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Orazio Gentileschi: La fuga in Egitto

Nel pieno rispetto della normativa vigente la mostra è sospesa fino a data da destinarsi. Per la prima volta si potranno vedere l’una di fianco all’altra due versioni del"Riposo durante la fuga in Egitto", capolavori di Orazio Gentileschi, in una straordinaria mostra promossa dal Comune di Cremona attraverso il Settore Cultura e Musei, con la curatela di Mario Marubbi. Accanto alle due magnifiche tele, la prima del Kunsthistorisches Museum di Vienna e la seconda di collezione privata, la mostra proporrà una selezione di altri dipinti, sculture, avori, incisioni sulla popolare “Fuga” tramandata dal solo Vangelo di Matteo ma protagonista dei Vangeli apocrifi. Due tele eguali, di mano di Orazio Gentileschi, realizzate l’una dopo l’altra, dedicate al racconto del “Riposo durante la fuga in Egitto”. Un tema che, così come splendidamente ricreato dal Gentileschi, affascinò diversi committenti. Tanto che, accanto alle due versioni riunite a Cremona, se ne conoscono altre due, l’una al Louvre e al Birmingham Museum la seconda. Dipinti che sono riconosciuti tra i più intriganti del primo Seicento italiano. Le due versioni esposte all’Ala Ponzone risalgono al momento in cui Orazio Gentileschi - forse il più precoce, intelligente e spregiudicato interprete tra i pittori caravaggeschi - godeva di enorme fama internazionale. Fama accresciuta a Parigi, dove era stato chiamato alla corte di Maria de’ Medici, e ampliata a Londra dove era stato chiamato da George Villiers, primo duca di Buckingham. La caduta di Re Carlo I d’Inghilterra provocò anche quella del suo potente ministro e la sua “Fuga in Egitto” venne messa all’asta da George Cromwell ad Anversa nel 1646. Finì nelle collezioni dell’arciduca Leopoldo Gugliemo, per il suo castello di Praga, e infine al Kunsthistorisches Museum di Vienna. Anche la seconda versione non ebbe pace. Dopo vari passaggi, nell’Ottocento il dipinto finì anch’esso nella collezione dei Duchi di Buckingham, a sostituire il gemello finito a Praga. Riproposto sul mercato, entrò a far parte della collezione di Paul Getty a Malibu e oggi è uno dei tesori di una collezione privata di Mantova. Per la prima volta nella storia, le due versioni “Buckingham” del “Riposo durante la fuga in Egitto” vengono esposte vis a vis, grazie al prestito concesso dal museo viennese che, in cambio, riceverà dai Civici Musei di Cremona uno dei loro capolavori, il “San Francesco” di Caravaggio. E, naturalmente, grazie alla disponibilità del collezionista che conserva l’altra versione del dipinto.

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Via Postumia

La Via Postumia è una via consolare romana fatta costruire nel 148 a.C. dal console romano Postumio Albino nei territori della Gallia Cisalpina, l'odierna Pianura Padana, per scopi prevalentemente militari.   Congiungeva per via di terra i due principali porti romani del nord Italia: Aquileia, grande centro nevralgico dell'Impero Romano, sede di un grosso porto fluviale accessibile dal Mare Adriatico, e Genova. La Via Postumia viene datata 148 a.C., nonostante a quel periodo corrispondano solo i tratti Genova-Tortona e Cremona-Alpi Giulie. Il resto della strada consolare fu infatti opera di Augusto, che a un secolo di distanza si occupò anche delle fortificazioni in ambito militare di alcune città dell’Italia settentrionale, tra cui Verona, che quindi nacque in concomitanza con la Via Postumia. Il cammino ha una lunghezza di 932 km circa e si snoda lungo sei regioni: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Liguria. Il tratto lombardo della Via Postumia attraversa Peschiera, Mantova, Cremona e Voghera ed è percorribile a piedi, in bici, a cavallo. A piedi e in bici il percorso è lo stesso da Aquileia a Albareto (tranne la tappa Vicenza - Lonigo, variante ciclisti tracciata), mentre da Albareto a Genova il percorso per ciclisti non è tracciato visibilmente ma è disponibile la traccia gps e gpx per evitare i sentieri più tecnici. Tutta la prima parte, da Aquileia sino a Piacenza, si sviluppa in pianura, seguendo strade secondarie, carrarecce, ciclabili, su un paesaggio prevalentemente agricolo. La bellezza di questo tratto non sta solo nel paesaggio, ma nelle città d’arte: Aquileia, Palmanova, Treviso, Vicenza, Verona, Peschiera del Garda, Mantova, Cremona, Piacenza. La Via è percorribile in tutte le stagioni, ma in estate è preferibile il tratto da Piacenza verso Genova, più movimentato perché i dislivelli cominciano a farsi un po’ più impegnativi, ma meno caldo. (Ph: Amici della via Postumia)

Rive storiche il canale Vacchelli

Scopri il percorso ciclo-pedonale che si snoda lungo il canale Vacchelli.
Rive storiche il canale Vacchelli

Visite guidate d'estate ai Musei Civici

Si terranno il venerdì, il sabato e la domenica sino alla fine di agosto

Tra pievi, bodri e Morbasco

Grazie al passaggio in quest'area del Po, della via Postumia (antica via consolare romana), quest'area del cremonese diventa un ricco percorso di conoscenza tra natura e arte. Infatti, seguendo l'itinerario si potranno scorgere non solo ricchezze artistiche quali chiese e pievi ma soprattutto spettacoli naturalistici dati dalla presenza dei bodri, risultato di un fenomeno molto particolare limitato solo alla fascia golenale del Po. Da San Sigismondo a Cremona, passando davanti all'ospedale, si raggiunge la ciclabile della via Postumia, che porta a Pieve San Giacomo. A destra si raggiunge la località di San Salvatore Vero a Sospiro. Da qui si prosegue su strada provinciale sino a raggiungere Ca de Gatti e poi sulla strada dell'arginello sino a Stagno Lombardo, dove troviamo la Polimeridiana sull'argine. Allo stop successivo andiamo a destra per Brancere, frazione di Gerre De' Caprioli, e risaliti sull'argine si prosegue dritti, seguendo le indicazione della ciclabile del Morbasco. Si raggiungono le prime case di Cremona e a destra prendiamo per Via Flaminia, per poi giungere a San Sigismondo. ITINERARIODistanza: 45.3 kmDifficoltà: facileFondo stradale: asfalto e sterratoDislivello: +157m, -158 m (Pendenza max: 2.5%, -3.3%, Pendio medio: 0.4%, -0.4%)Adatto a: tuttiTipologia di bicicletta consigliata: MTB e ibridaDurata media: 4 h ca. PUNTI DI INTERESSE San Sigismondo a CremonaAffidata ai monaci Benedettini venne ricostruita nel 1463 per la volontà di Bianca Maria Visconti a ricordo del suo matrimonio con Francesco Sforza. L'interno a navata unica, rappresenta uno dei più significativi complessi decorativi del manierismo cinquecentesco.Info utili: La chiesa è aperta ogni giorno, dalle 6:45 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 18:30.Tel. e Fax 0372-801700sito web: www.diocesidicremona.it/monasterodomenicanoGeolocalizzazione su mappa: 45.1256, 10.05378   Via PostumiaAntica via romana, venne fatta costruire nel 148 a.C. da Postumio Albino, console romano, nei territori della odierna Pianura Padana. Questa via congiungeva Aquileia a Genova, passando anche da Cremona.Info utili: Ufficio IAT - Informazione assistenza turistica, Piazza del comune, 5 (CR). Orari: dal lunedì al venerdì 9.30-13 e 13.30-16.30, sabato e domenica 10-13 e 14-17.Tel. 0372 407081 - 0372 407493e-mail: info.turismo@comune.cremona.itsito web: www.comune.cremona.itGeolocalizzazione su mappa: 45.13413, 10.09727  La Pieve di Pieve San GiacomoDell'antica struttura romanica l'attuale chiesa conserva tracce visibili sia all'esterno che all'interno. Esternamente si può vedere la massiccia torre con cella campanaria a finestra semplice, mentre all'interno l'elemento più affascinante è il pregevole mosaico con figure di animali e simboli cristiani.Info utili: Proloco di Pieve San Giacomo Telefono: 3318875522; Email: prolocopievesangiacomo@gmail.comSito web: http://prolocopsg.altervista.org/ Geolocalizzazione su mappa: 45.12799, 10.18698 Due immagini associate Villa Cattaneo a SospiroLa villa è un'interessante esempio di architettura neoclassica iniziata nell'ultimo decennio del Settecento da Faustino Rodi e terminata nel 1807. Il prospetto verso il giardino è di chiara matrice palladiana.Info utili: Comune di Pieve San Giacomo, Piazza Libertà 3.Centralino: 0372 64331sito web: www.comune.pievesangiacomo.cr.itGeolocalizzazione su mappa: 45.10608, 10.15736  Polimeridiana di Stagno LombardoSull'argine maestro del Po a Stagno Lombrado (CR) è visibile la più grande e complessa meridiana d'Italia, con undici orologi solari.Info utili: www.astrofilicremona.itGeolocalizzazione su mappa: 45.07139, 10.08284  I “Bodri”Particolare fenomeno idraulico presente solo nel cremonese e che porta, dopo un’alluvione, alla formazione di profondi buchi alimentati nel tempo dall’acqua di risorgiva. Inizia allora la fase di colonizzazione arborea delle sponde che porta alla creazione di singolari habitat biologici anche di un certo rilievo.Info utili: http://ecomuseo.provincia.cremona.it/resource/documents/quaderno15.pdf Geolocalizzazione su mappa: 45.06979, 10.08039  
San Sigismondo

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Il Sentiero Verde dell’Oglio

Il Sentiero Verde dell’Oglio è tracciato lungo il corso di pianura del fiume lombardo, da Sarnico, allo sbocco del Lago d’Iseo, fino a Ostiano, laddove il Fiume Mella segna il confine tra le Provincie di Brescia e Cremona.   Lievemente incassato nella sua valle o sollevato per via dei materiali che porta nel suo letto e dunque, a un certo punto del suo cammino, contenuto negli argini, l’Oglio richiama un paesaggio di boschi, greti, isole sabbiose. I campi stringono da vicino il fiume, completano il paesaggio quando, col divenire della buona stagione, variano le coltivazioni e si animano di filari alberati, di freschi canali irrigui, di grossi cascinali che sembrano essere lì da sempre.  L’ ambiente fluviale ha meritato una protezione speciale, ovvero l’istituzione del Parco regionale dell’Oglio Nord. Quest’area protetta, istituita con Legge Regionale nel 1988, si estende si sviluppa lungo il fiume Oglio per un tratto di più di 90 km, dal lago d’Iseo fino al fiume Mella. Il Parco ha un’estensione di 14.170 ettari e si sviluppa sul territorio di 34 comuni fra le province di Brescia, Bergamo e Cremona. All’interno del Parco ritroviamo molte aree importanti dal punto di vista naturalistico, che accrescono quindi l’importanza dell’istituzione dell’area protetta e il suo ruolo nella conservazione della biodiversità. Il paesaggio fluviale cambia nello spazio e nel tempo, seguendo le stagioni. I terreni coltivati, con i campi geometrici, le cascine, i filari e la rete dei fossi e dei canali irrigui si alternano agli ambienti naturali con i boschi ripariali, ancora notevoli per estensione e qualità.  Durante le stagioni, la vitalità del fiume condiziona in maniera dirompente il paesaggio mutando la stessa geografia dei luoghi. Le lanche, dove prolifera la vegetazione palustre, sono un effetto della dinamica fluviale. L’Oglio riprende o abbandona il suo letto nel corso del tempo lasciando sempre una traccia.    Le derivazioni idrauliche, congegnate nei secoli dall’uomo, contano nel Parco sedici rogge, o ‘seriole’, delle quali nove sulla sponda bresciana e sette su quella bergamasca, ancora in uso.  Due realtà politiche - Brescia e Cremona - si sono a lungo fronteggiate sul confine dell’Oglio per rivendicare i diritti d’uso delle acque. Nel corso del Medioevo si fortificarono le opposte sponde con muniti castelli o con veri borghi militarizzati come Orzinuovi, attuale sede amministrativa del Parco, e Soncino.  Il percorso si sviluppa per circa 100 km e si affronta in sei tappe, in gran parte lungo il fiume da Sarnico a Borgo San Giacomo, poi prosegue prevalentemente in ambito rurale con alcuni attraversamenti negli abitati. - Immagine di copertina:@dallolio.silvia

Monastero Santa Chiara

Magnifico complesso cinquecentesco di 10.000 metri quadrati, ex Monastero delle Clarisse, oggi moderna struttura polifunzionale
Monastero Santa Chiara, Chiese Cremona

Ricette della tradizione cremonese

Gustose novità dal Museo della Civiltà Contadina “Cambonino”