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Il Gelso di Ponte in Valtellina

Il plurisecolare “Muronée” placido dimora a pochi passi dalla chiesa di Sant’Ignazio.

Toscolano Maderno

I suoi molteplici itinerari vi aspettano per vivere esperienze indimenticabili in questo territorio tutto da scoprire.
Toscolano Maderno

Percorrendo le rive dell’Adda fino a Lodi

Il percorso qui proposto è adatto a tutti, percorre le rive dell’Adda da Zelo Buon Persico fino a Lodi attraversando quello che è il Parco Adda Sud. Questo parco, istituito nel 1983, si estende da Rivolta d’Adda a Castelnuovo Bocca d’Adda comprendendo numerose zone umide di particolare interesse naturalistico. L’obiettivo del parco è quello di coniugare la presenza dell’uomo con la conservazione delle risorse naturali, paesaggistiche e culturali e la ricostituzione graduale di quegli ambienti compromessi e degradati. Si può lasciare la propria automobile al parcheggio della piazza Don Pozzoni di Zelo Buon Persico. Si inizia a pedalare lungo la via Dante, in direzione della Paullese, e, raggiunta quest’ultima, la si segue, lungo una ciclabile a lato, fino ad una coppia di ponti sull’Adda. La ciclabile prosegue lungo il ponte secondario, quello della provinciale rimane alla sinistra, si prosegue dritti, lungo uno stretto ma comodo sentiero e ad un incrocio con un’anonima strada si va a destra e si seguono le indicazioni per il laghetto Canadino. Raggiunta un’abitazione privata si prende un sentiero sulla destra che porta alla ciclabile lungo l’Adda. Si segue la pista sterrata che regala molti scorci dell’Adda e dei campi che lo circondano. Lungo il percorso si incontrano numerose pietre miliari che indicano la direzione per Lodi.Mentre si pedala si possono avvistare molti animali che popolano le rive e vivono nei boschi.Superata un’ansa, all’altezza del bar ristorante pizzeria La Cava, la ciclabile abbandona il fiume per affiancarsi alla SP25. Attraversati diversi campi ci si trova finalmente in vista della Città di Lodi e del ponte Napoleone Bonaparte dove arrivò proprio il famoso condottiero a combattere gli austriaci nel 1796. Lo si supera e, senza un percorso obbligato, si raggiunge il Duomo di Lodi, ovvero la destinazione finale. Il percorso scelto permette di visitare le chiese di San Rocco, subito dopo il ponte, e quella di San Francesco prima di raggiungere la cattedrale. La prima pietra di quest’ultima venne posata nel 1158, anno di fondazione della città. Il duomo e il palazzo comunale, classico broletto del Duecento, dominano la piazza della Vittoria, fulcro della città.Dalla piazza si segue via Francesco Gabba e all’incrocio con via Del Guasto si va a sinistra verso il Parco dell’Isola Carolina che bisogna attraversare per raggiungere viale Milano. Seguendo la ciclabile fino a vedere le indicazioni per un parcheggio del Parco Adda Sud ci si ritrova nei Boschi del Belgiardino, qui il parco ha realizzato un percorso sensoriale per permettere anche alle persone non vedenti di godere delle bellezze naturalistiche dell’area. Di certo vale una piccola sosta per immergersi nel verde e nella natura.Volendo è possibile raggiungere il parco del Belgiardino attraverso una ciclabile diversa che parte dal ponte Napoleone. Riprendendo a pedalare si torna sui propri passi fino a che non si incrocia una sterrata sulla destra, la si prende e la si segue passando prima attraverso campi coltivati e poi affiancando la SP 202. Si raggiuge una rotonda all’altezza di un’area industriale e si prende la seconda uscita, lungo la quale prosegue la ciclabile. Si segue via Roma in direzione di Montanaso Lombardo. Dopo l’unica salita del percorso ci si ferma ad ammirare la chiesa di San Giorgio Martire, l’edificio lascia a bocca aperta per la sua bellezza. Si prosegue nel paese che pare disabitato, si supera il bel comune, con tanto di fontana e, alla fine, ad un incrocio, si prende la via Paullese seguendo le indicazioni per Zelo Buon Persico sulla ciclabile a lato. Quest’ultima porta in un viaggio attraverso diversi paesini, ognuno dei quali con caratteristiche uniche. Il primo che si incontra è Galgagnano, con edifici dal numero esagerato di camini; è poi il turno di Villa Pompeiana, con il parco ittico Paradiso e l’ex oratorio di San Michele che si trova dopo l’abitato lungo la ciclabile. Volendo visitarla bisogna prendere la strada sulla destra subito prima della frazione di Villa Pompeiana.Si prosegue passando a sinistra della Riserva Naturale del Mortone sentendo il canto dei numerosi uccelli che la popolano. È qui che nel ’77 venne ritrovata una piroga monossile risalente al 490 d.C. Questa riserva rappresenta un perfetto esempio di quelle paludi che avrebbero ricoperto il lodigiano se non fosse stato costruito il canale della Muzza. In generale, per descrivere quest’area, bisognerebbe parlare di Lago Gerundo, una vasta area paludosa che avrebbe ricoperto il territorio compreso tra la Muzza, l’Adda e il Serio. In questo lago, secondo le leggende, viveva un antico drago, chiamato Tarantasio, che si cibava di piccoli mammiferi, compresi i bambini, e che inquinava l’area con il suo alito, causa di pestilenze. Un giorno però un valoroso cavaliere sfidò l’animale e lo uccise, dopo l’impresa adottò il drago, che rassomigliava un biscione, come stemma della sua famiglia, i Visconti. Passata la riserva si segue ancora la ciclabile attraverso la frazione di Mignete con la sua parrocchia e infine si entra a Zelo Buon Persico passando per il suo centro e sotto la sua bella chiesa. Proseguendo dritti si riprende la via Dante per tornare al parcheggio.   immagine di copertina: @Mattia Bedetti
Percorrendo le rive dell’Adda fino a Lodi

Chiesa di San Miro

L’antichissima chiesetta spicca col suo candore nel verde dei pendii sopra Sorico
Chiesa San Miro

Chiesa di San Matteo

La chiesetta di San Matteo, il cui nucleo originario risale al XIV secolo,  si trova nell'abitato di Valmadre a quota 1775 m su uno spiazzo terrazzato. La copertura, a due falde, è in lastre di pietra locale e la facciata è stata intonacata recentemente. In alcuni punti la muratura si presenta ancora a raso pietra. poco distante dall'ingresso, verso nord, sorge il campanile a pianta quadrata, e verso sud un ossario. Sopra il portale, architravato, c'è una nicchia decorata con un affresco ottocentesco raffigurante San Matteo. L'interno è a croce latina con due cappelle laterali, il soffitto è nella navata a botte, nelle cappelle e nel presbiterio a crociera. Sulla parete della cappella di destra è stato riportato alla luce un affresco cinquecentesco raffigurante San Michele, mentre in una nicchia all'ingresso della chiesa sono situate due vasche battesimali, rispettivamente cinquecentesca e secentesca. La copertura lignea di quest'ultima si trova ora nella chiesa di San Lorenzo a Fusine. Nel presbiterio spicca un'ancona lignea del seicento e un inginocchiatoio, mentre nella sagrestia è collocato un armadio intagliato del 1772. Fonte: Chiese censite dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio

Chiesa di San Nicolò

Chiese a Gardone Riviera
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Chiese di Valvestino

Chiese a Valvestino
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Da Lecco a Milano seguendo l'Adda

Un lungo ed affascinante percorso, che lascia ricordi indelebili in chi lo percorre
Da Lecco a Milano seguendo l'Adda

Montisola

Alla scoperta di antiche tradizioni

Alla scoperta di antiche tradizioni

Montisola & Lago d'Iseo

Chiesa di San Maurizio

Non si conosce la data precisa di edificazione della primitiva chiesa di S. Maurizio che si erge nel centro di Ponte in Valtellina, iscrizioni scolpite nel marmo delle lesene laterali all'ingresso attestano interventi di ampliamento effettuati nel 1347.   Nel 1460 venne completata la facciata a cura di Jacopo Corti di Valsolda, cui si deve anche il bel portale marmoreo in stile gotico-veneziano che reca nella lunetta un affresco di Bernardino Luini raffigurante la Madonna con Bambino e S. Maurizio. Anche la parte meridionale della chiesa offre spunti interessanti: un grande S. Cristoforo affrescato (XV-XVI sec.), una meridiana solare e un portalino con gli stemmi scolpiti dei Quadrio e della Comunità di Ponte. A destra dell'abside si erge il bel campanile in stile romanico-lombardo (XIV sec.); nel suo spigolo sud est si notano due pietre che recano curiose incisioni di epoca medievale. L'interno, a tre navate, racchiude pregevoli affreschi; sopra l'altar maggiore vi è un elegante ciborio in bronzo cesellato, opera dei fratelli Guicciardi di Ponte (1578). Il primo altare di destra, chiuso da ricca cancellata in ferro battuto, conserva una bella ancona in legno intagliato e scolpito, dorato e dipinto (ultimo Quattrocento), opera attribuita all'artista Giacomo Del Maino. Photo - Claudio Franchetti