Ho trovato 528 risultati per monte san giorgio

Campodolcino

Meta ideale per le vacanze, Campodolcino offre al turista un oasi di pace immersa nella bellezza del paesaggio delle Alpi.
Campodolcino: vita all'aria aperta in Valle Spluga

Castello di Pozzolengo

Castelli a Pozzolengo
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Il Tiglio di Orino

Dietro monumenti verdi spesso si nascondono storie che li rendono unici. È il caso dell’incantevole Tiglio di Orino, simbolo di libertà.

Da Clusone a Selvino lungo la Val Seriana

Conosci già la ciclabile della Val Seriana? Ecco un itinerario con alcune imperdibili chicche
Da Clusone a Selvino lungo la Val Seriana

Un percorso nel Parco Valentino a misura di bambino

La città di Lecco è dominata dal monte Coltignone, la terza cima del gruppo delle Grigne. Il versante meridionale del monte offre spettacolari formazioni rocciose, su queste pareti si sono scritte importanti pagine della storia alpinistica italiana.   A nord, invece, il Coltignone è caratterizzato da dolci pendii coperti da incantevoli faggeti, qui nel 1984 si diede vita al Parco del Valentino, piccolo gioiello di questa zona. L’itinerario proposto è facile, adatto a tutti, bambini compresi, e si può fare in qualsiasi periodo dell’anno. Bisogna lasciare la macchina al parcheggio gratuito ai Piani Resinelli di fronte ad un grattacielo, che si raggiunge compiendo l’anello stradale a senso unico.Ci si trova così in via degli Escursionisti, il sentiero parte avendo sulla sinistra il Parco Avventura e a destra il pratone, dove la gente si ferma per fare pic-nic, prendere il fresco o il sole.Il percorso è largo e comodo, in leggera salita e ci conduce all’ingresso del Parco Valentino dove un pannello informativo ci mostra tutti i sentieri del parco. Si prende il sentiero n.1, di fatto una mulattiera ed in poco tempo ci si trova di fronte al cancello d’ingresso del parco, lo si supera e si raggiunge un bivio, qui si prende il sentiero sulla sinistra, il n.4, in direzione Cima Paradiso. Il percorso inizia subito a salire deciso lungo una strana, e probabilmente artificiale, radura rettangolare che comincia poco sopra il bivio e continua fino alla sommessa Cima Paradiso. Alle spalle la scena è dominata dalla Grigna Meridionale, Grignetta per gli abitanti della zona, che, con le sue guglie, offre uno spettacolo unico. Osservando bene si nota lo scintillio della croce di vetta e del Bivacco Ferrario. A destra della vetta si segue la cresta Sinigaglia, stupendo percorso alpinistico invernale, mentre a sinistra si trova la cresta Segantini, cresta che termina al Rifugio Rosalba. Dopo aver ammirato il paesaggio si prosegue lungo il sentiero n.3, poi n.1, in direzione Monte Coltignone; il percorso porta in un meraviglioso faggeto si cammina con qualche saliscendi poco impegnativo. Al prossimo bivio il sentiero da seguire è il n.2, qui il paesaggio si apre e a sinistra si possono osservare il Monte Due Mani, il Resegone e i Piani d’Erna, Lecco, il Lago di Como, quello di Garlate e, infine, quello di Olginate, il Monte Barro, il Cornizzolo, il Moregallo, i Corni di Canzo, il Palanzone e, per ultimo, ma non per importanza, il San Primo. Il panorama è davvero mozzafiato e a seconda della limpidezza della giornata lo sguardo arriva sempre più lontano. Bisogna ripercorrere a ritroso l’ultimo tratto fino all’ultimo segnavia, qui, in direzione Belvedere, seguendo il sentiero n.1, inizia la discesa che porta alla passerella panoramica sotto il Roccolo. Installata da poco lungo la cresta che collega la vetta del Coltignone a quella del Forcellino, la struttura offre la possibilità di ammirare il panorama avendo il vuoto sotto i piedi, un’esperienza da non perdere! Dopo una breve sosta e qualche foto la marcia può riprendere per completare l’anello. Ora in piano si possono ammirare frassini e faggi ed è possibile incrociare qualche capriolo o camoscio. In poco tempo si giunge alla Casa Museo Villa Gerosa, piccolo edificio nato come casa patronale della zona e oggi adibito a museo naturalistico e scientifico dalla comunità montana del Lario orientale. Il museo offre un intrigante viaggio nel passato alla scoperta della vita ai piedi della Grigna Meridionale, è aperto da maggio ad ottobre e non tutti i giorni.Seguendo la mulattiera, si ritorna al cancello del parco concludendo così il nostro percorso.
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Castello dell'Innominato

A Vercurago nei luoghi di Lucia e de I Promessi Sposi
lecco città manzoniana

Insider Milano

Dalla Montagnetta di San Siro a Porta Romana. 7 suggerimenti per una Milano da scoprire da un nuovo punto di vista.
MilanoFiori

Da Varese a Sesto Calende

Una biciclettata nel verde alla scoperta della città giardino
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Mele della Valtellina IGP

Questo tipo di mela presenta tutte le caratteristiche della mela di montagna: croccante, profumata, aromatica e succosa
Mele, prodotti tipici Lombardia

Lago Maggiore Family Tour

Un tour all’ombra della Rocca d’Angera che toccherà alcune delle aree naturalistiche, storiche e panoramiche più belle del basso Verbano. Attraverso le vigne ci girerà attorno al Monte San Quirico per poi giungere al Parco della Quassa; si percorrerà il suo lungo e suggestivo viale alberato per arrivare nella cittadina di Ispra dove si potrà fare una sosta e visitare il suo splendido lungolago percorrendo la passeggiata dell’Amore. Il rientro è tutto sulla riva del Lago Maggiore passando dal Sasso Cavallazzo, monumento naturale di grande effetto. Passando da Ranco fino ad Angera, si tornerà al punto di partenza non prima di aver visitato l’Oasi Bruschera da dove si potrà ammirare la Rocca da un punto di vista davvero speciale. Punti di interesse: Centro storico Angera Rocca di Angera Parco della Quassa Masso Erratico Lido di Ispra Via dell’amore Vecchie Fornaci   BICICLETTA CONSIGLIATA: tutte  

Itinerario Tour dei castelli viscontei

Con questo percorso pedali attraverso le colline moreniche tra il Ticino e il lago di Varese, alla scoperta dei numerosi castelli che caratterizzano la zona. Parti per questo Tour direttamente dalla stazione di Somma Lombardo, e ti dirigi subito verso un baluardo di storia viscontea: il castello Visconti di San Vito, dove puoi anche approfittare delle guide locali per addentrarti nella storia del maniero. Lasciato il borgo, con un passaggio nell’Oasi dei Fontanili Parco del Ticino, transiti per la valle del Boia passando per i castelli di Jerago e Caidate fino a giungere al belvedere di Azzate, terrazza panoramica con affaccio sul lago di Varese, le Prealpi e la catena del Monte Rosa. Dopo una visita al castello di Azzate, attraversi le piane viscontee varesine e giungi nuovamente a Somma Lombardo per chiudere questo giro spettacolare e ricco di storia.

Nel silenzio del bosco, tra abeti e larici

Santa Caterina Valfurva è uno dei paesi all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio e conserva, tanto nei suoi edifici, quanto nelle tradizioni, il suo spirito alpino. Situato al culmine meridionale della Valfurva, al confine con la val di Gavia, è raggiungibile in auto dirigendosi verso Bormio e successivamente seguendo le indicazioni per Santa Caterina distante solo 13 km da quest’ultimo.All’inizio del paese si trova un ampio parcheggio a più piani dove è consigliabile lasciare l’auto poiché, soprattutto in alta stagione, è difficile posteggiare in centro. Bisogna dirigersi verso il centro del paese ed in poco più di trecento metri ci si trova di fronte alla Chiesa di Santa Caterina, si attraversa la strada, si percorre un tratto di via Frodolfo, fino al bivio sulla sinistra con la via delle Cappellette, dove un cartello vi indica la direzione per una bella passeggiata. Il percorso è semplice e adatto a tutti, le pendenze sono dolci e il panorama davvero suggestivo e rilassante. Solo nel tratto finale, dove la discesa diventa un po’ più ripida, bisogna stare attenti a possibili tratti ghiacciati nella stagione fredda. L’inizio del tracciato è una dolce salita che passa dietro alle prime baite del versante, la si percorre in tranquillità fino ad un tornante dove si trova una cappelletta votiva. Si sale verso destra e la vista si apre sui monti del versante opposto sui cui pendii si trovano le piste da sci, ben più affollate e caotiche rispetto a questo tracciato. Questa zona, infatti, porta nella zona più tranquilla e meno frequentata del paese, attraversando boschi silenziosi e alcune baite tipicamente alpine, le cui travi scure perfettamente incastonate, richiamano ad un’antica conoscenza ormai perduta.Proseguendo oltre si passa dapprima per il piccolo agglomerato delle baite di Sell e poi, alla fine di una sinuosa e dolce salita, per la baita di Tov accanto alla quale si può ammirare un vecchio crocifisso ligneo intagliato a mano. In questo tratto è la vista del monte Sobretta, a destra, a dominare la scena con i suoi 3.296 m di altezza e la cima rocciosa, aspra e selvaggia. Più avanti la vista si apre sul centro di Santa Caterina Valfurva, sulla storica pista da sci dedicata alla campionessa Deborah Compagnoni e sui monti sopra il passo Gavia. A spiccare su tutti sono le guglie dei monti Giumella, Punta San Matteo, Punta Pedranzini e il Pizzo Tresero, tutti abbondantemente sopra i 3.000 m che vegliano sulla vallata come antichi giganti aggrottati. Finito il tratto pianeggiante a mezza costa, un tornante porta in discesa dove inizia il tratto finale. La pendenza è inizialmente poco impegnativa ma aumenta a mano a mano che scendete verso il paese, restando però sempre piacevole. Qui si trova un bivio lungo la discesa ma non importa quale strada si sceglie di percorrere dal momento che poco più avanti i due sentieri si incrociano di nuovo, il consiglio è di prendere quello di destra più dolce anche se più lungo. La camminata in questo tratto corre in mezzo ai boschi di abeti e larici lasciando spazio a qualche fugace scorcio sui monti, si è quindi circondati dalla quiete, una passeggiata nel segno del totale relax. I profumi delle cucine degli alberghi e gli schiamazzi della gente si fanno però via via più forti una volta finita la discesa e ci si ritrova sulla strada che passa di fronte allo storico Albergo Compagnoni dove termina il percorso ad anello.
Nel silenzio del bosco, tra abeti e larici