• Itinerari

Dal Rifugio F.lli Calvi al Rifugio Brunone

Partenza/Arrivo
Da: Carona (BG)
A: Piateda (SO)
Tipologia/Periodo
Trekking
Primavera/Estate
Durata/Lunghezza
5 ore
10km
Dislivello
Salita: 1226m
Difficoltà
MEDIA

Si parte immettendosi sul segnavia CAI n. 225 scendendo verso il vicino lago Rotondo costeggiandolo a occidente e, salutato il rifugio Calvi riflesso nelle sue acque, si entra nella valle del neonato Brembo con l’ormai familiare profilo del Pizzo del Diavolo di Tenda di fronte.

 

Si scarpina in modo altalenante fiancheggiando boschetti di ontani e noccioli, si supera una baita e, poco oltre, anche la prima deviazione per il rifugio Longo (segnavia CAI n. 246).
Per costa prativa, macereti e detriti si prosegue in salita sino all’attraversamento del giovane fiume Brembo (40’ dalla partenza, 2.050 m). Un’ampia curva in senso orario ci consente di rimontare lo zoccolo che dà origine alla luccicante cascata che brilla su rocce scure e, costeggiando il corso d’acqua, si perviene al piccolo laghetto di Valsecca a 2.300 metri, dove incrociamo il sentiero n. 248 proveniente dal rifugio Longo.
Si continua nel vasto catino racchiuso fra le scure pareti del Grabiasca, del Poris e del Diavolino, mentre volgendo le spalle a valle, si gode ancora della grande visione della conca del rifugio Calvi. Siamo ormai alle sorgenti del Brembo. Si sale un ripido pendio ghiaioso, che, spesso, fino a stagione avanzata, presenta tratti innevati, proiettando lo sguardo sul Passo di Valsecca che, lentamente, raggiungiamo calcando i pendii del Diavolino (2.496 m, 2h dalla partenza).
L’escursione avviene ora scendendo il pendio erboso, scorgendo, lungo il percorso, tranquilli stambecchi che colonizzano da qualche decennio questi antichi catini glaciali.
La traccia è piuttosto ripida, ma ben marcata, e velocemente ci porta al colorato bivacco Frattini, già nel nostro mirino da mezz’ora (2.125 m).
Si scendono ancora i panoramici pendii sino ai pascoli di Tenda, frequentati ormai da pastori con ovini.
Il passaggio su una cengia porta sul fondo della Valle del Salto ed è il momento di pensare che ora dobbiamo risalire per 400 metri di dislivello l’assolato versante del Pizzo Gro e della Cima Soliva.
E come d’incanto eccoci al rifugio Brunone un vero nido d’aquila.

 

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