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Via Mercatorum

La Via Mercatorum è un percorso montano che, per direzioni traverse, univa Bergamo e la Val Seriana con l'alta Val Brembana e con i valichi orobici.    La sua origine e anche la sua denominazione non è sempre comprovata dalle fonti antiche. Si tramanda però la tradizione di una via utilizzata dai mercanti - da cui il nome - e ancor più dai pastori transumanti fra le valli della Bergamasca. Alcuni autori spiegano la densità dei percorsi in questa parte delle vallate orobiche con la rilevanza che ebbero Dossena, centro minerario e pieve cristiana con vaste pertinenze, e Serina, capoluogo della Quadra di Valle Brembana superiore sotto Venezia, e del XX Distretto del Dipartimento del Serio, sotto Napoleone.  Vi convergevano strade da soma che non rispondevano esattamente al criterio apparentemente più semplice, quello cioè di scendere o risalire una vallata lungo il suo corso d'acqua, bensì di travalicare le montagne senza preoccuparsi delle lunghe e faticose ascese.  Per questo possiamo parlare di una via 'traversa', che consentiva però ai mercanti di raggiungere anche i borghi più lontani, anch'essi bisognosi di forniture, di scambi e commerci: il sale, lo zucchero, il vino, i semi, i teli di cotone, gli arnesi da lavoro e da caccia ecc... (Immagine di copertina: itinerari.bergamo.it)

Abbazia di Acqualunga

L’Abbazia d’Acqualunga, situata nel comune di Frascarolo nella parte ovest della Lomellina al confine con il Piemonte alessandrino in un territorio legato alla presenza del fiume Po, prende il nome da un vecchio canale del Po appunto denominato Acqua Lunga. Il comune di Frascarolo è documentato fin nell’alto Medioevo, ma un insediamento era già probabilmente esistente in epoca romana, come comprovano i numerosi ritrovamenti archeologici. I primi documenti che parlano di Frascarolo sono anteriori al mille, quando il borgo come del resto buona parte della Lomellina, erano compresi nel comitato di Lomello. Fondata dai monaci cistercensi di Rivalta Scrivia, della linea di La Fertè della Borgogna, nel 1180, e di cui è tuttora Abate il Vescovo di Vigevano. Il complesso conserva ancor oggi la chiesa monastica del XII/XIII secolo con annesso il monastero ed il palazzo abbaziale, che fu rimaneggiato nel Cinquecento dall’Abate Galeazzo Pietra (successivamente 1° Vescovo di Vigevano), Senatore Ducale e Segretario del Cardinale Ascanio Sforza a Roma.Si conservano le strutture agricole del XVIII-XIX secolo, E’ possibile visitare la chiesa, previo appuntamento con la proprietà ecclesiastica. - Ph:  www.lomellinaterradiriso.org

Panchina Gigante di Mornico Losana #198

La panchina si trova a Mornico Losana in Oltrepò Pavese, nella strada comunale della Fonda. E’ posizionata nella vigna Belvedere, di proprietà dell’azienda Il Feudo Nico e dista circa 700 metri dal parcheggio della piazza comunale. Quando il cielo è limpido e terso è possibile ammirare la catena della Alpi lombardo-piemontesi e la Pianura Padana ai piedi della stessa. Di fronte alla panchina si può ammirare il Santuario Santa Maria della Passione di Torricella Verzate, sulla sinistra l'Oratorio di San Rocco in Mornico, sulla destra il Castello Isimbardi di Santa Giuletta e il borgo del castello; alle spalle il monte Zavo e il Castello di Mornico Losana con la vallata del torrente Verzate immersa nei vigneti. ATTIVITA’ DOVE TROVARE TIMBRI E PASSAPORTI: “IL FEUDO NICO” – AZ. AGRICOLA, RISTORANTE, AZ. VITIVINICOLA. Via San Rocco, 63 – 27040 Mornico Losana (PV) | Te. 0383.892452 | Aperto tutti i giorni 8-20:30. “LA FORNERIA” – BAR, B&B. Piazza Libertà, 15 – 27040 Mornico Losana (PV) | Tel. 0383.892603 | Aperto dal martedì alla domenica 7:30-20:30. Giorno di chiusura: lunedì. Chiusura stagionale: 15 giorni ad agosto Photo: @andrealungavilla

Panchina Gigante di Godiasco #247

Situata in un incantevole luogo posto a quasi 500 metri dal livello del mare, si può ammirare un panorama mozzafiato che spazia dal Monviso al Monte Rosa, dal Monte Penice al Monte Giarolo. Proprio davanti la vista più bella sul borgo di Gomo con il suo Castelletto, ritenuto in passato una delle tante Torri di avvistamento dei Marchesi Malaspina di Godiasco in Oltrepò Pavese. Da qui sembra quasi di essere sul "tetto del mondo". ATTIVITA’ DOVE TROVARE TIMBRI E PASSAPORTI: BAR TRATTORIA NONILY – BOCCIODROMO Via Piero Fontana, 13 – 27052 Godiasco (PV) | Tel. 331.8712322 | Aperto dal martedì alla domenica 7-02:00. Chiuso il lunedì. Chiusura stagionale: due settimane a gennaio. CENTRO MOBILI ESSE-DI Via Giuseppe Garibaldi, 3 – 27052 Godiasco (PV) | Tel. 0383.940913 | Aperto dal lunedì al venerdì 8-12:00, 14-19:30, il sabato 9-12:00, 15:30-19:30. Chiuso la domenica. Periodo di chiusura stagionale: estivo la settimana di ferragosto e invernale due settimane e gennaio. SALA 1927 – SALA DEI GELATI Via delle Terme, 41 – 27052 Salice Terme (PV) | Tel. 0383.91289 | Aperto dal lunedì alla domenica 7:30-02:00.

Percorso campionati italiani Gravel 2024

L'edizione 2024 del Campionato Italiano Gravel si svolge a  Golferenzo affascinante paesino arroccato in cima ad un colle che fa parte dei “Borghi più belli d’Italia”,   fra le colline e i vigneti dell’Oltrepò Pavese, Il Campionato Italiano Gravel è la massima espressione nazionale della recente disciplina sulle due ruote, che per l’estate 2024 assegnerà le sue preziose maglie tricolori in pieno Oltrepò Pavese, a Golferenzo. Appuntamento a domenica 30 Giugno per la prova che assegna il titolo verde-bianco-rosso, aperta a “gravellisti” professionisti e amatori. Fra torri che si alzano verso il cielo, castelli e valli su scorci mozzafiato, Golferenzo domina gli estesi e rigogliosi vigneti della Valle Versa, zona di produzione di vini del calibro di Riesling e Pinot. Il percorso tocca i territori di Rovescala, Bosnasco, Zenevredo, Stradella, Montescano, Montù Beccaria, Santa Maria della Versa e Golferenzo. Sulle strade bianche che caratterizzano il territorio incontaminato dell’Oltrepò Pavese si sfideranno i migliori gravellisti d’Italia, alle prese con un tracciato che permette alla Gravel di esprimersi al meglio delle sue potenzialità: sono i percorsi che combinano tratti asfaltati a tratti di ghiaia e sterrato quelli più adatti a questo genere di eventi, che proprio nell’Oltrepò Pavese rappresentano la normalità, e se al pacchetto si aggiunge la spettacolarità delle viste di cui è possibile godere in questo territorio… Ai ciclisti in gara toccherà faticare sull’impegnativo circuito da 42 km e 600 metri di dislivello, ma l’essere circondati dal fascino dei vigneti e delle colline aiuterà a recuperare più in fretta le energie.

CicloVia del Bitto

Percorso Ciclopedonale in Alta Quota

Tirano Media Valle

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Palazzo Malacrida

Eretto nel secolo XVIII dai Malacrida, nobile famiglia di origine lariana, l’insigne edificio si erge maestoso nel cuore dell’antica contrada di Scimicà, nella parte alta di Morbegno.  Esempio più significativo del rococò in Valtellina, spicca per la posizione dominante e la compattezza della mole.L’interno si apre con un ampio atrio, con due colonne in granito che sorreggono le volte a crociera decorate a stucchi con tenui colori. Dall’atrio si raggiunge il piano nobile attraverso un ampio e scenografico scalone dominato dal medaglione, dipinto sul soffitto da Gian Pietro Romegialli, rappresentante Il Ratto di Ganimede.  Il salone d’onore, grandioso e raffinato, mostra le geniali quadrature di Giuseppe Coduri, detto il Vignoli, con prospettive architettoniche ardite che creano l’illusione di un grande e variopinto giardino. Sulla volta Il trionfo dellaverità sulla menzogna: uno dei capolavori di Cesare Ligari, assieme al medaglione della saletta attigua raffigurante: Le Tre Grazie.  A monte del palazzo s’innalza il giardino all’italiana, disposto su tre terrazze, dal quale la vista spazia dal sottostante borgo di Morbegno all’opposta “Costiera dei Cech”.
Palazzo Malacrida a Morbegno

Il Museo dei Cordai

Fra le realtà  museali del casalasco il Museo dei Cordai costituisce una novità  e un interessante arricchimento sul piano etnografico.Nasce con l'intento di costituire la  memoria storica di un fenomeno sociale che ha caratterizzato il borgo di Castelponzone per almeno due secoli, legato all’attività della fabbricazione della corda che ha assunto un forte rilievo fino a coinvolgere buona parte degli abitanti.Nel Museo vi è raccolta una rassegna completa degli attrezzi usati nelle diverse epoche per la fabbricazione della corda e un vasto campionario di corde e di manufatti in corda.Completano l’esposizione alcune foto storiche che riprendono i cordai durante il loro lavoro ed alcuni filmati a scopo divulgativo resi possibili dagli ultimi cordai.   IL MUSEO E’ APERTO OGNI PRIMA DOMENICA DEL MESEda giugno a ottobre  dalle 15 alle 19 e inoltre:17 settembre - 15 ottobre - 3 dicembrecon orario 10:00-12:00 / 15:00-18:00 INGRESSO MUSEO 2 €Ingresso gratuito per i bambini fino a 14 anni  CONTATTImail: museodeicordai@gmail.comBiblioteca di Scandolara Ravara: 347 7802091Comune di Scandolara Ravara: 0375 95101  

Storia e natura si incontrano lungo l'Oglio Cremonese

Percorso circolare alla scoperta del patrimonio storico e delle bellezze naturali della bassa lombarda.
Campagna Cremonese

Assaporare il lago di Como

Piacevole e facile camminata per assaporare le bellezze del lago di Como e la sua cucina tradizionale nella stupenda cornice di Varenna e delle sue colline.

Tour in E-bike dei Tre Laghi dal Lago di Como al Ceresio

Questo fantastico percorso circolare offre tutto: villaggi nascosti, fascino rustico, viste spettacolari sul lago, tranquille strade di montagna e una sosta sul Ceresio. Partenza da Cardano.