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Cervello e vino
Lezione
Il prof. Vincenzo Russo, ordinario di psicologia dei consumi e neuromarketing allo IULM di Milano, condurrà un'affascinante lezione che illustrerà la correlazione tra il vino e il modo di percepirlo da parte del nostro cervello
Il sapore di un vino può essere modificato da aspetti percettivi che nulla hanno a che fare con il prodotto stesso? Certamente si. Se, come dicono alcuni noti neurobiologi Morrot, Brochet e Dubourdieu (2001), “il gusto di una molecola o di una miscela di più molecole si costruisce nel cervello di un assaggiatore”, si può comprendere come elementi esterni al sistema gustativo possano modificare la percezione dei sapori.
In questo ambito sono state condotte numerose ricerche: dall’effetto dei colori dei prodotti alle luci di un locale, dalla musica di un luogo di assaggio al modo di presentare un piatto. Si tratta di elementi solo apparentemente secondari. In realtà questi aspetti possono modificare o rinforzare certe sensazioni gustative.
Lo studio di questi processi rientra all’interno di nuovi ambiti di ricerca denominati neurogastrofisica e neuroenologia ovvero un nuovo ambito di studi affascinanti che a partire dalle conoscenze del cervello e dei suoi processi, nonché dalla differenza tra il concetto di sensazione e quello di percezione, permette di capire meglio gli effetti che hanno le parole, i colori, le sonorità, le forme, la texture e il peso dei contenitori sulla percezione di un vino.
Durante l’incontro, dopo un breve ma affascinante viaggio “dentro il nostro” cervello, si discuterà più approfonditamente su come potere utilizzare al meglio queste conoscenze per raffinare le abilità di presentazione di un vino e su come valorizzare alcuni processi percettivi per migliorare le esperienze enogastronomiche. Proveremo anche a fare qualche sperimentazione per comprendere meglio le applicazioni delle neuroscienze al mondo del gusto e le specificità ed individualità neurogastrofisiche dei partecipanti.
Quattro i vini in degustazione serviti alla cieca.