Ho trovato 942 risultati per bergamo

Franciacorta in bicicletta e notturna sul Lago d’Iseo

Tour di 1 giorno da trascorrere tra le vigne di Franciacorta. Tour di 2 giorni tra Franciacorta e tour serale "Lovere e le sponde del lago d'Iseo".

5 specchi d’acqua da scoprire

Non solo grandi laghi: scopri con noi 5 piccoli bacini d’acqua dolce in Lombardia
Lago d'Idro

Sotto la terra, alla scoperta delle grotte lombarde

In gita nelle grotte della Lombardia
Sotto la terra, alla scoperta delle grotte lombarde

Weekend per cantine in 7 tappe

7 imperdibili mete in Lombardia da scoprire con un calice di vino in mano
Weekend per cantine in 7 tappe

Nei borghi del Lago d'Iseo

I borghi e i paesi sul lago d’Iseo sono gioielli di viuzze e negozi, tra storia e naturalismo.

Il nucleo storico di Tavernola

Tavernola sorge al centro della sponda occidentale del Sebino: il centro storico si articola lungo il fronte lago, anche se fanno parte dell’attuale comprensorio comunale anche le frazioni collinari di Cambianica e Bianica, e quella lacustre di Gallinarga. Fino alla prima metà dell’Ottocento il borgo era isolato e raggiungibile soltanto via lago, poiché la strada litoranea fino a Predore fu realizzata tra 1832 e 1848. L’abitato di Tavernola è stato duramente colpito, nel 1906, da un grave dissesto geologico che causò la frana di parte del paese, poi affondato nel lago. In quella circostanza andò perduta parte del centro antico (probabilmente due isolati) dato che le abitazioni medievali venivano costruite nella zona più pianeggiante a ridosso del lago, dove erano facilmente raggiungibili e si svolgevano le attività mercantili del porto. Tavernola prende il nome dal latino taberna (bottega), anche se nel territorio non sono state rinvenute tracce d’età romana. Lo sviluppo medievale è tuttora documentato da diversi edifici, prevalentemente di carattere fortificato, e dall’impianto urbanistico che presenta uno schema comune a molti paesi in affaccio sul Sebino: una strada principale parallela alla riva del bacino lacustre, da cui si dipartono strette strade parallele che collegavano con la collina retrostante. Nel Medioevo, il porto di Tavernola divenne un importante punto di smercio dei prodotti provenienti da Vigolo e Parzanica, paesi che non avevano sbocco sul lago e rientravano sotto il dominio dei Fenaroli, famiglia attestata nel territorio già nell’XI secolo e che dominava incontrastata in quest’area del Sebino. I Fenaroli (il nome deriverebbe dal fieno raccolto dai prati delle montagne retrostanti per rifornire le città di Bergamo e Brescia) erano di fazione guelfa e scelsero Tavernola come luogo di residenza per controllare le tratte commerciali tra Sarnico e Lovere. Gli statuti del comune di Bergamo del 1331 attestano la vallis Tavernolae, che includeva, oltre a Tavernola, anche Vigolo e Parzanica, definendo il “dominio” dei Fenaroli che controllarono questo territorio fino all’arrivo dei Veneziani (1428). Nel corso del tempo solo la famiglia Fenaroli riuscirà a costituire una sorta di autonomia territoriale, sfruttando l’isolamento geografico delle zone montuose circostanti e il facile approdo al lago Sebino. Sul piano ecclesiastico Tavernola dipendeva dalla pieve di Calepio, con sede nel basso Sebino e geograficamente piuttosto distante: la pieve non riusciva di conseguenza a esercitare un reale controllo e Tavernola giunse a una gestione quasi indipendente. Nella limitata estensione di questo comune, infatti, si trovano numerose chiese di epoca medievale – San Pietro a Tavernola, San Giorgio a Gallinarga, San Michele a Cambianica, San Bernardo a Bianica – che costituivano i punti di aggregazione per le comunità diffuse nel territorio. Almeno dal XII secolo San Pietro era la sede della cura d’anime e solo nel 1570 la cura parrocchiale venne trasferita in Santa Maria Maddalena. Lo sviluppo demografico e le esigenze devozionali determinarono nel Settecento la ricostruzione della chiesa parrocchiale e l’edificazione di una nuova chiesa di San Michele a Cambianica, che affianca la cappella romanica, ma anche la costruzione del santuario di Santa Maria di Cortinica. Lo sviluppo dell’abitato di Tavernola tra XV e XVIII secolo è oggi documentato da alcune case a sud del centro, mentre solo le foto d’epoca restituiscono il fronte lago distrutto dal dissesto del 1906, dominato dallo splendido loggiato aggiunto dall’architetto Giovanni Donegani alle case Fenaroli. I primi decenni del Novecento videro lo sviluppo dell’edilizia Liberty con le belle dimore Capuani (a nord) e degli insediamenti industriali (le filande Sina e Capuani, ancora presso il Rino e ancora più a nord la Cementifera, sorta nel 1902).   Federica Matteoni
Il nucleo storico di Tavernola - Ph: visitlakeiseo.info

Santo Stefano di Volpino

La chiesa di Santo Stefano domina la sommità del colle di Volpino, in una posizione strategica per il controllo della valle dell’Oglio. La si raggiunge da una stretta erta, che si conclude in una breve scalinata o da una più comoda stretta strada (via Sabotino) che aggira il centro. Il piccolo sagrato venne reso ancora più angusto alla fine dell’Ottocento (1891), quando la chiesa venne pressoché raddoppiata in lunghezza, mantenendo l’omogeneità con le strutture antiche. In facciata fu recuperato e adattato il portale seicentesco in pietra di Sarnico. Una chiesa di Santo Stefano è documentata all’interno del castello di Volpino dal 1132 e nella sua demolizione, per far spazio all’ampliamento del cimitero, nel 1927 furono rinvenute numerose sepolture altomedievali. Solo nel 1580 assunse funzione parrocchiale subentrando a Sant’Antonio di Corti. L’edificio attuale venne aperto al culto nel 1756 e appare una sedimentazione di opere e interventi, con il recupero di arredi e dipinti dalla parrocchiale antica e la realizzazione di arredi liturgici e architettonici dalla metà del Settecento agli anni Trenta del Novecento. Le volte presentano le decorazioni realizzate nel 1924 da Angelo e Gennaro Tognali da Vione. Il presbiterio con le belle decorazioni architettoniche in stucco settecentesche accoglie pressoché integro l’arredo della chiesa precedente, frutto di una campagna di abbellimento coerente avviata nell’ultimo decennio del Seicento. Lo spazio è dominato dall’ancona lignea che potrebbe essere opera della bottega dei Fantoni (si conserva una trattativa del 1692, non seguita da altri documenti): la splendida struttura in legno dipinto e dorato è costituita da una struttura architettonica (due colonne tortili impostate su mensoloni e sorreggenti un timpano spezzato) che accoglie sul timpano la monumentale figura della Fede in una posa avvitata di grande complessità e potenza. Ai lati su mensole stanno i santi Giovanni Battista e Gervasio (titolare di una cappella posta fuori del castello di Volpino, documentata nel 1132). Al centro la tela realizzata nel 1593 dal pittore bergamasco Pietro Ronzelli, rappresentante la Madonna col Bambino e i santi Stefano e Girolamo; quest’ultimo era probabilmente il protettore del donatore della pala, appartenente alla famiglia Gaioncelli, di cui spicca lo stemma in basso a destra accompagnato dalle lettere H.P.G. forse il mercante Girolamo fu Girolamo Gaioncelli documentato a Lovere nel 1570. Ronzelli (circa 1560-circa 1621), assai attivo per le chiese di Bergamo, manifesta il suo debito con la pittura di Cavagna e Moroni e il pieno adeguamento ai dettami della Controriforma, ma in questa pala il rigoglioso paesaggio e il sontuoso cromatismo delle vesti dei santi contraddistinguono il dipinto rispetto alle più rigide pale di Bergamo. Di notevole pregio è anche l’arredo marmoreo del presbiterio, che comprende i gradini con l’alzata intarsiata, i depositi per gli olii santi e il paliotto, e che va ricondotto al lapicida Giacomo Selva di Riva di Solto, presumibilmente su disegno di Andrea Fantoni (1699). A sinistra del presbiterio la cappella del Rosario, con modesto altare ottocentesco, accoglie una pala seicentesca con la Madonna col Bambino e i santi Domenico, Caterina e Stefano, circondata dalle tele dei Misteri del Rosario: merita attenzione lo splendido paesaggio lacustre in cui in una luce temporalesca si coglie il profilo della Costa di Lovere, con Volpino e le altre alture fortificate e punteggiate di chiese. Alla fine dell’Ottocento risalgono gli altri altari della chiesa: quelli del Sacro Cuore e della Madonna di Lourdes, dal sobrio linguaggio classicista, e l’altare di San Giuseppe, che recupera invece un garbato gusto settecentesco.   Monica Ibsen
Santo Stefano di Volpino - Ph: visitlakeiseo.info

Oratorio Suardi

L'Oratorio Suardi è una piccola Chiesa quattrocentesca affrescata da Lorenzo Lotto nel 1524, appartenente alla famiglia dei conti Suardi. Presenta le storie delle Sante Barbara e Brigida, e si trova all'interno del Parco della Villa Suardi. L'accesso avviene passando per l'ufficio della Proloco di Trescore Balneario, in provincia di Bergamo, che coincide con l'Infopoint Valcavallina, in Via Suardi, 20.
interno dell'Oratorio Suardi

Tour in A35: Fara Olivana con Sola

La Chiese di Santo Stefano e di San Lorenzo di Sola e il sito archeologico
Tour in A35: Fara Olivana con Sola

Da Montello a Chiuduno

Interessante percorso di trekking ad est di Bergamo
Da Montello a Chiuduno

Laghi

Ogni lago in Lombardia è un mondo incantato da vivere e conoscere. Sotto tutti i punti di vista e in tutte le stagioni.
Laghi

Passeggiando nelle Orobie

Facili passeggiate nelle Orobie per riequilibrare mente e corpo