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Baia del Bogn

Se avete sempre sognato di visitare la Thailandia, una tappa alla Baia del Bogn sul Lago d'Iseo è d'obbligo. A circa 40 minuti da Bergamo, con le sue acque cristalline e le scogliere che si tuffano nel lago, questo angolo nascosto della Lombardia richiama alla mente proprio le paradisiache baie thailandesi.   La baia si trova fra Riva di Solto e Castro, raggiungibile costeggiando in auto la sponda bergamasca della strada litoranea del Sebino, ma anche in barca o in kayak. Una volta arrivati potrete fare un tuffo nelle acque limpide: non dimenticate le scarpette da surf o ciabatte, indispensabili per il fondale roccioso! In alternativa potete esplorare le piccole grotte nascoste o semplicemente godervi il sole, ma tenete a mente che la spiaggia è piccolina e nel pomeriggio si adombra. Per vivere un'esperienza diversa, provate a girare il lago in SUP, ammirando le lastre di roccia dall'acqua. La mancanza di un vero e proprio parcheggio e la zona isolata possono essere dei punti a sfavore, ma la bellezza del posto ripaga.

Villa Guerrinoni

Da casa colonica a biblioteca comunale, la splendida Villa Guerrinoni a Seriate ha attraversato la storia dal 1800 ad oggi.

Parco del Castagno

L’ autunno è la stagione perfetta per le passeggiate nei boschi, dove lasciarsi incantare dalla magia del foliage e trascorrere del tempo all’aria aperta in compagnia, raccogliendo castagne.      A Casale, frazione del comune di Albino, in provincia di Bergamo è possibile ritrovare l’autentico legame tra uomo e natura in un suggestivo borgo a 700 metri di altitudine. Una vera terrazza panoramica sulla Valle del Lujo, parte della Val Seriana, che si colora in autunno di una bellezza impagabile.  Qui si trova il Parco del Castagno, un bosco tematico di 137 mila metri quadrati e, soprattutto, un’area protetta aperta a tutti. Il Parco fu voluto dal comune di Casale per permettere ai suoi abitanti di avere uno spazio dedicato ai pascoli d’estate, alla raccolta delle castagne in autunno e al rifornimento di legna in inverno. Quest’oasi dalla bellezza incontaminata è raggiungibile con una breve camminata dalla chiesa del Sacro Cuore di Casale, dove lasciare l’auto. Puoi approfittare poi della visita al Parco del Castagno per provare i “biligocc” di Casale, castagne essiccate e affumicate con un antichissimo processo di lavorazione.  
Parco del Castagno (Ph: I Mille)

Tempietto di San Tomè

Altro monumento millenario che abita la Valle Imagna, dalla rara forma circolare che ricorda per alcuni versi la Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme o un antico pantheon pagano e segno di uno sviluppo notevole dell’area già dall’epoca romana, il Tempio di San Tomè ancora non ci ha svelato completamente il mistero della sua origine.   Si pensava fosse stato edificato sui resti di un tempio pagano, anche se mancano le prove a supporto. Ciò che è certo, è che durante la dominazione longobarda è stato un importante centro spirituale, al punto da edificare nel medioevo il monastero femminile “Degli Agri” per arricchire il complesso religioso.È facilmente raggiungibile poiché sorge quasi di fronte al fiume Brembo, in località Almenno San Bartolomeo, a dieci chilometri da Bergamo quasi a darci il benvenuto in Valle Imagna. (Ph: fondazionelemine.eu)

Da Pizzino al Rifugio Gherardi

Percorso in montagna, adatto a tutti
Da Pizzino al Rifugio Gherardi

Da Branzi al Rifugio Laghi Gemelli

Sentiero del Partigiano, alla volta del Rifugio Laghi Gemelli
Da Branzi al Rifugio Laghi Gemelli

Anche d'inverno al Capanna 2000

Un itinerario, adatto anche nella stagione invernale, che ci consente di raggiungere il noto e famoso Rifugio Capanna 2000. Partendo da Plassa, unico punto di partenza consigliato in presenza di neve, si segue il segnavia CAI 221. Lungo il percorso si incontra la curiosa "cattedrale vegetale" non più integra dopo ilvento record di lunedì 29 ottobre 2018, costruita secondo l'antica arte dell'intreccio, attorno ai 1.560 metri di quota, il Rifugio privato Cà d'Arera - S.A.B.A. (Società Alpinistica Bergamo Alta) e la piccola, ma caratteristica, cappella di Santa Barbara. La seconda parte del percorso invece si snoda disegnando ampi tornanti tra i prati innevati, all'interno della splendida cornice creata dal Monte Arera, che con i suoi 2512 metri si impone sul paesaggio sotto di esso. Si giunge infine al Rifugio Capanna 2000, dal quale è possibile godere di una bellissima vista su tutta la valle sottostante e recuperare le energie con uno dei deliziosi pasti cucinati dai rifugisti.
Anche d'inverno al Capanna 2000

Da Valcanale al Rifugio Alpe Corte

Il punto di partenza è situato circa un chilometro a monte del paese di Valcanale, frazione di Ardesio (Bergamo). Si imbocca, verso destra, l'evidente stradetta (segnavia CAI n. 220) che, inizialmente un po’ cementata, con alcuni tratti ripidi e altri più pianeggianti, si snoda in una luminosa pineta con squarci sulle cime di Fop e di Valmora. A 1.292 metri, si incontra la Baita Pianscuri, posta in un’ampia radura erbosa, un tempo occupata da mandrie bovine. Si entra nel bosco, sempre su stradetta, fino a trovare sulla destra, in prossimità di una curva, una sorgente di acqua fresca, pronta per dissetare il viandante (1.350 m circa). Poco oltre si stacca, sulla sinistra, il sentiero CAI 218 che sale all’Alpe di Neel. Tale tratto di sentiero, assieme al sentiero CAI 218 fino al Passo del Branchino ed al sentiero CAI 219 fino alle Baite di Mezzeno è meglio conosciuto come "Sentiero delle farfalle" e presenta, lungo il percorso, apposite bacheche illustranti le peculiarità della zona. Ancora qualche minuto di salita e poi si sbuca nella conca del grazioso Rifugio Alpe Corte.
Da Valcanale al Rifugio Alpe Corte

Ponte di San Michele

Noto anche come Ponte Rothlisberger è a traffico ferroviario-stradale e collega Paderno e Calusco attraversando il Fiume Adda
Ponte di Paderno, Monumenti Lecco

Infopoint Val Cavallina

L'infopoint ValCavallina è il punto di riferimento per turisti e visitatori interessati a scoprire le bellezze della Valle. Si trova in Via Suardi, 20, a Trescore Balneario, in provincia di Bergamo. Il luogo coincide con l'ufficio della Pro Loco di Trescore, accanto alla Villa Suardi.
Val Cavallina

Il nucleo storico di Castro

Il porto di Castro fu fondato probabilmente nella prima metà del secolo XI come approdo di giurisdizione bergamasca nell’area nord del lago, in contrapposizione a Lovere di pertinenza bresciana. Il porto gestiva, in regime di esenzione fiscale, il commercio dei generi di prima necessità destinati alle cosiddette Valli esenti (alta Val Seriana e Val di Scalve) dove il vescovo di Bergamo aveva acquisito nel 1026 nuovi territori, ricchi di materie prime, ma non autosufficienti per i fabbisogni alimentari. Per condurre le merci fuori dal porto senza passare attraverso il territorio loverese fu costruita lungo la forra del Tinazzo una nuova strada, l’attuale via Corna, che superava luoghi impervi con tratti scavati a nicchia nella dura roccia o sostenuti da alti muri. In un periodo di generali violenze, il porto fu presidiato militarmente. L’immediata opera di difesa era costituita da un Castrum, ossia da un recinto murario fortificato al cui interno erano poste una torre e le case. Il nucleo originario del Castrum è quello oggi delimitato dal perimetro di via Matteotti, via papa Giovanni (ex vicolo della torre), via IV Novembre, vicolo scaletta, dove si possono osservare affiorare nelle facciate delle case tracce murarie del XII-XIII secolo. Le mura del Castrum verso il porto si impostavano sull’attuale muro a valle di via Matteotti, oltre il quale si espanse il paese dalla fine del Trecento. In posizione più alta e meglio difendibile, sul colle di San Lorenzo, fu invece posta la Rocca, rapidamente raggiungibile dalla strada della Corna attraverso un impervio sentiero a gradoni scavato nella roccia. Per evitare l’aggiramento del Castrum, nel punto più stretto della strada, tra le rupi e la forra, fu collocata una porta a saracinesca le cui guide sono ancora ben visibili nella roccia. Nella seconda metà del XIII secolo il comune di Bergamo, subentrato al vescovo nella giurisdizione civile, affidò i diritti commerciali sul paese a una famiglia di cittadini legati al partito guelfo, che per la loro origine forestiera furono detti Foresti de Castre, destinati a diventare una delle più potenti famiglie del Sebino. Nel corso del ‘200 con l’integrazione di Lovere nella giurisdizione bergamasca, decadde l’importanza del porto di Castro e gli statuti trecenteschi di Bergamo attestano la progressiva erosione dell’antico monopolio commerciale a favore di Lovere, con inevitabili scontri tra i due paesi. Castro, allineata su posizioni guelfe come le valli di cui era il porto, dovette subire nel maggio 1380 una sanguinosa scorreria culminata con l’incendio del paese. Seguirono le lotte tra i Visconti e Pandolfo Malatesta, che nel 1410 favorì particolarmente i suoi alleati castrensi concedendo loro protezione militare ed esenzioni fiscali. Venezia rinnovò nel 1437 le esenzioni per la ricostruzione della torre distrutta su ordine dei Visconti. Tra XIV e XV secolo si svilupparono le attività manifatturiere legate alla derivazione dell’acqua dal fiume Tinazzo, che nella piana irrigua tra il paese e l’estuario alimentava mulini, folli da lana e fucine. Una fonderia per l’argento è menzionata nel 1229 mentre la fucina che costituì il nucleo del futuro sviluppo industriale del paese appare in documenti del 1364. Nel 1453 vi si fondevano le campane e nel 1766 la famiglia Capoferri vi produceva cannoni destinati all’arsenale di Venezia. La fucina fu danneggiata da un’esondazione del fiume nel 1784, episodio non isolato per Castro che subì varie alluvioni, tra cui una disastrosa attorno al 1535. Fino al 1742 Castro non fu comune autonomo, ma contrada del “Comun da Solto, Ripa de Solto et Unione” già citato negli statuti di Bergamo del 1331 e comprendente gli attuali comuni di Solto Collina, Riva di Solto, Fonteno, Pianico e Castro, oltre al territorio di Piangaiano ora nel comune di Endine. Il successivo sviluppo industriale tra Otto e Novecento vedeva Castro e Lovere congiunte in un polo sovracomunale destinato a una grande espansione dopo la deviazione del fiume Tinazzo, avvenuta nel 1918.   Attilio Gualeni
Nucleo storico Castro - ph: visitlakeiseo

Crespi d'Adda: villaggio operaio patrimonio Unesco

La visita conduce alla scoperta di uno dei rari esempi di paese nato dal nulla, o meglio, dal sogno dell’imprenditore tessile Cristoforo Benigno Crespi. Nella seconda metà del '800 egli fondò, tra i fiumi Adda e Brembo, la sua azienda di cotone e il villaggio per i suoi operai, con tutti i servizi necessari a una piccola realtà indipendente.La nostra passeggiata ci porterà alla scoperta del dopolavoro, della chiesa, della scuola, delle villette operaie e di quelle per i dirigenti, della fabbrica e del cimitero, un complesso urbanistico con pochi eguali nel sud Europa, tanto da essere inserito nella lista del patrimonio dell’umanità. Per chi volesse, la visita può diventare di una giornata intera, passeggiando o navigando lungo il fiume Adda, scoprendo ville e castelli oppure visitando Bergamo, in particolare la città alta, le cui mura a luglio 2017 sono entrate a far parte del patrimonio Unesco.