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Pausa relax in Lombardia

Centri termali e rifugi. Parchi naturali e agriturismi. Scopri 5 suggerimenti per regalarti una pausa relax in Lombardia
Lago di Garda: terme di Sirmione

L'età romana sul Lago d'Iseo

Il lago d’Iseo ha restituito poche ma significative testimonianze di età romana. Le evidenze suggeriscono una frequentazione prevalentemente residenziale del lago che, per le caratteristiche paesaggistiche e per il clima più mite, doveva essere scelto come sede di ville d'ozio. La posizione, fra Bergamo, Brescia, le colline della Franciacorta e la Valle Camonica, favorì una vivacità culturale e commerciale, soprattutto sulla sponda bergamasca, come testimoniano i ricchi corredi della necropoli di Lovere, con servizi in argento e raffinati oggetti d’ornamento. La necropoli, organizzata a recinti funerari lungo la strada di collegamento fra il lago e la Valle Camonica, fu in uso dalla fine dell’età del Ferro a tutta l’età romana. L’importanza della zona è confermata dalla villa di Predore, di cui si conservano consistenti resti oggi valorizzati in un’area archeologica. Verosimilmente appartenne intorno al II secolo d.C. alla gens Nonia, una delle più potenti e ricche famiglie bresciane, imparentata con la gens Arria, proprietaria fra l’altro della villa di Toscolano Maderno. In posizione più interna, lungo la strada che collegava la Valle Cavallina attraverso Lovere alla Valle Camonica nel luogo oggi occupato da Casazza, si trovava un esteso villaggio di fondovalle, strategicamente posizionato, in uso dal I al IV secolo d.C. che doveva svolgere un importante ruolo di scambio culturale e commerciale nel territorio. Lo confermano i corredi delle tombe trovate non lontano, a Mologno, che annoverano fra i reperti anche due anelli in ambra di probabile produzione aquileiese. Verso nord, dopo Costa Volpino che ha restituito sepolture ed epigrafi rinvenute fra Otto e Novecento nelle frazioni collinari, la testa del lago permetteva di raggiungere facilmente la Valle Camonica e Cividate Camuno. L’antica Civitas Camunnorum è una vera e propria città romana in area alpina, capoluogo politico e amministrativo di un vasto territorio che entro la fine del I secolo d.C. fu organizzato in res publica con autonomia giuridica e amministrativa da Brixia. Fu fondata intorno al 16 a.C. al termine delle campagne augustee di conquista dell’arco alpino. La città aveva edifici e spazi pubblici monumentali: negli anni sono stati riportati alla luce le terme, resti consistenti del foro, domus private, le necropoli e il quartiere degli edifici da spettacolo, con un teatro e un anfiteatro. Gli straordinari ritrovamenti sono valorizzati all’interno di un percorso che si snoda tra il Museo Archeologico Nazionale e i Parchi Archeologici del teatro e dell’anfiteatro e del Santuario di Minerva in località Spinera di Breno. Seguendo il corso del fiume Oglio e muovendosi dalla Valcamonica verso Brescia si arriva a Pisogne. Nella chiesa plebana di Santa Maria in silvis è conservato il blocco centrale di un monumento funerario, riutilizzato come vasca battesimale. L’ara, datata alla metà del I secolo d.C., suggerisce l’esistenza non molto lontano di una villa, rimasta verosimilmente in uso fino al V-VI secolo d.C. quando, analogamente a quanto riscontrato altrove, per iniziativa vescovile e con la collaborazione dei proprietari, sorse una chiesa battesimale preposta alla cristianizzazione del territorio. Il monumento funerario conserva sulle facce laterali due bassorilievi con Eroti con fiaccola accesa, secondo uno schema tipico delle raffigurazioni funerarie. Al centro si legge una dedica al sacerdote del divo Augusto Tiberio Claudio Numa e a una donna di nome Claudia Seconda. L’appartenenza del sacerdote alla tribù Quirina indica il legame con la Valcamonica e il gravitare del territorio verso la Civitas Camunnorum. L’esistenza di ville residenziali sul lago è comprovata dai resti indagati a Marone, loc. Co’ de Hela e parzialmente valorizzati in situ. A Sale Marasino nei pressi della ferrovia sulla riva del lago sono state scoperte strutture murarie, resti di mosaici e materiali riferibili a un esteso edificio di epoca romana. Dalla chiesa di San Zenone proviene un’epigrafe votiva con dedica a Cautopates da parte del duo viro Gaius Munatius Tiro (ora a Brescia), a testimonianza della diffusione in zona dei culti orientali. Sempre da Sale Marasino proviene un’epigrafe funeraria in latino chiusa da tre segni in caratteri camuni. L’epigrafe, datata al II secolo d.C., testimonia il persistere della scrittura indigena durante la piena età imperiale. Un frammento di epigrafe e tombe romane sono emerse anche a Monte Isola. Il centro principale dell’area in età romana doveva essere Iseo. Nei pressi del Santuario della Madonna della Neve, sono emersi a più riprese resti di un edificio romano articolato in più ambienti disposti a diversi livelli su terrazze digradanti verso il lago. Il ritrovamento di elementi relativi al sistema di riscaldamento a ipocausto e di apparati decorativi quali lacerti di mosaico e frammenti di intonaco affrescato colorato, suggerisce il livello qualitativo dell’edificio. Si trattava con tutta probabilità di una villa d’ozio, collocata in uno dei punti più scenografici della zona. I materiali datano al I secolo d.C. la fase più antica dell’edificio. Diverse epigrafi sono state rinvenute nei pressi della pieve di Sant’Andrea a nord del paese, dove sono emerse anche tracce di strutture pavimentali con impianto di riscaldamento riferibili a un edificio di età romana. L’abitato doveva estendersi nella parte più elevata e arrivare fino all’attuale Piazza Garibaldi/Rosa, dove doveva esserci il porto sul lago. Nei pressi dell’attuale via Roma correva un acquedotto di epoca tardo-romana di cui sono emerse le spallette in ciottoli e malta e il rivestimento interno in cocciopesto. Infine i resti della villa di Clusane rappresentano, dopo Marone, il contesto meglio conservato della zona.   Serena Solano  
L'età romana sul lago d'Iseo - Ph: visitlekeiseo.info

Valtellina Nascosta: un Viaggio tra tesori nascosti e sapori unici

Destinazione Bresaola è la campagna promossa dal Consorzio di tutela Bresaola della Valtellina per raccontare e condividere il profondo legame che unisce la provincia di Sondrio con la Bresaola della Valtellina IGP, salume tipico che parla al mondo di Valtellina.

Cosa vedere a Brunate

Una visita al "Balcone sulle Alpi", sul Lago di Como
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Lombardia Style

Bellezza senza confini
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Parchi, sentieri e piccoli borghi a nord-ovest di Milano

Il Parco Alto Milanese arricchisce questa zona con una vegetazione naturale, rigenerante polmone verde costituito prevalentemente da latifoglie, in particolare querce come la Farnia e la Rovere.   Sono boschi governati a ceduo di estensione limitata, per la maggior parte siepi alberate o fasce boscate dominate da due specie esotiche nord americane: la Robinia e il Ciliegio tardivo. Si nota infine la presenza, nel sottobosco, di alcune specie erbacee come la Pervinca.Grazie alla presenza di aree ad agricoltura tradizionale ed edifici rurali come cascine e stalle, il parco è abitato dalla civetta, dalla rondine, dal codirosso, dal pipistrello ed altre specie che non troverebbero posto altrove. Si segnale anche la presenza, in costante aumento di merli, tortore, picchi rossi e  scoiattoli.
Riserva WWF Vanzago

Mantova e dintorni: le 10 località più visitate nel 2019

Quando finalmente si programma un viaggio per visitare Mantova e dintorni, insorge un grosso problema: come scegliere fra tutte le meraviglie che sorgono in questo ricco territorio?  Nella Provincia di Mantova non c’è solo lo splendido capoluogo, città medioevale che nasce dall’acqua, ma vi si trovano infatti incantevoli borghi dagli aspetti più variegati. E’ l’eterogeneità il fil rouge che lega tutto il territorio mantovano, rappresentata dalle innumerevoli tracce architettoniche ed artistiche che la storia ha lasciato: dai leggendari palazzi, come Palazzo Te e Palazzo Ducale, alle chiese; dalle torri alla casa del Rigoletto e a quella del Mantegna luoghi che non solo raccontano quell'affascinante passato popolato dai Gonzaga, dai Bonacolsi e da Matilde di Canossa, ma che ospitano esposizioni ed allestimenti poliedrici. Ma l’eterogeneità di questo territorio è data anche dal suo rigoglioso patrimonio naturalistico, dove le sue distese verdissime e il suo fiume, il Mincio, si fondono con un’ampia gamma di piste ciclabili.Infine non si dimentichi i sapori genuini delle sue specialità enogastronomiche che non necessitano di presentazione: i tortelli alla zucca, il risotto al tartufo, la sbrisolona… Queste prelibatezze vi aspettano nelle mille sagre e fiere che animano un territorio accogliente e particolarmente ospitale. Siete pronti per immergervi in questo fantastico viaggio che vi condurrà a vivere momenti incredibili? Eccovi allora un piccolo aiuto … vi presentiamo le 10 destinazioni più visitate del territorio mantovano secondo i dati ufficiali dell’ISTAT inerenti le presenze turistiche nel 2019, riferiti ai soli esercizi alberghieri e non alberghieri, con l’esclusione della categoria “altri alloggi privati’’. Siete curiosi? Allora partiamo subito!! (Immagine di Copertina: Ph @viaggi.corriere.it) 

Sport a Monza

Attività all'aria aperta nel cuore della Brianza
Sport a Monza

I 27 borghi più belli d'Italia in Lombardia

Oltre alle città d’arte, i borghi raccontano una Lombardia “minuscola”, ma non certo minore. I 27 che vi proponiamo sono annoverati tra i “Borghi più belli d’Italia”. Circondati da paesaggi unici, custodiscono tradizione, autenticità, architetture, insospettati tesori nascosti e innumerevoli delizie gastronomiche. Per scoprire i borghi la primavera è la stagione ideale, quando la natura dei giardini e dei boschi dà il meglio di sé. In estate il divertimento è assicurato, tra gite in montagna, biciclettate e bagni al lago. Poi c’è l’autunno, tra vendemmie e sagre paesane. E infine un inverno fatto di neve e celebrazioni tradizionali. Ogni momento dell’anno è buono per partire!
Vista di Soncino (CR)

Curtatone

Terra ricca di tradizioni e di storia fa parte del Parco del Mincio dove il fiume si espande a formare i laghi che circondano Mantova
Curtatone, Borghi Mantova

Lomellina, che scoperta...

La Lomellina è uno dei territori pianeggianti per eccellenza della Lombardia. Ben delineato nei suoi confini dalla presenza di acque con il Sesia a Ovest, il Po a Sud, il Ticino a Est e la linea delle acque sorgive che a Nord la separa dal confine piemontese.  Proprio nelle acque, che ancora allagano numerose risaie, trova uno degli elementi più caratterizzanti il paesaggio: con le tipiche trasparenze e riflessi, nelle giornate soleggiate di primavera offrono incantevoli  scorci nella continuità dell’azzurro del cielo, intervallato dal verde della natura.  A un visitatore distratto, il piatto panorama potrebbe suggerire una monotona successione di coltivazioni in ambito puramente rurale, senza grandi spunti artistici o storico/architettonici, ma se così fosse, cadrebbe in grave errore.  Il segno dell’opera dell’uomo nel corso dei secoli, in realtà si vede già proprio nel terreno così uniforme. Infatti, questa non è una condizione primitiva ed originaria, ma è il risultato di un’opera di trasformazione di un’area ondulata ed occupata da una fitta e variegata vegetazione, al fine di ricavare terreni coltivabili. L’incessante opera di bonifica dei terreni che ha rimodellato il paesaggio (si può approfondire l’argomento grazie all’opera importante dell’Ecomuseo del Paesaggio Lomellino) ha consistito proprio nella rimozione e successivo riposizionamento dalle parti più elevate a quelle più basse. Così che la fitta boscaglia che ricopriva questo lembo di pianura padana fin dalla preistoria e che ancora in epoca rinascimentale era utilizzata quale zona di caccia prediletto per gli svaghi dei Signori di Milano, è oggi impreziosita da pregiate coltivazioni, puntellata da costruzioni storiche, chiese, palazzi, castelli e ricca di feste e sagre quali ricorrenze che marcano la tradizione.
Lomellina

Itinerario Linea Cadorna

Il sentiero della pace. Da cammino difensivo a itinerario naturale
Itinerario Linea Cadorna