• Itinerari

Rifugi d'inverno Croce di Campo

Escursione in territorio Comasco

Partenza/Arrivo
Da: San Bartolomeo Val Cavargna (CO)
A: Cusino (CO)
Tipologia/Periodo
Trekking
Autunno/Inverno
Durata/Lunghezza
3 ore
4km
Dislivello
Salita: 766m
Difficoltà
MEDIA

Da Menaggio, sulla riva occidentale del Lago di Como, si percorre la statale Regina in direzione di Porlezza.
 

Giunti a Piano Porlezza, frazione di Carlazzo, si devia a destra risalendo la strada provinciale 10 della Valle Cavargna. Si prosegue fino a San Nazzaro, minuscolo paesino situato sulle pendici meridionali del Pizzo di Gino. Qualche spazio per parcheggiare è disponibile attorno alla Chiesa dei Santi Nazaro e Celso, che è il punto di partenza della nostra escursione al Rifugio Croce di Campo.

La camminata inizia ignorando Via Cardé, che piega a destra, si segue invece la ripida stradina che ci indirizza sopra il piccolo abitato. Pochi metri in Via Cos Pumbal, una scalinata e una baita sono i riferimenti, in breve si percorre così la prima parte dell’itinerario, caratterizzata dall’attraversamento di un bel bosco di querce e castagni, si cammina su un’antica mulattiera che conduce in Località Tegnivo: vecchio maggengo e un tempo dimora di minatori. Uscendo dal bosco il panorama si apre a perdita d’occhio, in particolare sul Lago di Como e sulle cime che gli fanno da cornice.

A est si può ammirare la dorsale che da Cima Pianchette, proprio sopra il rifugio, arriva ai Monti Bregagno e Grona. Più lontano, verso sud, ecco i Campelli e il Grignone, sul versante Lecchese, e tornando in terra Lariana il Galbiga, il Crocione e più a ovest le cime che delineano il confine italo-svizzero dal Sasso Gordona al Monte Generoso. E ancora il passo di San Lucio, con l’omonimo Rifugio (Orobie 339 – dicembre 2018) e il Monte Garzirola. Si prende quota e ci si addentra nell’ambiente innevato arrivando in Località Tecchio. Qui si incrocia il Sentiero delle Quattro valli e la Via del Ferro. Da questo punto non si fa altro che seguire il percorso coperto dalla neve disegnato dalla strada che, salendo da San Nazzaro, porta al rifugio. Quest’ultima è un’alternativa alla prima parte nel bosco ed è utilizzata, se sufficientemente imbiancata, da ciaspolatori e scialpinisti.

Immagine di copertina: @PaoloOrtelli

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