- Arte e Cultura
Custódio Castelo Trio Fado
Villa del Grumello Jazz Festival
Villa del Grumello Jazz Festival
16-17-18 e 20 luglio 2025
Parco e Serra del Grumello
Nel cuore di Como, tra la magia del lago e l’eleganza senza tempo della Villa del Grumello, torna dal 16 al 20 luglio il “Villa del Grumello Jazz Festival”, rassegna internazionale dedicata alla grande musica jazz. Promosso dall’Associazione Villa del Grumello, il Festival si conferma un appuntamento di riferimento nel panorama nazionale, grazie alla presenza di artisti di altissimo livello e alla direzione artistica di Flavio Minardo.
Ospite d’eccezione dell’edizione 2025 sarà il celebre chitarrista statunitense Mike Stern.
Un appuntamento musicale indimenticabile che, come da tradizione, si apre ad altri linguaggi sonori e accoglie artisti da ogni parte del mondo. Quest’anno più che mai, il Festival è un invito ad accogliere le contaminazioni tra culture, stili e visioni. Una celebrazione della musica come forma viva, in continua trasformazione, capace di superare i confini e parlare una lingua universale.
Quattro serate di altissimo livello e varietà, con sonorità che spaziano dal jazz fusion al tango, dal fado al jazz rock, che trasformano il Parco e la Serra del Grumello in un palcoscenico vibrante, dove si intrecciano geografie e sonorità in un’esperienza immersiva e coinvolgente.
Venerdì 18 luglio 2025, ore 21.00
Giardino della Serra del Grumello
Custódio Castelo Trio Fado
Con Custódio Castelo alla chitarra portoghese, Ana Paula alla voce e Cajé alla viola di fado
Custódio Castelo, grandissimo interprete vivente del ritmo lusitano, insieme con la cantante Ana Paula e il musicista Cajé, riscopre le melodie nate dalle onde del mare, sospirate dai marinai che, contemplando la loro vita precaria e lontani dai loro cari, iniziano a cantare la propria sofferenza. L’intuizione, la tristezza, la malinconia e un vago misticismo sono solo alcune delle tracce sonore tipiche dell’animo portoghese, che vengono narrate attraverso le corde di Castelo e la voce di Ana Paula, rendendo ciò che Fernando Pessoa descrisse così: «Il fado, non è né allegro né triste, lo creò l’anima portoghese quando ancora non esisteva e desiderava tutto senza avere la forza di desiderarlo.»