Quando gli “chef” fanno “cheese”, non sono in posa per una foto ma portano in tavola ricette che valorizzano l’identità territoriale, così legata all’agroalimentare, alla produzione del latte e ai suoi derivati.

Rileggono le ricette della tradizione locale con maestria e creatività in una sfilata di piatti d’autore. Tra la nostra cucina e il formaggio c’è un rapporto profondo. Un legame evidente già dai nomi delle prelibatezze che escono dai caseifici:
Provolone Valpadana, Grana Padano, Salva Cremasco, Quartirolo Lombardo, solo per citare qualche esempio.

La rassegna vuole raccontare con gusto questa storia e questa “corrispondenza d’amorosi sensi”, valorizzare ciò che unisce i produttori agli chef. Perché c’è un filo rosso che li accomuna e che parla di passione, ricerca, qualità e attenzione alla filiera corta ma anche amore per le tradizioni e la propria terra,orgoglio e capacità di lanciarsi in nuove sfide. Come quella di conquistare i palati dei buongustai con questo fine settimana dedicato a “Chefformaggi”. 

Quattro giorni di “golosità” per scoprire (o ritrovare) la nostra vera identità, per rileggere in modo nuovo sapori antichi.
 

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