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Miniera Gaffione, un viaggio nel mondo minerario!

Salta a bordo del trenino e lasciati condurre nel cuore delle montagne della Val di Scalve da esperte guide che ti illustreranno centinaia di anni di storia, i metodi di escavazione del minerale e tanto altro!

Cosa vedere sulle montagne lombarde

Cosa visitare in Lombardia: guida ai luoghi e alle località più importanti.
Cosa vedere sulle montagne lombarde

L'anello della diga del Gleno

La partenza di questo itinerario è da Pianezza, frazione alta di Vilminore in Val di Scalve.   Lasciata l’auto nella piazzetta della chiesa, si imbocca Via Bet per pochi metri e subito si piega a destra per un breve viottolo fra vecchie case (sentiero CAI 411). Sul retro di queste, sale a destra il ripido e scalinato sentiero che taglia il prato sino a sbucare sulla stradetta della Cascina Bet. Un breve tratto in piano e, al bivio successivo, la segnaletica ci fa piegare a sinistra, dove comincia l’avvicinamento ai ripidi tornanti che in mezz’ora portano al “gomito” e alla traccia in piano (1.554 m, 40’ dalla partenza). Siamo su una terrazza scavata alle falde del Pizzo che, per oltre un chilometro, affianca la galleria che porta l’acqua del Gleno alla centrale idroelettrica a valle, in breve si è di fronte al tragico monumento scalvino. Si passa sul nuovo piccolo muro di sbarramento sul versante opposto, dove c’è un piccolo ristoro (1.535 m, 1 h 15’ dalla partenza).Si riparte per la discesa sul versante opposto della valle, seguendo le segnaletiche CAI 410 che portano a Bueggio. Dapprima sullo sbrecciato sbarramento, poi sullo strapiombante dirupo del Pizzo Pianezza ci si cala nel bosco che offre i trespoli di avvistamento faunistico, posti dalla Proloco di Vilminore. Giunti al ponte delle Corne Strette (1.150 m, 1 h dalla diga – vedi bacheca e segnaletica), si piega a sinistra, e poi per cento metri ancora a sinistra, per ritornare in salita a Pianezza.Bastano una ventina di minuti di cammino in un bosco e si sbuca sulla strada asfaltata che porta al punto di partenza.
L'anello della diga del Gleno

L’Acero di monte di Schilpario

Meraviglioso, per forma e dimensioni, l’esemplare sulla strada del Passo del Vivione è l’Acero di monte più ammirato della Lombardia.

Miniera Gaffione

Comune di Schilpario (BG)

Da Colere al Rifugio Albani

Il Rifugio Albani si trova in alta Val di Scalve, nella Conca del Polzone, una posizione che permette di godere appieno della vista della Regina delle Orobie, la Presolana, con le sue caratteristiche e affascinanti pareti calcaree.   Per raggiungere il Rifugio Albani possiamo percorrere due sentieri con partenza da Colere ed entrambi di durata di circa 2 ore e mezza/3, ma nella stagione invernale è consigliabile percorrere solamente il 403, in quanto il 402 è molto esposto e si incorre nel pericoloso rischio slavine. Il sentiero, ben segnato con i colori del CAI, sale lungo la strada forestale, attraversando un fitto bosco di faggi e pini, fino all’incrocio con il sentiero numero 406, dove si prosegue guadagnando la zona delle ex miniere di fluorite. Si possono ancora vedere le baracche che venivano utilizzate dai minatori, ora usate come baite da privati che gentilmente, se presenti, sono disponibili per lasciar dare una sbirciata; la “vecchia Capanna Trieste” era una baracca in legno che fungeva da rifugio fino a quando nel 1967 venne sostituita dall'attuale costruzione in muratura; si possono notare inoltre gli ingressi di diverse gallerie scavate nella roccia; vi è anche un piccolo pezzo di binario con una motrice e tre vagoncini carichi di materiale, lasciati lì a testimonianza del passato; un pozzo detto il Fontanone su cui è incisa la frase: "Tu stanca, io fresca e pura". In alto una cappellina dedicata alla Madonna che proteggeva i minatori durante il loro duro lavoro. Con andatura sostenuta si raggiunge in circa due ore il Col della Guaita e con un’ultima breve ascesa si raggiunge il Rifugio Albani.
Da Colere al Rifugio Albani

Orobie per tutte le stagioni

Visita il Parco delle Orobie: la più grande area ad elevata naturalità tra i parchi regionali lombardi.
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Rifugio Carlo Medici vista Presolana

La località di partenza è il Passo della Presolana che mette in comunicazione la Val Seriana con la Val di Scalve.   Lasciamo la macchina alla sinistra della strada poco prima della chiesa, prendiamo la strada in salita, chiusa al traffico privato, all’inizio della quale i segnavia indicano con il percorso numero 315 il Rifugio Cassinelli a 45 minuti, il Rifugio Olmo a 3 ore, il Periplo della Presolana, la Cappella Savina, la Grotta dei Pagani e la Vetta della Presolana, viene anche indicato se il Rifugio Cassinelli è chiuso o aperto. Dopo un primo tratto ancora asfaltato la strada diviene sterrata, superiamo due grate per lo scolo dell’acqua ed entriamo in una rada pineta, percorriamo un tornante sinistrorso e subito troviamo una catena che chiude l’accesso ai veicoli, proseguiamo in leggera salita e al successivo tornante destrorso lasciamo la sterrata e continuiamo diritto con un largo sentiero come indicato da alcuni segnavia. Ci addentriamo in una pineta, proseguiamo in salita fino a raggiungere un traliccio dell’alta tensione posto a cavallo del sentiero a un terzo del percorso, in questo punto, ampi squarci nel bosco consentono una veduta della sottostante vallata, più avanti sulle sinistra troviamo una trincea risalente della seconda guerra mondiale, Proseguiamo ancora in leggera salita fino a trovarci davanti a destra la Presolana, attraversiamo un prato e poi entriamo di nuovo in una pineta, successivamente saliamo lungo un crinale prativo verso un ben visibile masso davanti al quale una palina segnavia indica il Rifugio Cassinelli a 10 minuti, continuiamo sempre in leggera salita tra i pini, passiamo accanto ad un grande abbeveratoio in cemento che contiene quattro vasche in metallo e alla destra eccolo il rifugio dove riposarci e mangiarci un buon piatto tipico montano.
Rif. Carlo Medici vista Presolana

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