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La civiltà delle palafitte
La mostra è un grande omaggio all’Isolino Virginia, il sito archeologico che festeggia quest’anno i dieci anni dal riconoscimento come patrimonio mondiale dell'Unesco: attraverso installazioni interattive e l'utilizzo di nuove tecnologie per rendere visibile l’ambiente subacqueo e coinvolgere i fruitori, verranno ricostruiti ambienti e stili di vita, permettendo di sperimentare la vita quotidiana di 7000 anni fa in questi luoghi.
Il progetto punta in tal modo alla valorizzazione di una ricchezza storico culturale presente nel nostro territorio, ai fini di un suo rilancio.
Il lavoro per l'allestimento della mostra procede, finalmente potete vedere il rendering di due sale riprogettate per una fruizione immediata e godibile dei tanti dati scientifici frutto del lavoro quasi ininterrotto di oltre 100 anni di studio.
Sala del paleoambiente
Presenterà l'ambiente che caratterizzava il territorio varesino nel corso del Neolitico, epoca dei primi insediamenti palafitticoli, e i suoi cambiamenti fino alla fine dell'età del Bronzo, cambiamenti spesso dovuti alle attività umane di coltivazione e taglio degli alberi.
La ricostruzione del paesaggio avviene grazie all'archeobotanica, che studia i resti di piante rinvenuti in contesti archeologici (semi, carboni, cariossidi), e I' individuazione del loro uso tecnologico, economico e alimentare da parte dell'uomo. La ricostruzione dell'ambiente antico (paleoambiente) utilizza anche i dati forniti dalla palinologia, scienza che studia i resti di pollini rinvenuti nei terreni dei siti archeologici.
Sala dell'aratro
Esporrà una ricostruzione di aratro dell'età del Bronzo e verranno illustrate le attività di sussistenza che permettevano la vita agli abitanti dell'epoca.
Il primo grande progresso per l'agricoltura nella preistoria è senza ombra di dubbio l'invenzione dell'aratro, testimoniato per la prima volta su un masso con incisioni in Valcamonica, dove sono rappresentati una scena di aratura ed un carro a quattro ruote. Il masso ("Gemmo 2") si data tra 2800 e 2400 a.e., nel pieno dell'età del Rame.
Le eccezionali condizioni di conservazione dei materiali organici che caratterizzano i siti palafitticoli hanno permesso il ritrovamento di un giogo di aratro a Fiavè (TN), datato all'età del Bronzo Medio, e di un aratro completo al Lavagnone (Desenzano del Garda, BS), datato tra 21 00m e 1850 a.e., quindi alla prima fase dell'età del Bronzo Antico. Insieme all'aratro rinvenuto a Walle, nella bassa Sassonia, quello del Lavagnone è l'aratro più antico e integro conservatosi fino ad oggi.
Orari
Da martedì a domenica
9.30 - 12.30 | 14.00 - 18.00
Info: 0332.255485 - www.comune.varese.it