- Arte e Cultura
Cripta di Sant'Omobono in Cattedrale
Al di sotto del presbiterio della Cattedrale, fin dalle origini romaniche dell’edificio, è collocata la cripta, anch’essa scandita in tre navate e a cui si accede attraverso una ripida scaletta laterale. In seguito al crollo del 1606, fu riedificata definitivamente nel 1614 in concomitanza con la traslazione delle reliquie dei santi maggiormente venerati in città, tra i quali si ricorda soprattutto Sant’Omobono, canonizzato nel 1199 e patrono della città.
Tra le opere di maggior rilievo custodite nella cripta si ricorda la celebre arca dei Santi Marcellino e Pietro. La sua realizzazione, che si colloca a inizio Cinquecento, si deve inizialmente a Benedetto Briosco, scultore attivo presso la Certosa di Pavia, ma l’attuale assetto è riconducibile all’intervento del 1609 operato da Matteo Galletti, che ricompose l’arca utilizzando i pezzi realizzati dal Briosco, alcune decorazioni di nuova fattura ed una formella con l’Ecce Homo di Giovanni Antonio Amadeo proveniente dall’Arca di Sant’Arealdo.