- Arte e Cultura
Lorenzo il Magnifico come Cesare nei Trionfi di Andrea Mantegna
Lorenzo il Magnifico come Cesare nei Trionfi di Andrea Mantegna.
Nuovi percorsi storico-artistici di un’opera controcorrente
presentazione a cura di Gianna Pinotti
Alla Casa del Mantegna a Mantova, via Acerbi 47, giovedi 5 giugno alle ore 16.00 (ingresso libero), verrà presentato il saggio della storica dell’arte Gianna Pinotti dal titolo: “Lorenzo il Magnifico come Cesare nei Trionfi di Andrea Mantegna. Nuovi percorsi storico-artistici di un’opera controcorrente”, pubblicato nella rivista “Quaderni eretici/Cahiers hérétiques” n. 12/2024, Edizioni Clori, Firenze.
Con l’Autrice dialogherà il curatore internazionale d’arte Steven Music che parlerà degli approcci di ricerca che hanno condotto la studiosa a una nuova lettura del Trionfo di Cesare.
Gianna Pinotti riconosce nel viso di Cesare in trionfo le sembianze di Lorenzo de’ Medici; con il Magnifico sarebbero inoltre ritratti nel corteo i suoi tre giovani figli, Piero, Giuliano e Giovanni (futuro papa Leone X), insieme a elementi iconografici riconducibili all’emblematica laurenziana; l’opera di Mantegna sarebbe stata dunque eseguita per commemorare il mecenate fiorentino e la sua casata, nell’ottica di un recupero del mondo classico, che affondava le sue radici nell’ambito dell’ideologia cesarea collegata alla storica fondazione e al governo di Firenze.
La Casa di Mantegna, primo esempio umanistico di studio museo che il Magnifico visitò nel 1483, si presenterebbe come il luogo eletto dell’incontro maturo tra l’artista e il Medici, incontro che avrebbe portato, come ipotizza Gianna Pinotti, al concepimento dell’opera dei Trionfi: qui Lorenzo restò fortemente colpito dalla bellezza e dalla ricchezza della dimora che era in corso d’opera, e Mantegna, nel successivo 1484, in arretrato con gli stipendi e in preda ai debiti e allo sconforto per la scomparsa di Federico I Gonzaga, scrisse al Medici per ottenere da questi, ricco banchiere e mecenate, un aiuto economico per affrontare le spese della fabbrica: in cambio l’artista gli prometteva che avrebbe fatto grande memoria di lui. Ecco che il Trionfo di Cesare, iniziato nel successivo 1485, sarebbe il risultato di una interazione intellettuale tra l’artista e il principe fiorentino, e avrebbe visto un succedersi di vicende storiche e artistiche: Lorenzo sarebbe morto nel 1492 e le tele, se destinate alle collezioni medicee, non avrebbero mai raggiunto Firenze dove, con la Riforma savonaroliana e la caduta dei Medici, si era aperto un nuovo clima di rinnovamento estetico contro l’arte d’impronta classica.
La studiosa parlerà dei nodi cruciali relativi alle novità da lei acquisite attraverso l’analisi iconografica e iconologica dei Trionfi, ricontestualizzati in ambito mediceo e nell’ottica di un approfondimento del rapporto umano e intellettuale tra Lorenzo de’ Medici e Andrea Mantegna; le dinamiche relative alla edificazione della Casa dell’artista e alla crisi materiale e morale che questi dichiarò apertamente nella lettera del 1484 indirizzata al Medici; le nuove dinamiche storico artistiche in cui verrebbero a calarsi i Trionfi, che visualizzerebbero, secondo la studiosa, l’ideale comunione storica tra Firenze e Roma alla quale la politica tardo laurenziana era approdata.