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Parco Ittico Paradiso

Il Parco Ittico Paradiso è un’area fluviale intensamente boscata di 130.000 metri quadrati, un tempo parte integrante del fiume Adda e, in seguito alla sua deviazione, convertitasi in una zona di allevamento ittico per la piscicoltura intensiva grazie allo scavamento di tre canali e numerosi stagni.   Arricchitosi poi di diverse piante ripariali (sparganio, cannucce, tifa maggiore e minore e giunchi), di una consistente fauna selvatica (gallinelle d’acqua, folaghe, aironi cenerini) e di una piccola varietà di avifauna (con esemplari di martin pescatore e falco pescatore), l’allevamento è stato trasformato in una struttura naturalistica culturale, destinata ad una fruizione pubblica. Il Parco Ittico Paradiso si presenta oggi come un’oasi naturale dove trascorrere belle giornate all’aria aperta: oltre alla presenza di 6000 piante, lungo i 3 km di canali che li ospitano, come pure attraverso osservatori subacquei costituiti da ampie vetrate, sono ammirabili ben 20 specie di pesci (fra anguille, trinche, lucci, cavedani e trote farlo) delle cui caratteristiche peculiari provvedono a informarvi i cartelli esplicativi presenti lungo l’intero percorso. A completare la gradevolezza del luogo, una mini fattoria abitata da mucche, caprette e conigli e un divertente parco giochi con ponti tibetani, scivoli e funi di arrampicata.  (Ph: parcoittico.it) 

Il parco a lago di Luino

Uno dei più rilevanti e strategici progetti avanzati per la Luino contemporanea, che ridefinisce i rapporti tra città e lago. L'idea del progetto “parco a lago” è stata quella di trasformare un parcheggio affacciato sul lago, in un giardino pubblico verdeggiante e in riva al Lago Maggiore. La passeggiata pedonale è il filo conduttore di un percorso omogeneo capace di dare continuità e legare il parco a lago con diversi poli attraverso l’uso di una pavimentazione continua e uniforme, corpi illuminanti, colore e un arredo urbano caratterizzante. Il prato è una superficie modellata, un piano ondulato come il lago, che diventa tessuto di connessione dei vari “racconti verdi” che disegnano il parco e spazio di sosta e relax. Il Parco a lago si rivolge a un’utenza ampia, di diverse fasce di età, in particolare per i bimbi, per i quali sono stati collocati giochi su pavimentazione antitraumi, lungo un percorso che abbraccia tutta la zona di intervento. Sono state utilizzate inoltre differenti tipologie di corpi illuminanti per assecondare le differenti con­dizioni architettoniche attraverso lampade a basso consumo quali LED e lampade fluorescenti. Il progetto di questo waterfront recupera il legame con l’acqua attraverso un impiego sostenibile e intel­ligente della risorsa idrica, coerente con l’immagine complessiva del paesaggio urbano. L’acqua come “ecosistema” diventa elemento fondamentale del paesaggio mutante affidato a una miscellanea di coltivazioni con finalità didattiche e di sperimentazione diretta per i giovani utenti. In concreto, quindi, si utilizzano giochi d’acqua costituiti da fontane a raso e sistemi integrati alla vegetazione. Le ampie gradinate che disegnano la discesa a lago sono organizzate in modo da divenire ora semplici cordoli che disegnano il tappeto erboso, ora ampie sedute e percorsi orizzontali che attraversano il parco. Recuperare questo brano di città, in precedenza “non luogo” – in quanto non vissuto, se non dalle auto – ha significato la trasformazione di questa zona ai margini del contesto urbano e della vita luinese, per tradurlo in un’occasione di pregio per lo sviluppo turistico, ricettivo e ricreativo.

Il Parco Colonie Padane è aperto!

Il parco è di nuovo fruibile!

Parco del fiume Tormo

Il Parco del fiume Tormo è nato grazie alla volontà di alcuni amministratori comunali particolarmente sensibili alle istanze di diversi gruppi di cittadini e volontari dedicati all'ambiente; amministratori che hanno saputo cogliere l'esigenza di salvaguardare e valorizzare un'area, quella dei fontanili e risorgive, seriamente minacciata dall'intervento dell'uomo. Il territorio del Parco, nel suo complesso, interessa un'area di pianura dove emergono ancora evidenti i segni dell'antica orografia rappresentata in questo caso dalle scarpate morfologiche del Fiume Adda, mentre la parte di territorio compresa tra il fiume e la scarpata principale è stata modificata nel corso dei secoli dall'uomo, che vi ha apportato materiali e ha bonificato i terreni introducendo numerose coltivazioni.La caratteristica principale del Parco è però dovuta all'estesa rete idrografica del Fiume Tormo  e di numerosi altri corsi d'acqua di risorgiva che, partendo a nord dal Comune di Arzago d'Adda con il fontanile d'origine (Roggia Murata), sfocia a sud, ad Abbadia Cerreto, nel Fiume Adda, individuando un ben preciso e omogeneo territorio irriguo.
Parco del fiume Tormo

Parco Gola del Tinazzo

Esteso su una superficie di oltre 20.000 mq, il Parco Gola del Tinazzo offre al visitatore un suggestivo interesse floristico-vegetazionale grazie alla sua articolata morfologia, al clima locale e alla natura della roccia di cui è costitutito. Due enormi pareti, alte più di 40 metri, fanno da ali all'ingresso della gola lungo la quale, nel corso dei millenni, sono transitate centinaia di milioni di metri cubi di sabbia e roccia che hanno raggiunto il lago d'Iseo trasportate dalla forza impetuosa delle acque del torrente Borlezza. Il Parco, pur essendo di dimensioni limitate, è contraddistinto da un ricco mosaico di ambienti, ognuno dei quali ospita una fauna caratteristica. Il bosco ceduo, dominato dagli alberi di carpino e orniello, accoglie i più tipici rappresentanti della fauna prealpina, come ad esempio il capriolo, la volpe, la faina, il tasso, la lepre, lo scoiattolo, il ghiro e numerose specie di uccelli. I prati terrazzati, coltivati a ulivo, rappresentano un habitat ideale per le farfalle, mentre i muretti a secco ospitano diverse specie di rettili. L'ambiente più caratteristico del parco è sicuramente il bosco di forra, contraddistinto da alta umidità e ombrosità. In queste condizioni prolifera la salamandra pezzata, un anbio dalla tipica colorazione gialla e nera, e il gambero di fiume, specie a forte rischio di estinzione a causa dell'inquinamento dei corsi d'acqua.  
Parco Gola del Tinazzo - ph: visitlakeiseo

I Platani di Parco Borromeo

Cosa ci fanno dei dromedari vicino a platani monumentali? Nel Parco Borromeo di Cesano Maderno si può scoprire questo curioso abbinamento.

Audioguide e Videoguide dei Parchi Rupestri di Valle Camonica, Sito UNESCO n.94

Nuovi strumenti per ascoltare e vedere i segni dell’Arte Rupestre della Valle Camonica! Le nuove videoguide in LIS e ASL e le audioguide multilingue rendono il Sito UNESCO n.94 sempre più accessibile: un’esperienza immersiva e inclusiva per tutti i visitatori della Valle dei Segni.
Scoprire l'Arte Rupestre della Valle Camonica con le audioguide e videoguide

Parco della Grigna Settentrionale

Il lago di Lecco da un lato e la Valsassina dall'altro del Parco a determinare la ricchezza di habitat e fauna
Parco della Grigna Settentrionale, Lombardia da visitare

Parco delle incisioni rupestri di Grosio-Grosotto

I colli tra i comuni di Grosio e Grosotto custodiscono la più importante testimonianza del passaggio di antiche popolazioni sul territorio valtellinese: il Parco delle Incisioni Rupestri, sulle cui rocce sono incise ben oltre 5.000 figure (alcune delle quali risalgono addirittura alla fine del Neolitico).   Osservando con attenzione si può trovare il simbolo per eccellenza del Parco: un uomo con uno scudo rotondo e una spada-bastone! L’attrazione che dà il nome al sito archeologico è la Rupe Magna che, scoperta nel 1966, con le sue 5.000 raffigurazioni antropomorfe, animali e geometriche, è una delle più grandi rocce incise di tutto l’arco alpino italiano. Al parco, sulla sommità sud del colle, sorgono altri due edifici rinomati sul territorio per il loro grande interesse storico: il Castello di San Faustino (detto anche Castello Vecchio), risalente al X-XI secolo, e il Castello Visconteo (detto anche Castello Nuovo), una struttura fortificata edificata fra il 1350 e il 1375 per ragioni strategiche e di difesa. Oltre alla notevole importanza culturale degli scavi archeologici e delle due fortezze, il Parco è inserito in un contesto paesaggistico di grande bellezza e interesse naturalistico e, grazie alla sua conformazione, soddisfa sia gli amanti della montagna all’aria aperta, sia gli appassionati di storia e arte antica. I pendii del Dosso dei Castelli, infatti, consentono di osservare da vicino una delle più rinomate tradizioni agricole valtellinesi: i terrazzamenti con murature a secco per la coltivazione della vite. Prima di andare via è d'obbligo concedersi un minuto per ammirare la splendida vista dalla Rupe Magna: un panorama dominato da alberi di castagno, tipici del paesaggio montano della Valtellina. Il parco sotto le stelle Il Parco diventa ancora più affascinante nelle sere d’estate con visite guidate notturne alla scoperta dei suoi tesori. I sentieri illuminati si snodano tra i vigneti del Dosso dei Castelli, i castagni secolari del Parco, il Castello Vecchio di San Faustino e il Castello Visconteo, per culminare sotto la Rupe Magna. Qui le incisioni rupestri emergono in tutta la loro imponenza e raccontano la tradizione valtellinese più antica.  Nel corso della serata ci si potrà fermare ad ammirare la volta celeste a occhio nudo: il Parco regala uno spettacolo unico, dove costellazioni, pianeti e scie luminose sembrano danzare sopra le rovine antiche. Un momento di contemplazione e meraviglia, in cui storia, natura e suggestione si intrecciano in un solo racconto.   
(Ph: I MIlle)

Parco Lombardo della valle del Ticino

Il parco che va dal Lago Maggiore alla confluenza con il fiume Po

Parco delle Orobie Valtellinesi

Si respira aria di montagna, nella terra dei camosci, dei cervi, dei caprioli e degli stambecchi
Parco delle Orobie Valtellinesi, Lombardia da visitare

Parco Palustre di Lungavilla