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Parco dei Colli casa degli anfibi

Itinerario nel Parco dei Colli di Bergamo, immersi nella diversità territoriale e paesaggistica

Partenza/Arrivo
Da: Bergamo
A: Bergamo
Tipologia/Periodo
Cammini
Primavera/Estate/Autunno/Inverno
Durata/Lunghezza
1 ora
4km
Dislivello
Salita: 94m
Difficoltà
FACILE

Aprire bene gli occhi e le orecchie, cercando di captare i suoni e i colori degli anfibi che vivono negli stagni di Valmarina, a Bergamo.

Dall’ex complesso monastico, sede del Parco dei Colli di Bergamo, infatti, si può compiere una passeggiata per raggiungere le zone umide minori nei prati attorno, tramite il sentiero ciclopedonale che scende nel bosco. La camminata o la biciclettata può essere più ampia, ma sempre alla portata di tutti. La raccomandazione del Parco è infatti di raggiungere il punto di partenza a piedi o in bici.

Un suggerimento è seguire la rete ciclopedonale dei Colli, lasciando l’auto allo stadio. Da via Baioni parte la green way che, in direzione Ramera (con una piccola deviazione in via Castagneta) porta direttamente in Valmarina. Circa tre chilometri di percorso protetto nel verde.

Sulle peculiarità dell’itinerario tra gli anfibi del Parco dei Colli ci guida il naturalista Maurizio Dino. Perché questa è un’escursione sul campo che consente di vedere da vicino alcune delle specie presenti, alla scoperta della biodiversità e dell’importanza della sua conservazione.

L’area racchiusa nel perimetro del Parco include una grande diversità territoriale e paesaggistica. È in questo variegato mosaico che è ancora oggi conservato un prezioso patrimonio faunistico e floristico.

E per quanto riguarda gli anfibi, il Parco rappresenta un’area di particolare interesse:

«Delle 19 specie presenti in Lombardia, il Parco ne ha 11, quasi tutte a elevata priorità regionale di protezione e alcune sono in direttiva habitat: la salamandra pezzata e ancora il tritone crestato italiano, tritone comune, rospo comune, rospo smeraldino, raganella italiana, rana verde, rana agile, rana di Lataste, rana temporaria e ululone dal ventre giallo, illustra il naturalista Dino. Purtroppo a livello nazionale ed europeo la presenza degli anfibi è in diminuzione, a causa della perdita degli habitat originari. Luoghi dove queste specie erano abituate a vivere e a riprodursi sono scomparsi o sono in drammatico declino a causa dell’inquinamento delle acque, dell’espansione dei centri urbani, dell’utilizzo di insetticidi ed erbicidi in agricoltura, dell’immissione illegale di specie alloctone (principalmente pesci e testuggini). La presenza di determinate specie di anfibi in un territorio è molto importante in quanto, essendo dei bioindicatori, ci forniscono informazioni sullo stato di salute dell’ambiente».

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