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Pedalando tra borghi antichi su dolci colline

Partenza/Arrivo
Da: Ponti sul Mincio (MN)
A: Ponti sul Mincio (MN)
Tipologia/Periodo
Bicicletta
Primavera/Estate/Autunno/Inverno
Durata/Lunghezza
2,30 ore
42km
Dislivello
Salita: 310m
Difficoltà
MEDIA

L’itinerario corre lungo un bellissimo tratto fra le dolci colline moreniche del Garda, fra campi coltivati e splendidi luoghi dal sapore antico e autentico.

Partendo dalla ciclabile di Ponti sul Mincio fino allo splendido borgo di Cavriana, pedalando su strade secondarie molto poco trafficate e davvero gradevoli da percorrere, farete un vero e proprio salto nel passato.

Il percorso è facilmente raggiungibile sia in auto, percorrendo la A4 uscendo poi a Peschiera del Garda, sia in treno con la linea Trenitalia Milano-Verona fermata Peschiera sul Garda.
Una volta arrivati si deve seguire la ciclovia del Mincio sino al cartello di confine comunale, sulla destra si trova un cartello indicante il Forte Ardietti, si devia lungo lo sterrato fino ad incrociare una stretta strada asfaltata e si prosegue verso sinistra.
Di fronte si può ammirare uno scorcio del forte, fortificazione militare di origine austriaca costruita tra il 1856 e il 1861 sul modello architettonico di Forte San Michele di Verona, conservato integralmente ed in buone condizioni.
Da qui in poi seguire l’itinerario corretto è molto facile, il percorso è costantemente segnalato da cartelli marroni con icona blu MN5.
Dopo una serie di curve in discesa si arriva a Ponti sul Mincio passando sotto l’omonimo castello scaligero, la cui struttura esterna si presenta in buone condizioni, con diverse torri caratteristiche. Da qui si comincia ad assaporare l’atmosfera di antiche dimore e fortificazioni che hanno caratterizzato il territorio per secoli, disseminate fra ampi appezzamenti e aziende agricole dal forte carattere medievale.
Si prosegue poi deviando verso destra lungo una strada sinuosa e con dolci saliscendi per diversi chilometri in direzione Monzambano. Giunti al borgo l’itinerario attraversa il centro abitato transitando di fronte alla Chiesa di San Michele: impossibile non rimanere affascinati alla vista dell’edificio la cui splendida facciata barocca si apre sulla sinistra come un immenso ventaglio di pietra riccamente decorato. A questo punto il percorso prosegue dritto uscendo dal borgo, ma nulla vieta, per i più curiosi, di fare una piccola deviazione verso il castello di Monzambano salendo stretti vicoli verso destra, prendendo come riferimento la torre dell’orologio che svetta imperiosa sopra l’abitato anche se la struttura è attualmente in fase di ristrutturazione.
Una volta ridiscesi verso il centro si prosegue verso il prossimo borgo, ovvero Castellaro Lagusello. Nuovamente si percorrono sinuose strade secondarie senza quasi incrociare auto, immersi in una quiete totale ammaliati dalla dolcezza dei verdi campi coltivati che seguono il morbido su e giù delle colline su cui sono adagiati.

Attraversato un incrocio si entra nell’antico borgo di Castellaro Lagusello passando in mezzo a ville in pietra e case dall’aspetto rustico ed autentico che ci accompagnano fino al vero cuore del borgo: vi si accede attraversando l’entrata del castello medievale che sovrasta ogni altra costruzione guardandovi arcigna dall’alto del suo vecchio splendore. Oltre l’arcata e la torre campanaria si trova il cuore pulsante dell’abitato, un autentico gioiello della cosiddetta età oscura ancora intatto e perfettamente restaurato. Ogni muro, ogni pietra, ogni mattone e pezzo di ferro battuto trasudano storia e tramandano fino ai giorni nostri un antico sapere ormai perduto fatto di passione, fede e umiltà, l’umiltà di vivere una vita di piccole cose essenziali ma autentiche.
Una sosta è d’obbligo, il centro del borgo è un’autentica meraviglia dell’antichità che si affaccia su uno splendido laghetto dalla caratteristica forma di cuore, sulle cui rive sono stati trovati resti di abitazioni palafitticole risalenti all’età del bronzo, che si possono ammirare nel museo dedicato nell’ultimo borgo del percorso: Cavriana.
Una volta rifocillati tanto nell’animo quanto nel corpo (in centro si trovano trattorie dove degustare piatti tipici) si riprende il percorso uscendo dal centro e deviando verso sinistra attraversando un parcheggio spazioso.

Un breve tratto di strada porta su di uno sterrato che corre attorno al lago, anche se distante, arrivando dapprima in un punto panoramico da cui si gode di un’ottima vista sul centro storico di Castellaro, e poi verso un punto didattico dove diverse didascalie con foto e disegni, illustrano le varie fasi degli scavi archeologici e della storia del luogo.
Al termine dello sterrato, in località Forni, si riprende la strada svoltando verso destra per l’ennesimo gradevolissimo saliscendi fra i campi coltivati, dapprima sulla provinciale 18 e poi svoltando sulla destra, sempre tenendosi sul percorso MN5.
Dopo circa cinque chilometri di pedalata si giunge finalmente a Cavriana, altro borgo arroccato attorno ad un castello che non tradisce le proprie origini medievali. Si entra da un antico e stretto portale in pietra che conduce in piazza Castello, davvero caratteristica, con un bellissimo loggiato in stile rinascimentale. Ogni angolo è un salto nella storia, le sue antichissime origini sono evidenti: l’intero paese è considerato uno dei più antichi insediamenti dell’uomo italico, come testimonia il ritrovamento di reperti archeologici attribuibili al Neolitico. Ogni strato del sottosuolo è ricco di reperti dei vari periodi storici ed il consistente materiale recuperato nel corso degli scavi è ora raccolto nel Museo Archeologico dell'Alto Mantovano.

Dalla piazza, svoltando subito a destra verso il museo, è possibile risalire lo stretto acciottolato verso i ruderi dell’antica fortezza da dove si gode di un’ottima visuale sulle colline circostanti. Anche se in rovina le imponenti mura e la torre, quest’ultima ancora intatta, lasciano intuire subito la maestosità e l’importanza che un tempo ricopriva il castello, situato su uno dei colli meridionali dell’anfiteatro morenico del Garda e quindi punto di importanza strategica per la difesa del territorio nei tempi passati. Scendendo dal lato opposto attraverso uno sterrato si giunge al parco del Castello, dove è possibile fermarsi per una pausa o un breve picnic in mezzo ad alberi secolari in un sottobosco molto ben tenuto dove, ben posizionati, si trovano resti di manufatti in pietra probabilmente rinvenuti nei dintorni.
Un’ultima occhiata alle possenti mura esterne, che dal basso mostrano ancora tutto il loro splendore, e si passa attraverso un’arcata proprio sotto queste ultime per proseguire attraverso un piccolo ma bellissimo giardino, si passa di fronte a Villa Mirra, edificio di origini cinquecentesche una parte del quale ospita il Museo archeologico dell'Alto Mantovano.

Finita la visita allo splendido borgo di Cavriana si torna ripercorrendo lo stesso itinerario a ritroso fino a Monzambano, da qui è consigliata una deviazione sulla ciclabile lungo il fiume Mincio: all’inizio del paese si può rimanere sulla strada in Via Valeggio senza andare verso il centro abitato, subito dopo aver oltrepassato un ponte sopra un canale in cemento, bisogna svoltare a sinistra su un sentiero sterrato e seguirlo fino ad un secondo ponte che fa passare nuovamente dall’altro lato del canale.
A questo punto tenendo la destra, dove inizia il tratto della ciclovia Mantova Peschiera lungo il Mincio, un percorso asfaltato, facile e pianeggiante che ripercorre controcorrente il fiume. La pedalata è facile e il colore smeraldo del Mincio, placido e limpido, accompagna, nell’ultimo tratto fino a giungere nuovamente, dopo quattro chilometri, al cartello del confine comunale di Peschiera del Garda da dove si era svoltato all’inizio del percorso per Forte Ardietti. Alla fine dell’itinerario non resta che tornare al parcheggio o alla stazione da dove si era partiti.

 

Immagine di copertina: @Raffaele Redaelli

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