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Sulla Colombina vista da capogiro

Panorami stupendi dalle Orobie, alla Valle Camonica fino al Sebino, per questo itinerario alla portata di tutti

Partenza/Arrivo
Da: Bossico (BG)
A: Bossico (BG)
Tipologia/Periodo
Trekking
Primavera/Estate/Autunno/Inverno
Durata/Lunghezza
2 ore
5km
Dislivello
Salita: 653m
Difficoltà
FACILE

Una cima alla portata di tutti, con tanto di quaderno di vetta su cui lasciare un pensiero, un'impressione, una firma.

È la Colombina di Bossico: 1.459 metri di quota segnati da una croce in ferro alta 8 metri e mezzo che sta lì dal 1951, a ricordo del giubileo dell'anno precedente e che suggerisce quella contemplazione e quella meraviglia che da lassù si possono provare.

Lo sguardo abbraccia tutto l'arco delle Orobie, si incunea verso la Valle Camonica, si spalanca sul Sebino e sulla Pianura padana. Leggenda vuole che nei giorni particolarmente tersi balugini perfino il luccichio della Madonnina del Duomo di Milano.

Una volta giunti a Bossico, ci si può fermare qualche minuto per osservare la gigantografia che consente di orientarsi e di comprendere la disposizione geografica dell'altopiano. Poi, dopo aver percorso via Locatelli, via Bonomelli e via San Fermo, si può arrivare con l'auto fino alla località “Pila” riconoscibile per la presenza di una piazzola di atterraggio dell'elicottero e parcheggiare.

Superata una valletta, inizia la “via rata”, uno strappo a cui seguirà un falsopiano che si divide “in due viottole, a foggia d'un ipsilon” senza però il tabernacolo di manzoniana memoria. Tranquilli: le due strade si ricongiungono poco prima della “Pozza d'ast”, un luogo che già ripaga dello sforzo compiuto fin qui.

La chiesetta costruita dagli alpini per ricordare i caduti delle guerre, tavoli per i picnic, la fontana da cui esce sempre acqua e fuochi per il barbecue completano l'offerta turistica di questa località, ma se la meta è la Colombina allora bisogna proseguire prendendo la strada che porterà alla località Colle San Fermo.

Altra chiesetta, altra pozza, c'è anche un punto ristoro gestito da un'azienda agricola. La gita potrebbe essere già sufficientemente appagante, ma c'è la croce sulla cima che invita a salire. E allora, lasciandosi alle spalle la chiesetta, si cammina fino a imboccare, sulla destra, il sentiero che risale la Colombina fino al crinale.

Dopo altri trenta minuti si arriva al geolabio con cui si possono riconoscere tutte le cime circostanti e da lì perdere qualche metro di quota fino a toccare la croce. Anche a occhio nudo sono distinguibili il Farno, il Pizzo del Diavolo di Tenda, Presolana, Magnolini, corna dei Trenta Passi e Guglielmo, e là in fondo l’Appennino. Guardiamo l'orologio: in due ore ce l'abbiamo fatta.

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