- Arte e Cultura
I Racconti dall’Orlando Furioso di Alik Cavaliere
Conferenza Uno:Uno. A tu per tu con l’opera ai Musei Civici di Pavia
Prosegue con un nuovo appuntamento la rassegna di Uno:Uno. A tu per tu con l’opera, organizzata dai Musei Civici di Pavia e dall’Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti pavesi, con il contributo di Fondazione Cariplo e in collaborazione con il Conservatorio di Musica Franco Vittadini.
L’iniziativa prevede un programma ricco di appuntamenti presso i Musei Civici di Pavia che si svolgeranno fino a dicembre 2025 e saranno volti alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico e al coinvolgimento della cittadinanza e del pubblico scolastico. Un valore aggiunto all’edizione di quest’anno sarà la collaborazione del Conservatorio di Musica Vittadini di Pavia che, grazie agli interventi dei suoi studenti, coinvolgerà il pubblico in un momento musicale coerente con il periodo trattato. Il progetto non solo rafforza il legame tra la comunità pavese e il museo, ma contribuisce anche a far conoscere e apprezzare l’arte attraverso un approfondimento critico.
La conferenza di domenica 5 ottobre sarà a cura di Francesca Porreca, conservatore dei Musei Civici di Pavia e metterà sotto i riflettori la grande installazione Racconti dall’Orlando Furioso di Alik Cavaliere. L’imponente opera, commissionata tra il 1994 e il 1995 e lunga più di 7 metri, dà vita tangibile e scenografica al poema di Ludovico Ariosto con l’ironia, l’intensità e l’abilità tecnica e narrativa che il grande Poeta merita. L’opera resterà in comodato ai Musei Civici per 10 anni grazie alla concessione di un collezionista privato che ha individuato i Musei pavesi quale prestigiosa sede per l’installazione: le Scuderie del Castello Visconteo recentemente restaurate con spazi innovativi.
La presenza dell’opera di Alik Cavaliere (uno dei più importanti scultori del Novecento italiano, nato a Roma nel 1926, morto a Milano nel 1998) è un tassello prezioso: il suo Orlando Furioso, che per le sue componenti narrative e formali evoca in maniera suggestiva l’epica dell’opera con cui Ludovico Ariosto canta Le donne, cavalieri, armi, amori, audaci imprese, è opera quanto mai adatta per stimolare nuovi percorsi culturali tra storia e contemporaneità.
Alik Cavaliere (Roma, 1926 – Milano, 1998) è stato uno scultore e docente all’Accademia di Brera, dove succedette a Marino Marini. Dopo gli esordi negli anni ’40 e la prima personale nel 1951, ha esposto in Italia e all’estero (Venezia, New York, Tokyo, Bruxelles, Los Angeles).
La sua ricerca, inizialmente legata al realismo sociale, si è evoluta verso forme espressioniste e visionarie, fino a un linguaggio personale che intreccia natura, mito, memoria e metamorfosi. Negli anni ’60 partecipò alla Biennale di Venezia (1964, 1972) e sperimentò installazioni e ambienti complessi, in cui lo spettatore diventa parte dell’opera. Opere come Metamorfosi, Avventure di Gustavo B., Processi, Pigmalione, Riflessione da Narciso e soprattutto i Giardini della memoria sintetizzano la sua poetica, basata sull’intreccio di classico e contemporaneo, realtà e artificio. La grande antologica I luoghi Circostanti, a Palazzo Reale di Milano nel 1992, rappresentò il culmine della sua carriera.
La conferenza troverà naturale legame con il concerto, in cui la musica si intreccia con i temi e le suggestioni del capolavoro ariostesco.
I liutisti del Conservatorio di Musica Franco Vittadini di Pavia, Sergio Armari, Luciano Bernardi, Francesca Laforenza e Tommaso Pissenati, si esibiranno con il seguente programma:
Al tempo dell’Ariosto
J. Ambrosio Dalza Poi che volse la mia stella, su frottola di Bartolomeo Tromboncino
(seconda metà del XV secolo – 1508) Tommaso Pissenati, liuto
John Dowland Orlando Sleepeth
(1563-1626) Francesca Laforenza, liuto
Simone Molinaro Ballo detto il Conte Orlando
(1565-1634) Luciano Bernardi e Sergio Armari, liuti
Anonimo (XVII) La Bertoncina
Pierre Passereau Il est bel et bon
(prima del 1509 – dopo il 1547) Tommaso Pissenati, Francesca Laforenza, Sergio Armari liuti Luciano Bernardi, tiorba
Bartolomeo Tromboncino, attivo a Ferrara negli stessi anni in cui Ludovico Ariosto componeva il suo poema, con Poi che volse la mia stella restituisce il clima culturale della corte estense, crocevia di arti e saperi. A distanza di un secolo, il liutista John Dowland con Orlando Sleepeth si ispira a un celebre episodio del poema: l’eroe, addormentato dall’incantesimo di Melissa, viene circondato da satiri che danzano e suonano, fino al suo risveglio. Un percorso musicale che diventa così un ideale commento sonoro al poema, offrendo al pubblico un’esperienza unica di dialogo tra letteratura e musica.
I liutisti, studenti della classe di Elisa La Marca al Conservatorio Vittadini di Pavia, suoneranno da solisti e in ensemble.
L’ingresso è gratuito, ma previa prenotazione all’indirizzo prenotazionimc@comune.pv.it
Orari
Inizio attività ore 15.30
Fine attività ore 17.00