- Arte e Cultura
Au bout des doigts
Spettacolo performativo in parete
Il Teatro Sociale di Como - AsLiCo presenta lo spettacolo di danza verticale Au bout des doigts, performance multidisciplinare che unisce danza verticale, slackline, musica dal vivo e arti circensi. Le pareti rocciose del Castel Baradello (monumento storico e luogo simbolo della città di Como) diventano il corpo scenico di una rappresentazione che si reinventa ad ogni luogo un viaggio sensoriale e fisico che porta l’arte dove meno ci si aspetta: in quota, e all’aperto.
La performance di Au bout des doigts, grazie a un allestimento a impatto ambientale zero, con luci alimentate da energia solare, assenza di cavi e rumori artificiali, esprime un rispetto assoluto del paesaggio: ogni elemento è pensato per dialogare in armonia con la natura.
Le due serate, in programma venerdì 25 e domenica 27 luglio 2025, sono un omaggio alla montagna e al gesto atletico inteso come forma d’arte e rientrano nel progetto “La Montagna va in scena”, che unisce arte performativa, opera lirica, divulgazione scientifica e sport con l’obiettivo di promuovere sostenibilità, inclusione e consapevolezza ambientale.
L’iniziativa è realizzata con il contributo di Regione Lombardia nell’ambito del bando Olimpiadi della Cultura 2025-2026, parte del programma Olimpiade Culturale Milano Cortina 2026.
La finalità del progetto è coinvolgere cittadini, famiglie, scuole e comunità alpine, nel contesto dei Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026 in arrivo. La proposta è articolata in due momenti: il primo con lo spettacolo di danza verticale Au bout des doigts e a gennaio 2026 (debutto a La Fenice di Venezia) con la nuova opera partecipativa di Opera domani, intitolata Piccolo Orso e la Montagna di Ghiaccio.
L’obiettivo è quello di valorizzare l’ambiente come patrimonio naturale e culturale, promuovendo una riflessione collettiva su inclusione, sostenibilità e futuro.
Teatro e Olimpiadi condividono valori fondanti: la bellezza del gesto, il rigore, la sfida, il rispetto, la comunità. Questo progetto restituisce alla montagna la sua sacralità naturale e simbolica, facendone un luogo di incontro tra generazioni, discipline e linguaggi.