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Il Parco Colonie Padane è aperto!

Il parco è di nuovo fruibile!

Parco del fiume Tormo

Il Parco del fiume Tormo è nato grazie alla volontà di alcuni amministratori comunali particolarmente sensibili alle istanze di diversi gruppi di cittadini e volontari dedicati all'ambiente; amministratori che hanno saputo cogliere l'esigenza di salvaguardare e valorizzare un'area, quella dei fontanili e risorgive, seriamente minacciata dall'intervento dell'uomo. Il territorio del Parco, nel suo complesso, interessa un'area di pianura dove emergono ancora evidenti i segni dell'antica orografia rappresentata in questo caso dalle scarpate morfologiche del Fiume Adda, mentre la parte di territorio compresa tra il fiume e la scarpata principale è stata modificata nel corso dei secoli dall'uomo, che vi ha apportato materiali e ha bonificato i terreni introducendo numerose coltivazioni.La caratteristica principale del Parco è però dovuta all'estesa rete idrografica del Fiume Tormo  e di numerosi altri corsi d'acqua di risorgiva che, partendo a nord dal Comune di Arzago d'Adda con il fontanile d'origine (Roggia Murata), sfocia a sud, ad Abbadia Cerreto, nel Fiume Adda, individuando un ben preciso e omogeneo territorio irriguo.
Parco del fiume Tormo

Parco Gola del Tinazzo

Esteso su una superficie di oltre 20.000 mq, il Parco Gola del Tinazzo offre al visitatore un suggestivo interesse floristico-vegetazionale grazie alla sua articolata morfologia, al clima locale e alla natura della roccia di cui è costitutito. Due enormi pareti, alte più di 40 metri, fanno da ali all'ingresso della gola lungo la quale, nel corso dei millenni, sono transitate centinaia di milioni di metri cubi di sabbia e roccia che hanno raggiunto il lago d'Iseo trasportate dalla forza impetuosa delle acque del torrente Borlezza. Il Parco, pur essendo di dimensioni limitate, è contraddistinto da un ricco mosaico di ambienti, ognuno dei quali ospita una fauna caratteristica. Il bosco ceduo, dominato dagli alberi di carpino e orniello, accoglie i più tipici rappresentanti della fauna prealpina, come ad esempio il capriolo, la volpe, la faina, il tasso, la lepre, lo scoiattolo, il ghiro e numerose specie di uccelli. I prati terrazzati, coltivati a ulivo, rappresentano un habitat ideale per le farfalle, mentre i muretti a secco ospitano diverse specie di rettili. L'ambiente più caratteristico del parco è sicuramente il bosco di forra, contraddistinto da alta umidità e ombrosità. In queste condizioni prolifera la salamandra pezzata, un anbio dalla tipica colorazione gialla e nera, e il gambero di fiume, specie a forte rischio di estinzione a causa dell'inquinamento dei corsi d'acqua.  
Parco Gola del Tinazzo - ph: visitlakeiseo

I Platani di Parco Borromeo

Cosa ci fanno dei dromedari vicino a platani monumentali? Nel Parco Borromeo di Cesano Maderno si può scoprire questo curioso abbinamento.

Parco della Grigna Settentrionale

Il lago di Lecco da un lato e la Valsassina dall'altro del Parco a determinare la ricchezza di habitat e fauna
Parco della Grigna Settentrionale, Lombardia da visitare

Parco delle incisioni rupestri di Grosio-Grosotto

I colli tra i comuni di Grosio e Grosotto custodiscono la più importante testimonianza del passaggio di antiche popolazioni sul territorio valtellinese: il Parco delle Incisioni Rupestri, sulle cui rocce sono incise ben oltre 5.000 figure (alcune delle quali risalgono addirittura alla fine del Neolitico).   Osservando con attenzione si può trovare il simbolo per eccellenza del Parco: un uomo con uno scudo rotondo e una spada-bastone! L’attrazione che dà il nome al sito archeologico è la Rupe Magna che, scoperta nel 1966, con le sue 5.000 raffigurazioni antropomorfe, animali e geometriche, è una delle più grandi rocce incise di tutto l’arco alpino italiano. Al parco, sulla sommità sud del colle, sorgono altri due edifici rinomati sul territorio per il loro grande interesse storico: il Castello di San Faustino (detto anche Castello Vecchio), risalente al X-XI secolo, e il Castello Visconteo (detto anche Castello Nuovo), una struttura fortificata edificata fra il 1350 e il 1375 per ragioni strategiche e di difesa. Oltre alla notevole importanza culturale degli scavi archeologici e delle due fortezze, il Parco è inserito in un contesto paesaggistico di grande bellezza e interesse naturalistico e, grazie alla sua conformazione, soddisfa sia gli amanti della montagna all’aria aperta, sia gli appassionati di storia e arte antica. I pendii del Dosso dei Castelli, infatti, consentono di osservare da vicino una delle più rinomate tradizioni agricole valtellinesi: i terrazzamenti con murature a secco per la coltivazione della vite. Prima di andare via è d'obbligo concedersi un minuto per ammirare la splendida vista dalla Rupe Magna: un panorama dominato da alberi di castagno, tipici del paesaggio montano della Valtellina. Il parco sotto le stelle Il Parco diventa ancora più affascinante nelle sere d’estate con visite guidate notturne alla scoperta dei suoi tesori. I sentieri illuminati si snodano tra i vigneti del Dosso dei Castelli, i castagni secolari del Parco, il Castello Vecchio di San Faustino e il Castello Visconteo, per culminare sotto la Rupe Magna. Qui le incisioni rupestri emergono in tutta la loro imponenza e raccontano la tradizione valtellinese più antica.  Nel corso della serata ci si potrà fermare ad ammirare la volta celeste a occhio nudo: il Parco regala uno spettacolo unico, dove costellazioni, pianeti e scie luminose sembrano danzare sopra le rovine antiche. Un momento di contemplazione e meraviglia, in cui storia, natura e suggestione si intrecciano in un solo racconto.   
(Ph: I MIlle)

Parco Lombardo della valle del Ticino

Il parco che va dal Lago Maggiore alla confluenza con il fiume Po

Parco delle Orobie Valtellinesi

Si respira aria di montagna, nella terra dei camosci, dei cervi, dei caprioli e degli stambecchi
Parco delle Orobie Valtellinesi, Lombardia da visitare

Parco Palustre di Lungavilla

Parco Regionale del Campo dei Fiori

Il Parco Regionale Campo dei Fiori, situato nelle Prealpi Lombarde, è uno dei luoghi più affascinanti della provincia di Varese. Il parco offre una combinazione unica di bellezze naturali, testimonianze storiche e panorami unici, rendendolo una meta perfetta per gli amanti della natura, del trekking e della mountain bike.   Il Monte Campo dei Fiori, che dà il nome al parco, è un rilievo che raggiunge i 1.226 metri di altitudine. Da qui si possono ammirare vedute spettacolari sul Lago di Varese, sul Monte Rosa e sulla Pianura Padana. I sentieri che lo attraversano sono perfetti per escursioni adatte a tutte le età, con vari livelli di difficoltà.Il parco offre, inoltre, numerose attività: dai percorsi trekking e mountain bike agli eventi culturali e alle visite guidate. Non mancano aree attrezzate per il picnic, ideali per una giornata in famiglia immersa nella natura. Le Grotte del Campo dei Fiori Il parco è ricco di fenomeni carsici, con numerose grotte e caverne. Tra queste spiccano la Grotta Marelli e la Grotta del Remeron, che possono essere visitate con guide esperte. Queste cavità offrono uno sguardo sul mondo sotterraneo e sulle particolari formazioni rocciose. Se siete alla ricerca di esperienze particolari da vivere durante la stagione estiva, le visite alle grotte potrebbero fare per voi. Con la superviosione e l'accompagnamento di guide esperte del Gruppo Speleologico Prealpino e altre realtà ed associazioni del territorio potrete visitare alcune delle grotte più grandi e maestose della provincia di Varese. I Sentieri Il Parco è caratterizzato da una vasta rete di sentieri ben segnalati e, nella maggior parte dei casi, facilmente accessibili. Per orientarsi al meglio, è disponibile una Carta Escursionistica aggiornata nel 2011. Presso la sede del Parco è possibile acquistare la mappa ufficiale (Edizioni Ingenia) e una guida completa ai sentieri (Edizioni Macchione). Quest’ultima offre dettagli preziosi sulle peculiarità storico-naturalistiche, sui livelli di difficoltà e sui tempi stimati per ogni itinerario. Inoltre, ogni scheda dedicata ai percorsi consente di scaricare il tracciato per Google Earth e consultare tutte le informazioni necessarie per pianificare al meglio la propria escursione. I borghi storici All’interno e nei dintorni del parco si trovano pittoreschi borghi come Velate, Orino e Brinzio, che conservano intatti il fascino e la tradizione della cultura lombarda. Passeggiando tra le loro stradine, è possibile scoprire antiche chiese, mulini e scorci suggestivi. Il Parco Campo dei Fiori rappresenta una perfetta sintesi tra natura, storia e cultura, offrendo un’esperienza unica per chi desidera scoprire le bellezze della provincia di Varese.  Il Sacro Monte di Varese: un patrimonio UNESCO Una delle attrazioni principali del parco è il Sacro Monte di Varese, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Questo percorso devozionale comprende 14 cappelle barocche che conducono al Santuario di Santa Maria del Monte. Oltre al valore religioso, il Sacro Monte offre anche un ricco patrimonio artistico e architettonico.

Parco Gola del Tinazzo- visite FAMILY

Visite guidate al Parco Gola del Tinazzo e alla sua forra fossile, attività family per stupire con la natura

Il Parco Sempione e la Dama Velata

Il parco Sempione è il polmone verde più importante di Milano. Si trova in pieno centro, vicino alle attrazioni principali della città ed emana un fascino misterioso soprattutto al calar della notte. Il parco abbraccia il Castello Sforzesco. Le origini del parco Sempione risalgono alla fine dell’800 e all’architetto Emilio Alemagna che ha dato vita ad un a un parco all’inglese con arbusti, viali e specchi d’acqua. Ancora oggi è un luogo molto visitato dai milanesi e ricco di attrazioni come la Triennale, l’Arena Civica, la Torre Branca e l’Acquario Civico. Un tempo la zona del Sempione, essendo un’area molto estesa si trovava fuori dalle mura cittadine e fu adibita a cimitero. L’apparizione del fantasma più celebre del parco risalirebbe a un tempo antico, un ipotetico inizio novembre di un imprecisato anno di fine Ottocento. Il fantasma ha fama di essere una gran dama di città.  La leggenda racconta che verso il fine secolo di un Ottocento molto travagliato, un certo Alvisio, al ritorno da una serata con amici, decise di attraversare il parco di notte. All’improvviso Alvisio si trovò al suo fianco una splendida dama velata vestita di nero. Iniziarono a parlare e la dama lo invitò a seguirlo per i viali del parco fino ad arrivare davanti ad una villa meravigliosa parata a lutto.Alvisio decise di trascorrere la notte con la dama velata all’interno della villa accompagnati dalla musica di un’orchestra. L’indomani la dama riaccompagnò Alvisio lungo i viali del parco. Dopodiché la dama sparì tra gli alberi del parco senza lasciare traccia. Alvisio raccontò ai suoi amici quanto era successo e scoprì che non era l’unico ad avere avuto questo incontro. Ma non solo, alcuni dei suoi amici gli svelarono che sotto il velo, la dama non nascondeva un bel viso ma un teschio. Soltanto chi soddisfaceva i suoi desideri veniva riaccompagnato incolume tra i viali del parco. Nessuno però è mai più riuscito a trovare la villa del mistero. Da allora sono passati secoli e non si raccontano più di altri incontri con la dama velata del parco Sempione.   Perché dunque non visitare il Parco? Oltre ad essere un bellissimo luogo milanese è ricco di fascino, storia e misteri …mai risolti. (Ph Ig: @its.me.debora)