. Lo spigolo di una casa torre è visibile in via Cimavilla e, addossato ad esso, vi è uno splendido esempio di architettura tradizionale in legno e pietra. La parrocchiale di San Michele, riedificata nel ‘700, sorge a monte, isolata dall’abitato: si raggiunge dalla via San Rocco o in auto seguendo la direzione per Passabocche. Il grande edificio conserva all’esterno alcuni frammenti trecenteschi e all’interno mostra la sedimentazione delle campagne decorative tra ‘500 e ‘700: perdute alcune opere lodate dalle fonti antiche, sono di particolare pregio i Misteri del Rosario, di Pietro Ricchi (circa 1640-1645).   Monica Ibsen  
Grignaghe Pisogne

Chiese di Albosaggia

Santa Maria dei Mosconi è stata per lungo tempo punto di riferimento per pastori, viandanti e cavatori delle miniere di ferro. La chiesa di Santa Caterina sorge lontano dalle abitazioni e domina la valle dall'alto di un terrazzamento sostenuto da possenti muraglioni.

Fiumelatte

A Varenna scopri il fiume più corto d'Italia e visita la sua sorgente immersa nella natura.
Fiumelatte Varenna

Monte Cornagera

Il monte Cornagera è caratterizzato da una struttura geologica piuttosto particolare dovuta alle fratturazioni che, nel corso dei millenni, l’hanno interessata a causa del lento spostamento del corpo centrale verso Ovest. Grazie alle pareti rocciose e ai torrioni, già a partire dagli anni XX, il monte Cornagera diviene meta di escursionisti e inizia si inizia a prediligere il suo utilizzo come palestra d’arrampicata.   La croce   Grazie all’impegno del gruppo Alpini Selvino-Aviatico-Amora e di altri volontari dell’altopiano, nel 2016 è stata instaurata sulla vetta della Cornagera una croce alta 7 metri ed illuminata alla presenza di un impianto di pannelli solari.   Il buco della Carolina   Alla fine della seconda guerra mondiale, numerosi furono i partigiani che si rifugiarono in questo pertugio con l’obbiettivo di sfuggire alle rappresaglie fasciste. Mentre le truppe nemiche avanzavano scrutando ogni possibile insenatura e prestando attenzione a qualsiasi rumore provenisse da quelle zone, i giovani soldati nascosti là sotto pregavano di poter uscire vivi; tutto ciò, attraverso una invocazione alla Madonna e una alla “morosa”, la “Carolina”, con la speranza di poterla riabbracciare. Per questo motivo, questo angusto pertugio, oggi viene denominato “il buco della Carolina”.   Fonte di riferimento: https://www.rifugiomontepoieto.it/itinerari-e-sentieri/ Per il turista: come arrivarci?   La Cornagera è situata all’interno del territorio comunale di Aviatico. E’ possibile parcheggiare alla località Cantul di Aviatico. A questo punto si segue la Via Cornagera fino a che non si arriva all’inizio di un sentiero(numero 537), abbastanza ripido, che si inoltra nel fitto bosco. Dopo circa 30 minuti di camminata, ci si trova ai piedi di un ghiaione, in cui si potranno vedere i bianchi e calcarei torrioni del monte, in contrasto con il verde dei prati. A questo punto, seguendo le indicazioni, ci si inoltra in un labirinto di rocce. Successivamente sarà possibile fare una piccola deviazione seguendo il sentiero 521 che, dopo 15 minuti di camminata circa, condurrà alla cima della Cornagera su cui è situata la croce. Altrimenti, proseguendo per il sentiero 537 sarà possibile passare per il “buco della Carolina” e giungere al rifugio del monte Poieto.   Fonte di riferimento:  https://www.valseriana.eu/sport-e-divertimento/trekking-alla-cornagera-d...
Monte Cornagera