Ho trovato 44 risultati per Nei borghi dell’Oltrepò

Zavattarello

In un paesaggio da cartolina dell’Oltrepò Pavese, sorgono Zavattarello ed il suo castello, legati alla potente famiglia dei Dal Verme
Borgo di Zavattarello (PV)

Codevilla

Sorge in prossimità dello sbocco in pianura del torrente Staffora, e la sua storia si identifica sostanzialmente con quella della frazione di Mondondone dove sirgeva un avamposto difensivo della rocca di Codevilla, di cui oggi rimangono solo pochi ma affascinanti resti. Mondondone fu sede comunale fino gli inizi del XVI secolo; fu in parte proprietà del Monastero pavese di Santa Maria e Ant'Aureliano, detto "del Senatore". Il paesaggio è molto bello, sulle colline prospicenti le frazioni di Mondondone e Piana, si estendono folti boschi di latifoglie, roveri, robinie e castagni. Troviamo anche il Santuario del Pontasso dove una leggenda popolare vuole che sia stato fondato da un guerriero longobardo, di nome Asso, che durante l’assedio di Pavia si era recato nei boschi dell’Oltrepò per cacciare. Smarritosi tra la fitta boscaglia, egli fece voto di costruire una cappella nel caso avesse ritrovato la strada: in quel momento, una signora sarebbe giunta in suo soccorso per indicargli la giusta direzione.
Codevilla

10 motivi per visitare Pavia

Il Duomo, i musei, l’orto botanico, l’università. I borghi dell’Oltrepò. Ecco 10 buoni motivi per visitare Pavia

Golferenzo

Piccolo gioiello della Valle Versa, meta imperdibile per chi compie un viaggio nell'Oltrepò Pavese
Golferenzo - ph: Borgo dei Gatti

Il Buon Vino

L’Oltrepò Pavese, terra di grandi e nobili vini

Oltrepò pavese: Passo del Carmine e Passo del Penice

Un percorso impegnativo circondato dal caratteristico Oltrepò Pavese. Dal Passo del Carmine al Passo del Penice, viste mozzafiato in sella alla bicicletta.
Oltrepò pavese: Passo del Carmine e Passo del Penice

Pavia

Conosciamo meglio Pavia, la Lomellina e l'Oltrepo' pavese attraverso i video di chi ben la conosce o l'ha visitata per noi
Pavia

Insider Pavia

Pavia, Vigevano, le campagne dell’Oltrepò, i borghi. Scopri 7 consigli per una gita super “local”. 
I 3 laghi_Lomellina

Sentiero delle Fontane

Nell’alta Val di Nizza si trova il Sentiero delle Fontane, un percorso di 7 km tra le colline dell’Oltrepò Pavese per riscoprire la ricchezza di un territorio attraversato da sorgenti naturali.   Questa valle, una delle più importanti zone vinicole della Lombardia, è incorniciata dai paesaggi che si estendono tra le colline dell'Appennino ligure e quelle prealpine. Le tinte aranciate che li rivestono in autunno si trasformano in primavera in campiture verdi dalle sfumature floreali e, tra questi panorami, si nascondono pittoreschi borghi da esplorare.  Uno di questi è Poggio Ferrato, borgo medievale situato a circa 600 metri di altitudine celebre per la Festa d’Autunno, dedicata ai sapori del territorio, che a ottobre accoglie tantissimi visitatori. Un borgo tranquillo, sospeso sulle colline e immerso tra i paesaggi vinicoli, punto di partenza per il Sentiero delle Fontane, che inizia dalla Cappella Votiva, in Via delle Vigne, e prosegue secondo le indicazioni tra sei sorgenti continuamente attive, boschi di querce e faggi e antiche case di sassi di Carasco, prima rocca della nobile famiglia longobarda dei Malaspina. La Val di Nizza è ricca di sentieri da percorrere con una giornata di sole, partendo anche da comuni prossimi a Poggio Ferrato, come Fortunago, ma è punteggiata anche da caratteristici borghi medievali, da visitare anche in caso di maltempo. Tra questi Zavattarello, con Castello Dal Verme, antico fortilizio che svetta dall’alto del paese e Varzi, tra stradine e percorsi ciottolati e scorci panoramici, offrono l’opportunità di arricchire l’esperienza naturalistica con un’immersione nella storia pavese.   
Ph: I Mille

Zavattarello e la tradizione culinaria

Il nostro tour prosegue con Zavattarello, considerato il paese più storico della provincia di Pavia e uno dei più belli della Lombardia, meritevole di considerazione per il Castello Dal Verme del celebre capitano di ventura Jacopo Dal Verme abbarbicato sulla collina, ma anche per le sue antiche case di “su di dentro” (com’è chiamato il nucleo medievale che conserva la struttura originaria), vale a dire l’insieme di edifici in pietra a coronare la sua bella e suggestiva piazza medievale.   Un fascino antico suggellato dalle vie sinuose e dai passaggi stretti che a raggiera conducono verso la Rocca sovrastante, da poco ristrutturata e oggi sede di un museo d’arte contemporanea. Interamente in pietra, con il ricetto fortificato, le sue 40 stanze, le scuderie, la chiesa, gli spalti e la vista sensazionale sul territorio circostante che si apre dalla terrazza e dalla torre, è riconosciuto come uno dei complessi architettonici più interessanti della zona. Dopo tanto vagare è necessario ristorarsi… e a Zavattarello in quanto a buon cibo c’è davvero l’imbarazzo della scelta: per la sua collocazione geografica, il borgo prevede una cucina che abbraccia un po’ di tutti i piatti della tradizione dell’Oltrepò Pavese e del Piacentino. Una zona ricca di funghi e tartufi pregiati, che si traducono in prodotti principe di diverse ricette della tradizione: in questa stagione spiccano irrinunciabili il risotto con i funghi porcini, la polenta, i ravioli di brasato, i tortelli di zucca e la selvaggina salmistrata. Altro prodotto tipico del borgo che vi farà leccare i baffi è il salame crudo, la pancetta stagionata di maiale realizzata seguendo antiche ricette lombarde. 

Santa Margherita Staffora

Immerso nel cuore dell’Alta Valle Staffora, Santa Margherita Staffora è un incantevole borgo dell’Oltrepò Pavese che custodisce il fascino autentico dell’Appennino lombardo. Situato a pochi chilometri da Varzi, il paese sorge lungo il corso del torrente Staffora, circondato da boschi, prati e panorami che invitano alla scoperta e al relax. Il territorio comunale si estende fino al confine tra quattro province – Pavia, Alessandria, Genova e Piacenza – e rappresenta un punto d’incontro naturale tra Lombardia, Piemonte, Emilia e Liguria. Questa posizione privilegiata ha favorito nei secoli il passaggio di antiche vie di comunicazione e di scambio, come la celebre Via del Sale, che collegava la pianura padana ai porti liguri attraverso i valichi appenninici. Fra le località più note del territorio spicca Pian del Poggio, rinomata stazione turistica e sciistica situata a oltre 1.300 metri di quota. In inverno è meta ideale per chi ama lo sci e gli sport sulla neve, mentre d’estate offre sentieri panoramici e percorsi per escursioni, mountain bike e trekking, immersi in un paesaggio incontaminato. Perché includerlo in un itinerario Paesaggio montano e natura: Santa Margherita domina la Valle Staffora, immersa in un contesto montano che invita a passeggiate, escursioni e momenti di relax.  Storia e contesto culturale: Il territorio fu feudo della famiglia Malaspina nel Medioevo, come ricorda un diploma del 1164.  Sapori autentici: È inserito nell’area di produzione del Salame di Varzi DOP, una delle eccellenze gastronomiche dell’alta valle.  Tradizioni vivaci: La frazione Cegni ospita il Carnevale di Cegni, una festa folkloristica che si tiene due volte all’anno, coinvolgendo la comunità e i visitatori.  Cosa vedere e cosa fare Il borgo e le frazioni Passeggiare per Santa Margherita di Staffora significa incontrare case tradizionali, scorci sul versante della valle, e numerose frazioni montane (come Negruzzo o Pian del Poggio) che testimoniano una vita d’alta quota.  Enogastronomia: Salame di Varzi DOP Una tappa gastronomica è d’obbligo per gustare il Salame di Varzi DOP: prodotto simbolo dell’alta Valle Staffora, ottenuto secondo un disciplinare tradizionale che prevede carni selezionate, aromi semplici e stagionatura naturale. L’area di produzione comprende Santa Margherita di Staffora tra i 15 comuni riconosciuti.  Tradizione e folklore: Carnevale di Cegni La frazione di Cegni celebra il Carnevale due volte all’anno: in inverno e con la versione estiva (chiamata “Carnevale Bianco”) il 16 agosto. Il rito si apre con il corteo, segue il ballo tradizionale (danze tipiche delle “Quattro Province”) e culmina con la rappresentazione del matrimonio tra il «Brutto» e la «Povera Donna». Un’esperienza autentica di tradizione locale. Come arrivare Situato nell’alta Valle Staffora, il comune è raggiungibile da Voghera o Varzi lungo la vallata e la strada provinciale che risale il corso del fiume Staffora. Data la posizione montana, è comodo arrivarci in auto.  Consigli utili per la visita Visitare in primavera, estate o inizio autunno, quando i boschi e i sentieri sono accessibili e il clima favorevole. Per degustare il Salame di Varzi, verificare le salumerie o i produttori locali (alcuni accolgono su prenotazione). Se possibile, partecipare al Carnevale di Cegni, che valorizza storia e comunità: un’esperienza immersiva. Portare scarpe da trekking o calzature comode: le frazioni e i sentieri montani richiedono un po’ di pratica. Integrare la visita con un itinerario dell’Oltrepò Pavese: borghi montani, natura, sapori e tradizioni. Conclusione Santa Margherita di Staffora è una meta perfetta per chi cerca un turismo lento e autentico nell’Oltrepò Pavese: natura incontaminata, antiche tradizioni e sapori genuini si combinano in un’esperienza completa.
Santa Margherita Staffora

Alla scoperta dei campi di lavanda in Oltrepò Pavese

Non solo Provenza: anche in Oltrepò è possibile trovare distese di lavanda