• Itinerari

Il trekking urbano di parco in parco

Partenza/Arrivo
Da: Piazza Monte Grappa, 5, Varese
A: Piazza Monte Grappa, 5, Varese
Tipologia/Periodo
A piedi
Primavera/Estate/Autunno/Inverno
Durata/Lunghezza
2h
5km - 10 Tappe
Dislivello
Salita: 100m
Difficoltà
PER TUTTI

Una città racchiusa nel verde e il borgo antico incastonato tra parchi secolari: così si presenta Varese, la Città Giardino.

Il Comune di Varese propone un itinerario di facile percorrenza che ne valorizza il patrimonio, di parco in parco, attraverso il Parco Mirabello e i Giardini Estensi, per proseguire nel cuore della città, animando la curiosità e invitando alla scoperta della bellezza.

Si sale poi verso il Colle di Biumo attraverso grandi viali e cammini quasi celati, fermandosi ad osservare angoli verdi e maestose ville, per tornare verso le bellezze del borgo vecchio, in un pittoresco incrocio di viuzze.

Si prosegue lungo le vie del cuore antico, tra San Martino, il cortile Perabò e la Piazzetta Battistero. Il trekking urbano varesino, percorribile sempre e in ogni momento dell’anno, vuole essere un percorso lento nella natura per vivere e immaginare un futuro più green.

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1. Piazza Monte Grappa

In Piazza Monte Grappa convergono le principali vie della città: Corso Aldo Moro, Via Volta e Corso Matteotti. Anticamente portava il nome di Piazza Porcari, chiamata dai varesini anche Piazza Padella per la sua forma vagamente triangolare.

Quando, nel 1927, Varese divenne capoluogo di Provincia, per dare un aspetto più moderno e rappresentativo alla città, fu abbattuto un intero quartiere per edificare, negli anni '30, la "nuova piazza" in stile razionalista. La piazza è dominata dalla Torre Civica, in quegli anni conosciuta come Torre Littoria. Al centro trova posto la fontana, richiamo alla cultura classica, a conferma dell'ispirazione tratta da questo movimento nella realizzazione delle grandi opere, durante il ventennio.

2. Parco di Villa Mirabello e Cedro del Libano

Villa e Parco Mirabello si trovano nel centro di Varese, contigui ai Giardini Estensi. In cima al Colle Mirabello, denominato così per la vista panoramica che offriva sul lago di Varese e sulla catena alpina, si trova Villa Mirabello.

Dell'antica costruzione rimane solo l'Oratorio della Beata Vergine Addolorata, progettato nel 1767 da Giuseppe Veratti, architetto varesino. Nel 1948 la villa e relativo parco furono acquisiti dal Comune, così che il parco venne unito ai Giardini Estensi e i locali dell’edificio furono adibiti a sede dei Musei Civici, inaugurati nel 1949.

La villa è oggi sede del Museo Archeologico: al suo interno nelle due sezioni, una preistorica e una romana, sono esposti reperti ritrovati sul territorio varesino e limitrofi. Il Museo ospita inoltre una piccola ma importante sezione risorgimentale. Il parco comprende alberi ultracentenari e monumentali come magnolie, lecci, tigli e platani. Tra tutte le specie arboree spicca il maestoso Cedro del Libano, la cui altezza supera i 28 metri, mentre la circonferenza del fusto raggiunge quasi i 9 metri.

3. Gloriette dei Giardini Estensi

Nel 1766 il duca di Modena Francesco III d’Este, mentre era ospite a Biumo Superiore del marchese Menafoglio, decise di acquistare, per la villeggiatura, la dimora di Tommaso Orrigoni, che si trovava al limite del borgo e che subito dopo l’acquisizione fu ampliata mediante l’annessione dei terreni limitrofi. L'idea era quella di realizzare una sontuosa dimora, su modello del palazzo viennese di Schönbrunn, dove potessero essere organizzate feste all’aperto con un giardino degno del suo rango.

Dal 1766 si iniziò la realizzazione del parco, in cui il duca fu coinvolto direttamente. La bella prospettiva si sviluppa dapprima in piano, col viale centrale che raggiunge una vasca circolare e poi sale con vialetti aperti a raggiera e con scalinate, contornata da due simmetrici berceaux di carpini che conducono fino alla somma del Belvedere. Al centro dell’altura venne collocato un ninfeo con tre nicchie. Le aiuole del parterre, simmetriche, sono alla francese e sono attraversate da un viale centrale che dal porticato conduce alla base della collina. Per soddisfare la passione del duca per la caccia si adattò parte del parco con querce, olmi e castagni e si eresse un roccolo.

Nel corso del XIX secolo, il parco subì profonde trasformazioni, tra cui una conversione al modello paesistico-romantico del parco all’inglese, caratterizzato da forme più libere ispirate alla spontaneità della natura.

4. Giardinetto Liala

Il suggestivo angolo del centro è delimitato e attrezzato con panchine (anche sotto uno degli alberi del giardinetto), rastrelliere per biciclette, cestini e fontanella decorati con dettagli che richiamano i libri di Liala. Il giardinetto è dedicato proprio alla nota scrittrice di romanzi rosa che, nata in provincia di Como, ha poi scelto Varese come sua casa.

Al suo interno sono stati piantati arbusti e piante che prendono spunto dalle tematiche care alla scrittrice, con fioriture di diverse sfumature di bianco, il suo colore preferito. I portarifiuti a forma di ombrello danno un tocco anni Trenta al giardinetto.

5. Parco di Ville Ponti / Villa e Collezione Panza

Le Ville Ponti sono un complesso di due ville situate sul colle di Biumo Superiore ed immerse nel verde del parco "all'inglese": Villa Andrea, dallo stile neo-rinascimentale veneziano e Villa Napoleonica, dallo stile neoclassico, ispirato alle opere di Pollack. Oggi rappresentano la sede del Centro Congressi della Camera di Commercio di Varese, che ospita anche fiere, mostre e convegni nazionali ed internazionali.

Attraversando la strada, troviamo invece Villa Panza, una villa del primo Settecento lombardo immersa in uno splendido parco. A metà del '900 Giuseppe Panza la rese sede di un'importante Collezione d'Arte Contemporanea americana del XX secolo, tutt'ora visitabile e tra le più celebri al mondo. Oggi è di proprietà del FAI - Fondo Ambiente Italiano, che propone anche mostre ed esposizioni temporanee.

6. Villa San Francesco

Sulla collina di Biumo nella prima metà del Duecento vennero fondati il Convento dei Francescani e una chiesa dedicata a S. Francesco d’Assisi.  Nel Seicento la proprietà si amplia e la Chiesa viene ricostruita e ornata di affreschi. Fino al 1786 la storia della Villa San Francesco procede di pari passo con quella del convento. Poi la soppressione degli ordini religiosi dà inizio della storia "borghese" della proprietà.

Acquistata nel 1800 dal marchese don Benigno Bossi, passa nel 1810 al conte Giorgio Clerici, che vi apporta radicali modifiche costruendovi lo splendido porticato interno e la bella facciata sul lato meridionale, quindi alla famiglia Mozzoni e infine a Emilio Veratti. Un parco romantico all’inglese circonda la Villa, uno dei parchi più antichi (XIII secolo) e più belli di Varese, ricco di specie botaniche dalle betulle ai lecci, dalle magnolie ai pini.

7. Via San Martino della Battaglia

Via San Martino della Battaglia è una delle vie più caratteristiche del centro storico di Varese. Situata tra Piazza G. Carducci e Piazza Cacciatori delle Alpi, questa via prende il nome dalla famosa battaglia della seconda guerra mondiale combattuta sul Monte San Martino nel 1943.

Nel cortile che interseca la via si può notare la vecchia insegna del  “premiato biscottificio” Rossini, antico biscottificio varesino.

È presente inoltre una targa in memoria di Garibaldi che a seguito della battaglia del 1859 alloggiò proprio in questa via.

8. Cortile Perabò

Il complesso, che si trova nel centro di Varese tra le Vie Albuzzi, Griffi, Vicolo Perabò e Piazza Giovine Italia e costituisce la zona storica residenziale dei mercanti varesini, risale al XIV secolo. Tutta la zona era di proprietà della famiglia Perabò, una delle più antiche nobili famiglie varesine, che sin dal secolo XIII ebbero rilevanza nella vita religiosa e politica della città. Si tratta di un complesso cortilizio ordinato al quale si accede da un ampio portone posto sotto la nota finestra gotica.

La monofora in cotto rappresenta un prezioso esempio di gotico lombardo del XV secolo, e il portone d'ingresso ne richiama lo stile. All'interno della corte, sul pavimento in acciottolato, è visibile lo stemma della famiglia (un bue sormontato da tre pere). Inoltre, all'interno del porticato spicca un piccolo androne affrescato con motivi gioiosi.

9. Piazza del Podestà e Cortile del Broletto

Al centro della piazza, a metà del Corso Matteotti, si trova il monumento in bronzo dedicato al Garibaldino, realizzato dallo scultore viggiutese Butti, (copia dell'originale in marmo, oggi conservato nella ex Caserma Garibaldi). Sulla piazza si affaccia il Palazzo della famiglia Biumi, poi Palazzo Pretorio, che fu sede del Municipio fino al 1882.

Il portone è decorato da due teste leonine intagliate che richiamano quelle progettate dal Bernasconi per il campanile di San Vittore; attraverso questo portone si accede al Cortile del Broletto, riservato un tempo al giardino e agli orti. Qui, nell’800, si teneva anche il mercato delle granaglie. La facciata interna è decorata con medaglioni dipinti con alcuni ritratti, oggi purtroppo in cattivo stato, ma tra i quali si riconosce la figura di un uomo con cappello a tesa larga, tipico dei viaggiatori di un tempo.

10. Piazzetta Battistero e Via Cimarosa

Il Battistero, dichiarato Monumento Nazionale, rientra nel polo religioso formato dalla Basilica di San Vittore e dal Bernascone, la sua torre campanaria. Si tratta del monumento più antico di Varese che, nelle sue forme più antiche, risale al primo periodo longobardo. Fu eretto tra il XII e il XIII secolo sulla base di un edificio altomedievale a pianta presumibilmente esagonale. È in stile romanico con soluzioni gotiche; la facciata è a capanna, coronata da archetti pensili e presenta un'edicola gotica per la statua trecentesca di San Giovanni Battista.

Al centro si apre il portale e ancora più in alto vi è il grande oculo centrale, che illumina l'interno. Il battistero, articolato in aula e presbiterio con tribuna, rivela le testimonianze dell'edificio preesistente nelle murature e nel pavimento lasciato a vista. Durante gli scavi fu scoperto, incassato nel pavimento altomedievale, il primitivo fonte ottagonale a immersione, del VII-VIII secolo. Sopra vi fu posto l'attuale fonte battesimale decorato da bassorilievi. All'interno sono poi conservati importanti cicli di affreschi.