Espressione del paternalismo industriale di fine Ottocento, Crespi d’Adda nasce come  “villaggio ideale del lavoro” in cui architettura, urbanistica, socialità e vita privata vengono disciplinate in funzione del lavoro e della fabbrica.

È stato inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità: Unesco ne riconosce il valore architettonico in quanto simbolo di un periodo significativo della storia umana, testimonianza della Rivoluzione industriale italiana.

Edificato alla fine del XIX secolo da Cristoforo Benigno Crespi, imprenditore tessile, Crespi d’Adda entra a far parte dei Siti Unesco in Lombardia nel 1995 poiché costituisce la realizzazione pratica del “villaggio operaio”, luogo di vita e di lavoro in cui il padrone è un “padre” che si occupa dei bisogni dei suoi “figli” anche fuori dall’orario di lavoro.

Lungo le vie del villaggio noterai gli spazi che la famiglia Crespi mise a disposizione dei dipendenti e dei loro congiunti: abitazioni con giardini e orti, l’ospedale, la chiesa, il campo sportivo, il teatro, il cimitero, la scuola, dove libri e insegnanti erano pagati dalla fabbrica. Tra i servizi gratuiti, innovativi per gli inizi del Novecento, vi erano anche una piscina al coperto e docce con acqua calda. Tra tutte le residenze potrai ammirare le ville riservate a personalità di rilievo nella gestione aziendale e il castello, dimora dei padroni.

Quando nei primi anni Novanta il comune propose un piano regolatore che prevedeva nuove edificazioni in quel sito, un’associazione culturale locale si diede da fare affinché questa preziosa testimonianza della rivoluzione industriale fosse preservata. Oggi, Crespi d’Adda, frazione del comune di Capriate San Gervasio, è una piacevolissima tappa che potrai inserire in un percorso tra il fiume Adda e il fiume Brembo durante la tua vacanza in Lombardia.

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