- Arte e Cultura
L’insostenibile frammentazione dell’essere
Mostra personale di Matilde Piacentini a cura di Viola Moschettini
Dal 21 al 30 giugno 2025 arriva a Pavia presso la Galleria L2ARTE in Viale Libertà 2B la mostra personale L’INSOSTENIBILE FRAMMENTAZIONE DELL’ESSERE, a cura di Viola Moschettini, che vede per la prima volta esposte tutte le opere dell’artista milanese Matilde Piacentini, realizzate con la tecnica del collage analogico.
Il progetto espositivo mira a dare voce a tutte le difficoltà che l’essere umano si ritrova a fronteggiare all’interno della società moderna. Gli ideali irrealizzabili, le immagini fittizie che alimentano standard a cui venire sottomessi, con cui doversi confrontare, scontrare, affinché gli altri siano soddisfatti di noi. I colori incredibilmente vividi e saturati, assieme ad immagini che utilizzano un linguaggio visivo che catapulta lo spettatore nel mondo della pubblicità degli anni ‘50/’60, diventano insieme il punto di partenza per un viaggio estetico ed introspettivo, che spinge ciascun essere e contesto ad abbracciare il proprio opposto ed a farlo proprio, riconquistando la propria interezza nell’esaltazione dell’altro da sé.
Il 21 giugno 2025, in apertura della mostra, l’artista ed il curatore presenteranno il catalogo espositivo, con una raccolta dei testi e delle opere in lingua italiana ed inglese. È inoltre previsto un piccolo buffet di benvenuto, al fine di dialogare dinanzi alle opere, godendosi un momento di ristoro.
L’artista
Matilde Piacentini, di origine milanese, sviluppa la sua attenzione verso il mondo dell’arte durante gli anni del liceo. Qui, sperimenta per la prima volta la tecnica del collage analogico, per la quale prova una forte curiosità sin da bambina. Attraverso un mix di immagini provenienti da contesti differenti, l’artista esprime ricordi, vissuti, considerazioni sulla società e riflessioni personali.
Influenzata dai linguaggi propri dei settori di Marketing e Moda – nei quali completa infatti una formazione di tipo accademico, e di cui si ritrova traccia sia nella scelta del colore che nella modalità di applicazione dei frammenti sulla tela - l’artista crea composizioni contraddistinte da toni forti ed una saturazione elevata, che vengono realizzate tramite l’applicazione di tasselli di immagini – le quali, spesso in forte contraddizione tra di loro, aumentano l’effetto deciso che viene all’occhio già dal primo sguardo - su una superficie rigorosamente connotata da uno sfondo monocromatico.
La composizione si dipana sempre da un punto d’origine posto al centro della tela, come una spirale che, allargandosi, ingloba il mondo circostante nel suo raggio di azione tramite vibrazioni via via più articolate. Arricchendosi di elementi, esse aumentano la propria forza, talvolta inglobando a pieno persino i soggetti secondari dell’opera, fino a renderli parte accessoria del soggetto principale. Il colore, inoltre, diviene spesso, oltre che sfondo, una delle parti attive della composizione. Così, non è raro rinvenire aree di colore differenti – nei toni o nei materiali - applicate con significato contrastante o complementare con rispetto alla totalità dell’opera stessa. Le aree colorate divengono ambientazione, attributo e persino limite del messaggio rappresentato.
Parlando dell’arte della Piacentini, non si può infatti prescindere dalla trattazione del simbolismo. Influenzata dalle correnti del Surrealismo e del Dadaismo, così come dallo stile proprio delle performance dell’artista britannica Linder Sterling e della Pop Art di Mimmo Rotella, le composizioni dell’artista milanese divengono la sintesi frizzante di elementi multipli che, anziché generare un’antitesi, si sposano a pieno in un unicum, stravolgendo anche il loro significato originario.
Orari
21 – 29 giugno 2025
Opening: sabato 21 giugno ore 18.00
Orari: da mercoledì a sabato 11 - 19 / domenica 15.30 – 19
Ingresso gratuito