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Via Mercatorum

Partenza/Arrivo
Da: Nembro (BG)
A: San Giovanni Bianco (BG)
Tipologia/Periodo
Cammini
Primavera/Estate/Autunno
Durata/Lunghezza
10h e 30 min
43km - 3 Tappe
Dislivello
Salita: 2520m
Difficoltà
MEDIA

La Via Mercatorum è un percorso montano che, per direzioni traverse, univa Bergamo e la Val Seriana con l'alta Val Brembana e con i valichi orobici. 

 

La sua origine e anche la sua denominazione non è sempre comprovata dalle fonti antiche. Si tramanda però la tradizione di una via utilizzata dai mercanti - da cui il nome - e ancor più dai pastori transumanti fra le valli della Bergamasca.

Alcuni autori spiegano la densità dei percorsi in questa parte delle vallate orobiche con la rilevanza che ebbero Dossena, centro minerario e pieve cristiana con vaste pertinenze, e Serina, capoluogo della Quadra di Valle Brembana superiore sotto Venezia, e del XX Distretto del Dipartimento del Serio, sotto Napoleone. 

Vi convergevano strade da soma che non rispondevano esattamente al criterio apparentemente più semplice, quello cioè di scendere o risalire una vallata lungo il suo corso d'acqua, bensì di travalicare le montagne senza preoccuparsi delle lunghe e faticose ascese. 

Per questo possiamo parlare di una via 'traversa', che consentiva però ai mercanti di raggiungere anche i borghi più lontani, anch'essi bisognosi di forniture, di scambi e commerci: il sale, lo zucchero, il vino, i semi, i teli di cotone, gli arnesi da lavoro e da caccia ecc...

(Immagine di copertina: itinerari.bergamo.it)

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1. Da Nembro a Selvino

Il cammino ha inizio a Nembro, centro della Val Seriana, seguendo il segnavia Cai 535 in direzione di Lonno, all'inizio della mulattiera situata tra via S. Jesus e via Dei Vitalba.

Nel primo tratto si segue il percorso 'sacro' che conduce al santuario dello Zuccarello. Salendo la montagna si può vedere l'impressionante espansione urbana del fondovalle, favorita già alla fine dell'Ottocento dalle industrie tessili. 

Poi guardando avanti, lungo il sentiero, ci si può abbandonare al racconto del millenario rapporto tra uomo e natura. 

Sotto il rinvenire del bosco si celano terrazzamenti, 'pianetti', muri in pietra. In località Bastia, altri segni della presenza umana riguardano le cave delle pietre coti con la loro fondamentale attività che ha contraddistinto la storia di Nembro. 

Lonno è una piccola frazione in bella posizione panoramica, fu uno dei punti obbligati dell'antica via, raggiungibile sia da Nembro sia da Alzano Lombardo. Qui è d'obbligo soffermarsi nella chiesa di S. Antonio Abate per la bellezza dei dipinti e degli affreschi. 

Con il sentiero 534 ci si avvia ora a mezzacosta lungo la pendice della valle di Nese. Si sale a balzi sulle scabre superfici di calcare e dolomia fino a raggiungere un primo vertice al Colle della Olta (m 893) dove ai faggi si alternano alcune 'isole' di betulla. 

Si guadagnano le case di Salmezza, antico borgo che sin dal XIII secolo veniva utilizzato dai commercianti per collegare Nembro con Cornello dei Tasso in valle Brembana. 

Salmezza è noto inoltre per aver dato i natali a Enea Salmeggia detto il Talpino, tra le cui opere spicca la Madonna in trono col Bambino, custodita presso la Pinacoteca di Brera. 

Si prosegue affacciandoci sul versante della Valle Ambriola, per poi raggiungere Selvino con un percorso alternativo passante per il venerato Santuario del Perello (XVI sec.).

La tappa è caratterizzata da un buon dislivello, oltre i 1000 metri. 

2. Da Selvino a Serina

La seconda tappa della Via Mercatorum prevede due varianti: 

Variante alta 

  • Distanza: 15,7 km
  • Dislivello: 621 m
  • Tempo di percorrenza: 4 ore e 10 minuti.

Variante bassa

  • Distanza: 18,7 km
  • Dislivello: 867 m
  • Tempo di percorrenza: 4 ore e 20 minuti.

Variante Alta

Lasciata Selvino, noto centro di villeggiatura, si punta su Aviatico percorrendo la 'variante alta' della Via Mercatorum.  Si deve per forza percorrere la strada asfaltata che, nei giorni feriali, è però priva di traffico. 

Si tocca la frazione Trafficanti, il cui nome forse ricorda il ruolo della via. 

Molto bello il tratto che, dopo Trafficanti, lasciata la provinciale, scende a Nespello: una mulattiera gradonata, molte fontane e le tradizionali 'tribuline', ovvero le edicole sacre. Al santuario della Forcella si riavvicina la strada asfaltata che si segue fino a Tagliata per poi riprendere, accompagnati da larghe vedute sulle montagne orobiche, l'originaria via selciata in direzione di Cornalba. Prima però si transita per Gardati, nucleo di abitazioni contadine fra le quali spicca un affresco murale raffigurante S. Sebastiano. 

Cornalba è alle falde del Monte Alben (2019 m) una delle più note e frequentate vette delle Orobie. Da ammirare la leggiadra chiesa di S. Pietro, cinta da un porticato.

Il tratto che da Cornalba conduce a Serina, luogo tappa, offre un bellissimo scorcio sull'intera vallata e, sebbene interamente su strada provinciale, presenta un'alternativa con il sentiero (H02- "Variante Mercatorum") che corre appena 100 m sopra la provinciale e conduce dal centro di Cornalba alla parte alta di Serina. 

In particolare si segnala, lungo il tratto, l'isolata chiesa di S. Pantaleone (XV sec.), risalente al XV secolo e una tra le più antiche presenti sul percorso: il luogo in cui sorge era dapprima utilizzato come torre di avvistamento (VII/VIII secolo), eretta a protezione della conca e del paese di Serina.

Variante Bassa
Secondo alcuni studiosi si tratta del tracciato più antico della Via Mercatorum che, a differenza dell'altro, scorreva più in basso nella Valle Ambriola fino a confluire e poi risalire la Val Serina fino al capoluogo Serina. 

Attenzione! Questa variante è più impegnativa e occorre dosare le forze durante la giornata. 

Pertanto, lasciata Selvino, il percorso s'abbassa subito verso Rigosa e quindi raggiunge il fondovalle intersecando più volte la strada provinciale. 

Lo stretto e cupo solco del torrente Ambriola nasconde la presenza di mulini, oggi in stato di ruderi. 

La zona è isolata e si prosegue su stretti sentieri aggrediti dalla vegetazione. Superata Ambriola, la via riprende la salita e passa le frazioni di Fondrea e Ascensione, per poi fare punto ad Algua, presso la confluenza del torrente Ambriola con il Serina

Inizia ora la risalita della Val Serina che, grazie al recupero di vecchi sentieri, evita la strada asfaltata. 

Il cammino si appoggia infatti al versante in ombra della valle e avvicina modesti nuclei (Pagliaro, Frerola, Rosolo), in passato certamente più vivi e produttivi. 

Da non tralasciare due fatti artistici: il ciclo affrescato nella cappella del Cristo risorto nella Chiesa parrocchiale Corpus Domini di Pagliaro; e gli affreschi nella cappella di S. Rocco, nel tratto di sentiero fra Pagliaro e Frerola

Infine, a Serina, si confluisce nella 'variante alta' riunificando i due percorsi.

3. Da Serina a San Giovanni Bianco

Serina, patria di Palma il Vecchio, è il nucleo simbolo del cammino, con le sue chiese, le fontane venete, tra cui spicca quella tricuspide, il Monastero della SS. Trinità e il centro storico con i passaggi porticati, palazzi medievali e la Casa del Vicario che si segnala per l'affresco del Leone di San Marco sormontante l'emblema del capoluogo della Valle Brembana Superiore.

Dopo la sosta a Serina, che offre al viandante anche diverse possibilità per riposare e pernottare, si riprende il cammino lungo il tratto di antica via che divide Serina da Dossena e che contempla la lieve ascesa al Passo della Crocetta (alt. 1051 m). 

Il tragitto ripropone, ma in versione ancor più autentica, il paesaggio tipico delle vallate orobiche: manti di boschi cedui, soprattutto faggi e abeti; ampie radure prative con isolati casolari; paesi e villaggi sparsi sulle pendici e sui poggi più ariosi. 

Dossena è centro importante, valorizzato già in epoca romana per le vicine miniere di galena, blenda, fluorite. Il sito estrattivo rimase attivo fino al 1981. 

Alcune di esse a Paglio-Pignolino sono visitabili in estate su prenotazione.

Esistono alcune varianti per scendere da Dossena alla sottostante Val Brembana. Si tratta di percorsi tutti attinenti alla storica via ma che avevano ovviamente destinazioni e agibilità diverse a seconda dei momenti e delle necessità .

Il più integro, vale a dire quello che oggi non segue strade asfaltate, prevede di avvicinare dapprima le miniere e quindi di scendere per sentiero fra i due nuclei di Bosco (Fuori e Entro), fra Grumo per approdare infine in fondovalle giusto all'altezza di Cornello dei Tasso. 

Arroccato su un' altura della sponda opposta è il borgo medievale tra i più belli d'Italia, il nucleo storico meglio conservato della Val Brembana. 

Cornello è luogo d'origine della famiglia Tasso, istitutrice dei servizi postali in Europa, la cui vicenda è documentata nel locale Museo dei Tasso e della Storia Postale. Si segnalano anche la parrocchiale di S. Maria Assunta, la frazione di Bretto (Alto e Basso) con chiesa quattrocentesca di San Ludovico da Tolosa e la casa della famiglia Tasso, con i resti di un antico mulino. 

Un antico sentiero porta infine da Cornello a S. Giovanni Bianco, sulle rive del Brembo. 

Cornello dei Tasso è il comune dove Via Priula e Via Mercatorum si avvicinano. Cornello dei Tasso è collegato a Piazza Brembana, dove inizia la Via Priula, da un servizio di autobus.