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Sui luoghi de «L'Albero degli Zoccoli»

Partenza/Arrivo
Da: Cortenuova (LC)
A: Martinengo (BG)
Tipologia/Periodo
Trekking
Primavera/Estate/Autunno/Inverno
Durata/Lunghezza
1,30 ore
5km
Dislivello
Salita: 47m
Difficoltà
FACILE

Era il 1978 quando nelle sale uscì un film indimenticabile che portò sul grande schermo le radici contadine della pianura bergamasca: «L’Albero degli Zoccoli».

 

In un pomeriggio invernale in cui la pianura bergamasca era avvolta dalla nebbia, il regista premio oscar Ermanno Olmi si perse nelle campagne intorno all’abitato di Martinengo e per caso si ritrovò davanti ai cancelli della Cascina Roggia Sale: fu amore a prima vista e la corte divenne la location principale della pellicola.

Ma come si presentano oggi quegli edifici, quelle stradine di campagna e quei borghi immortalati nella pellicola che vinse la Palma d’Oro al Festival di Cannes?
Orobie Active ti propone un itinerario alla scoperta dei luoghi in cui è stato girato il film. Ma non solo… ti invitiamo a cercare di riconoscere le location partendo dalle scene del film che vengono riportate nei punti di interesse lungo il percorso. E allora buona passeggiata sulle tracce de «L’Albero degli Zoccoli»!

Descrizione dell'itinerario
Il percorso prende il via a Cortenuova di Sopra, piccola frazione a sud di Martinengo. Qui si può lasciare l’auto in via Beroa e immergersi nel paesaggio tipico della bassa pianura bergamasca. È proprio da questa stradina di campagna che nel film passano le persone che dal centro storico vanno alla cascina ed è qui che il figlio dei contadini rompe lo zoccolo.
Proseguendo su via Cortenuova ci si avvicina poi a Martinengo; dopo un breve tratto di strada trafficata si svolta a sinistra e si percorre via Molino Nuovo fino a raggiungere la chiesina campestre di San Rocco, dove, nel film, la vedova Runk benedisce l’acqua che fa poi bere alla mucca malata.
In poco tempo si raggiunge quindi il bellissimo centro storico di Martinengo e si prosegue la camminata sulle tracce delle location del film. Raggiunto il vero e proprio borgo storico si svolta a destra lungo via Morzenti e subito dopo a sinistra in via Derusco. A destra via Sant’Agata ci conduce verso i luoghi in cui sono state girate le scene dei pomodori pronti in anticipo rispetto alla stagione e portati orgogliosamente in città da nonno Anselmo (vicolo San Giorgio e via Tadino).
Via Tadino è rinomata per gli splendidi portici storici, utilizzati da Olmi per ambientare l’osteria e la scena dei balli nella locanda (oggi sede di una banca).

L’itinerario prosegue in via Celestino Colleoni: lì le scene del cavallo imbizzarrito che scappa e quelle dell’albergo Corona. Camminando tutt’intorno al centro storico si incontra Piazza Maggiore e si imbocca via Allegreni; qui al numero 37 il famoso Filandone, il luogo nel quale durante il film si vedono le operaie al lavoro. Il Filandone è una vecchia grande filanda dismessa dagli anni Cinquanta del secolo scorso. Abbandonata e in disuso, venne risistemata e riaperta proprio per le scene del film di Olmi nel 1977. Al termine della lavorazione l’enorme edificio era tornato in stato di abbandono fino a un suo lungo e impegnativo recupero: dal 2013, nei suoi tre piani ospita la biblioteca comunale, una sala conferenze e uno spazio espositivo.

Ultima tappa del percorso è il Convento dell’Incoronata, situato fuori dal centro storico ma raggiungibile a piedi in breve tempo percorrendo via Morzenti, via IV Novembre e via Milano. Splendidi il chiostro e la sala capitolare, dove per «L’albero degli zoccoli» sono state girate le scene dell’orfanotrofio ambientato a Milano in cui si vedono i bambini e le suore che li accudiscono e le scene in cui ci sono i due sposini con le religiose e con il bambino.

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