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Il Castanun de Buncava

Il monumentale Castagno di Barni impressiona per la sua regale stazza: è indubbiamente tra gli esemplari più belli in Lombardia.

In visita a Monte Isola

Una montagna alta 600 metri in un’isola, una perla di straordinaria bellezza circondata dal Lago d’Iseo.
Monte Isola

Passo di Valle Alpisella

La porta d’ingresso alle meraviglie del Parco Nazionale dello Stelvio
(Ph: I Mille)

Il sentiero del larice millenario

Valmalenco

Bergamo Valleys Cycling Experience

Oltre 20 itinerarti cicloturistici su strada e gravel con base a Selvino e Aviatico
Le Strade Zitte - Bergamo Valleys Cycling

In mtb ai 3 Rifugi a Pian Resinelli

Un percorso facile ma di grande fascino e bellezza
In MTB ai 3 Rifugi a Pian Resinelli

Sulle cime del Monte Grem

Escursione tra la Val Brembana e Val Seriana
Sulle cime del Monte Grem

Da Rovetta alla Cappella Alpini Monte Blum

L’itinerario che vi consigliamo per arrivare alla Cappella Alpini Monte Blum è uno dei più selvaggi e parte da Rovetta. Se avete con voi dei bambini o non siete avvezzi alla montagna seguite però il sentiero, senza deviazioni boschive che fanno anche i fuoristrada, più largo e meno ripido.   Camminando attraverso il bosco potrete vedere molti fiori, alberi e anche animali selvatici immersi nella natura.Il percorso offre molti tratti ombreggiati e numerosi scorci panoramici, soprattutto verso la piana di Clusone e l’abitazione di Rovetta.Il tratto più impegnativo dell’intera salita è quello terminato il "Sentiero del Bot", la cui pendenza potrà far soffrire i meno allenati, si tratta di uno “strappo”, che dopo un paio di tornanti porta fuori dalla vegetazione e arriva sui prati di Blum, da qui la vista è spettacolare. Oltrepassate le caratteristiche cascine, ecco l’ultimo breve tratto del sentiero che si trova proprio sul crinale che separa i due versanti di Rovetta e Oltressenda Alta. Già qui, ma ancor più una volta giunti alla cappella, il panorama è semplicemente eccezionale: a sud lo sguardo può spaziare su tutto l’altopiano che da Clusone sale fino al Passo della Presolana, oppure può spingersi lungo la Val Borlezza fino al Lago Sebino. A nord troviamo invece l’abitato di Valzurio e i prati del Möschel che risalgono fino ai piedi della Presolana. Per chi vuole camminare ancora un poco dalla Cappella Alpini Monte Blum consigliamo di andare verso la Croce di Parè raggiungibile in 45 minuti, da qui per i molto allenati, è possibile raggiungere il Rifugio Rino Olmo posto ai piedi della Presolana, transitando per le Creste di Bares con difficoltà alla portata di escursionisti esperti.
Da Rovetta alla Cappella Alpini Monte Blum

Dal Pianone al Rifugio Parafulmine

Questo itinerario è fattibile anche con la neve perchè resta a nord e dunque sono poco frequenti slavine; bisogna però essere allenati e ben attrezzati perché poco frequentato e tracciato solo da chi lo percorre, se si è i primi può essere dunque faticoso. Dai pascoli del Pianone, vigilati dal vecchio edificio dedicato al dottor Giulio Romelli, si taglia il prato per iniziare la salita. Sul sentiero che serpeggia nel bosco si prende quota e si giunge all’ex rifugio Capanna Ilaria alla Forcella Larga, dove recentemente a cura del CAI Valgandino è stata collocata una stilizzata campana dedicata ai caduti della montagna. Si scollina sul versante opposto, entrando così nella grande piana della Montagnina, dove si incontra la stradetta che conduce in 30 minuti al Rifugio Parafulmine, da dove si prosegue scendendo sul lato opposto e in breve si giunge alla Cappelletta dei Morti della Montagnina. Imboccando da qui il sentiero numero 508 si passa alla sella e si giunge al “pozza ‘d’abbeverata”, recintata fortunatamente perché coperta dalla neve diventa difficile notarla. Proseguendo in salita si vede l’alpeggio Fogarolo e poco oltre troviamo l’indicazione “Pianone”; in mezz’ora si è al bivio di località Pendesa e seguendo le indicazioni per San Lucio-Pianone si ritorna, tagliando pascoli e baite, presso la Baita G. Romelli.
Dal Pianone al Rifugio Parafulmine

L'anello della diga del Gleno

La partenza di questo itinerario è da Pianezza, frazione alta di Vilminore in Val di Scalve.   Lasciata l’auto nella piazzetta della chiesa, si imbocca Via Bet per pochi metri e subito si piega a destra per un breve viottolo fra vecchie case (sentiero CAI 411). Sul retro di queste, sale a destra il ripido e scalinato sentiero che taglia il prato sino a sbucare sulla stradetta della Cascina Bet. Un breve tratto in piano e, al bivio successivo, la segnaletica ci fa piegare a sinistra, dove comincia l’avvicinamento ai ripidi tornanti che in mezz’ora portano al “gomito” e alla traccia in piano (1.554 m, 40’ dalla partenza). Siamo su una terrazza scavata alle falde del Pizzo che, per oltre un chilometro, affianca la galleria che porta l’acqua del Gleno alla centrale idroelettrica a valle, in breve si è di fronte al tragico monumento scalvino. Si passa sul nuovo piccolo muro di sbarramento sul versante opposto, dove c’è un piccolo ristoro (1.535 m, 1 h 15’ dalla partenza).Si riparte per la discesa sul versante opposto della valle, seguendo le segnaletiche CAI 410 che portano a Bueggio. Dapprima sullo sbrecciato sbarramento, poi sullo strapiombante dirupo del Pizzo Pianezza ci si cala nel bosco che offre i trespoli di avvistamento faunistico, posti dalla Proloco di Vilminore. Giunti al ponte delle Corne Strette (1.150 m, 1 h dalla diga – vedi bacheca e segnaletica), si piega a sinistra, e poi per cento metri ancora a sinistra, per ritornare in salita a Pianezza.Bastano una ventina di minuti di cammino in un bosco e si sbuca sulla strada asfaltata che porta al punto di partenza.
L'anello della diga del Gleno

Da Colere al Rifugio Albani

Il Rifugio Albani si trova in alta Val di Scalve, nella Conca del Polzone, una posizione che permette di godere appieno della vista della Regina delle Orobie, la Presolana, con le sue caratteristiche e affascinanti pareti calcaree.   Per raggiungere il Rifugio Albani possiamo percorrere due sentieri con partenza da Colere ed entrambi di durata di circa 2 ore e mezza/3, ma nella stagione invernale è consigliabile percorrere solamente il 403, in quanto il 402 è molto esposto e si incorre nel pericoloso rischio slavine. Il sentiero, ben segnato con i colori del CAI, sale lungo la strada forestale, attraversando un fitto bosco di faggi e pini, fino all’incrocio con il sentiero numero 406, dove si prosegue guadagnando la zona delle ex miniere di fluorite. Si possono ancora vedere le baracche che venivano utilizzate dai minatori, ora usate come baite da privati che gentilmente, se presenti, sono disponibili per lasciar dare una sbirciata; la “vecchia Capanna Trieste” era una baracca in legno che fungeva da rifugio fino a quando nel 1967 venne sostituita dall'attuale costruzione in muratura; si possono notare inoltre gli ingressi di diverse gallerie scavate nella roccia; vi è anche un piccolo pezzo di binario con una motrice e tre vagoncini carichi di materiale, lasciati lì a testimonianza del passato; un pozzo detto il Fontanone su cui è incisa la frase: "Tu stanca, io fresca e pura". In alto una cappellina dedicata alla Madonna che proteggeva i minatori durante il loro duro lavoro. Con andatura sostenuta si raggiunge in circa due ore il Col della Guaita e con un’ultima breve ascesa si raggiunge il Rifugio Albani.
Da Colere al Rifugio Albani

La Short Val Taleggio Trail

Un piacevole itinerario ad anello, un percorso immerso nella natura della meravigliosa Val Taleggio. Zona del famoso formaggio 'Taleggio' e di pascoli dolci che si sposano con rocce aspre e ripide ed è qui che si possono ammirare qua e là le caratteristiche costruzioni con un tetto dai ripidi spioventi ricoperti di “piode”, pietre sovrapposte a gradini.   Partendo da Vadeseta ci incamminiamo sino alla località Roncalli per poi addentrarci nel bosco verdissimo e rigoglioso, con una ripida stradina che ci guida ad un'altra località: Piazzoli, ove in alcuni momenti dell'anno offre uno spettacolo stupendo con i suoi ciliegi in fiore. Raggiungiamo poi la Bocchetta del Grassello, e in qualche manciata di minuti arriviamo al cospetto della bella Madonnina dei Canti con attorno boschi di faggi.Dopo un breve pausa per ammirare lo stupendo panorama proseguiamo il bosco passando per il Ponte dei Senesi fino ad Olda, piccola frazione del comune di Taleggio. Prendendo un piccola deviazione giungiamo a Lavinia, zona tra le più fertili della Valle Taleggio perché è ben esposta al sole e soprattutto riparata dai venti.Prima di fare ritorno a Vedeseta, completando il nostro percorso, da non perdere è la visita alla sua frazioncina incastonata nella natura: Reggetto. Questo itinerario è parte della Val Taleggio Trail, gara podistica che si snoda interamente nei territori della Val Taleggio con partenza e arrivo nel comune di Vedeseta, passando in ciascuno dei paesi della valle.
La Short Val Taleggio Trail - 25 agosto 2019