- Musica e spettacolo
Alessandro Sallusti - Pregiudicato
Alessandro Sallusti, una delle voci più controverse e influenti del giornalismo italiano, sale sul palco per svelarsi in un monologo senza filtri che è un intenso intreccio di cronaca, ideologia e autobiografia.
Non è una semplice lectio magistralis, ma un atto di coraggio teatrale che disseziona il mestiere di direttore, il peso del potere mediatico e la sua stessa vita pubblica e privata.
Attraverso un racconto crudo e intriso di autoironia, lo spettacolo esplora i temi cardine che hanno segnato la sua carriera e infiammato il dibattito nazionale: la ricerca della Verità nei fatti, la complessa macchina della Giustizia, la vertiginosa dinamica del Potere e il rapporto ambiguo, a tratti perverso, tra informazione e democrazia.
Il monologo si configura come un'indagine profonda e a tratti scomoda sull’etica della comunicazione nell'era del sensazionalismo e della polarizzazione. Sallusti non cerca un'autodifesa; al contrario, usa la sua esperienza - inclusi i passaggi più oscuri e criticati, come le vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto – come materiale narrativo.
Le critiche all’autore non vengono eluse, ma trasformate in una potente e stimolante drammaturgia.
L'atto è un confronto con il pubblico, sfidandolo implicitamente ad interrogarsi sul confine sottile e spesso violato tra:
• Il diritto di cronaca e il diritto alla dignità del singolo.
• La libertà di espressione (spesso urlata) e la responsabilità collettiva (troppo spesso dimenticata) di chi forma l'opinione pubblica.
Un Esperimento Teatrale Oltre l'Ideologia
Questo esperimento teatrale unico, fonde sapientemente la precisione del giornalismo d’inchiesta, l'intimità dell'autobiografia e la pungente lucidità della critica sociale. È uno spettacolo destinato a far discutere ben oltre le barriere e gli schieramenti politici, poiché affronta la crisi di fiducia che oggi attanaglia i media tradizionali.
Sallusti si mette a nudo come simbolo (e forse vittima) di un sistema informativo che ha tradito la sua missione. Lo fa svelando i retroscena delle pressioni politiche, le dinamiche delle direzioni editoriali.
L'obiettivo finale è lasciare il pubblico sconcertato e diviso: da un lato, l'ammirazione per il coraggio della franchezza e l'acutezza dell'analisi; dall'altro, un profondo disagio per l’ambiguità etica che permea il potere mediatico. Un'opera che costringe, inevitabilmente, a una riflessione necessaria e urgente sul ruolo cruciale dei media nella costruzione (o distruzione) del discorso pubblico in Italia.
Genere: Monologo teatrale, Critica Sociale, Giornalismo.
Durata: 80 minuti circa
Note: Forti contenuti di attualità, aderenza alla realtà politica e giudiziaria.
Orari
20:00