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Storire Bresciane - AUGUSTO TURATI, il Fascista
Storire Bresciane - AUGUSTO TURATI, il Fascista
Di Emilio Gentile
Letture a cura di Fausto Cabra
Il fascismo non mise subito radici nella città di Brescia. Alla fine del 1919 Alessandro Melchiori, promotore del fascio bresciano, scriveva a Umberto Pasella, segretario generale dei Fasci di combattimento: «I Fasci si trovano in uno stato di disanimazione». E di nuovo, nell’agosto del 1920, alcuni fascisti bresciani scrivevano a Pasella: «Noi ci troviamo nell’assoluta impossibilità di poter continuare a far esistere un fascio a Brescia, che fino ad oggi non è esistito che di nome». A far decollare il movimento nel Bresciano fu il trentenne Augusto Turati, un giornalista democratico, interventista e combattente, che in quello stesso anno aveva aderito al fascio. Sei anni dopo, con Mussolini al potere, Turati, nominato segretario generale del Partito nazionale fascista, fu uno dei principali realizzatori dell’esperimento totalitario, dall’abolizione dei partiti antifascisti al consolidamento del partito fascista come asse del regime e laboratorio della rivoluzione antropologica per la creazione dell’ “italiano nuovo”.
Sabato 30 novembre ore 10.30
presso il Teatro Sociale, via Felice Cavallotti 20
Biglietti Intero 5 euro e under 25 3 euro
Abbonamento 4 ingressi Intero 15 euro e under 25 10 euro
Per informazioni:
info@centroteatralebresciano.it
030 2928617