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Rifugio Lecco - Rifugio Cesare Benigni

Partenza/Arrivo
Da: Valtorta (BG)
A: Gerola Alta (SO)
Tipologia/Periodo
Trekking
Primavera/Estate
Durata/Lunghezza
6 ore
16km
Dislivello
Salita: 1844m
Difficoltà
MEDIA

Dal rifugio Lecco si percorre lo sterrato che scende in direzione dell’arrivo dell’ovovia dei Piani di Bobbio, fino a giungere nei pressi di una chiesetta.

Da qui si prende, la larga carrareccia che prosegue pianeggiante, fino all’inizio della discesa, in direzione Valtorta. Incontrato un cartello si risale, il sentiero che porta verso l’arrivo della seggiovia degli impianti sciistici di Valtorta, quindi si continua lungo la facile mulattiera che risale la costa attraverso un bosco di faggi, interrotto da radure e pietraie, fino al passo del Cedrino. Si prosegue su terreno pianeggiante sino ad arrivare all’ampia bocchetta della Motta, indicata anche come passo del Gandazzo, un ottimo punto di osservazione verso il gruppo delle Grigne.

Superato il passo, si percorre l’erta mulattiera che zigzagando risale la ripida costa dello Zucco del Corvo, raggiungendo il passo del Toro.
Giunti al passo, percorrendo un’aerea cengia, si aggira la fiancata rocciosa dello Zucco del Corvo. Il panorama offerto da questo tratto del percorso è grandioso, a Ovest si può ammirare il gruppo calcareo della Grigna, mentre a Nord-Est domina il Pizzo dei Tre Signori. Si riprende con breve salita, e una lunga traversata pianeggiante lungo le pendici orientali del monte Foppabona ci porta fino alla bocchetta di Foppabona, dalla quale è possibile vedere in lontananza il rifugio Grassi. Si continua, in un primo tempo, in leggera discesa, poi, descrivendo un ampio semicerchio, si traversa lungo i pendii dello Zuc di Cam e dello Zuc di Valbona e infine, con un tratto in salita, si giunge al rifugio situato nelle immediate vicinanze dell’ampio passo di Camisolo. Lasciato il rifugio si continua in direzione della Cima di Camisolo, lungo una comoda mulattiera che a tratti offre una magnifica vista aerea sulla sottostante Val Biandino con il solitario lago di Sasso. Raggiunto il Pian delle Parole, o Castel Reino, si prosegue fino a superare un dosso da dove, per breve discesa, si raggiunge la bocchetta Alta. Qui, invece di salire l’erto canale, detto “Caminetto”, si prende a destra l’aereo tracciato denominato “Sentiero dei Solivi” che, taglia a mezza costa attraverso l’erboso versante meridionale del Pizzo dei Tre Signori.

AI termine della salita si prende a destra quindi, superata una bocchetta, si prosegue lungo un aereo, ma ottimo tracciato percorrendo la cresta del monte Giarolo, la cui vetta è caratterizzata dalIa presenza di un ometto di pietre. Questo tratto rappresenta un ottimo punto di osservazione del versante valtellinese: sono visibili, infatti, il Pizzo Trona, i laghi di Zancone e Trona e infine il Torrione di Tronella; il colpo d’occhio sulle Orobie attraversate, e quelle da percorrere, risulta molto interessante. Si prosegue prestando attenzione ai frequenti segnavia e si raggiunge il rifugio Cesare Benigni. Poco distante dal rifugio, in posizione panoramica, una piastra topografica permette di identificare numerose cime delle Alpi Centrali e delle Prealpi Orobiche.

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