• Itinerari

I Mulini di Insubriparks

Partenza/Arrivo
Da: Mulino Faustino, Località Faustino, frazione Drezzo – Colverde (CO)
A: Mulino di Bruzella, Bruzella, (CH)
Tipologia/Periodo
A piedi
Primavera/Estate/Autunno/Inverno
Durata/Lunghezza
5 h
40km - 12 Tappe
Dislivello
Salita: 0m
Discesa: 0m
Difficoltà
FACILE

Sono 12 i vecchi mulini ancor oggi visibili - ed in alcuni casi visitabili - che accomunano il territorio dei parchi italiani a quello dei parchi svizzeri all’interno dell’area di Insubriparks.

 

Tutti legati alla forza dell’acqua e alla macinatura di grani ed in alcuni casi al frantoio, i mulini sul territorio insubrico fanno parte di un processo di valorizzazione delle molteplici risorse del territorio, oltre che della conservazione delle testimonianze del passato e della fruizione di ciò che ancora esiste. Molto suggestiva la rete dei Mulini Insubriparks offre lo spunto per un itinerario fruibile in ogni momento dell’anno, alla scoperta dei luoghi e dei manufatti, nonché della natura che li circonda. Nel mese di maggio ricorre la giornata internazionale dei mulini, occasione per scoprire questi piccoli tesori.

Mostra cosa c'è nelle vicinanze:

Da Mulino Faustino a Località Faustino, Frazione Drezzo, Colverde (CO)

Attestato dal XVII secolo come proprietà della nobile famiglia Natta, è situato in fregio all’antica roggia, recentemente risistemata dal Comune di Uggiate Trevano, l’edificio a corte è invece caratterizzato da un caratteristico ballatoio in legno. All’interno di uno stanzone sono perfettamente conservati i macchinari interni, funzionanti sino agli anni Sessanta. Oggi è proprietà dell’associazione Pro Val Mulini.

Da Mulino del Trotto a Cagno (CO)

In fondo alla valle del torrente Lanza, il piccolo borgo del Mulino del Trotto ha più di cento anni, perdendosi nella storia che precede il XVI secolo. Il più antico documento in cui viene citato, seppur ancora non noto con l'attuale nome, è un estimo rurale (valutazione dei beni agricoli) del 1592 che riporta tal Francesco Pusterla di Tradate come proprietario e conduttore della struttura, dotata di 3 mole e circa 2 ettari adibiti a vigna e circa 1,5 ettari a foraggio.

Da Mulino Bernasconi o alla Folla a Malnate (VA)

Il Mulino Bernasconi è l'unico mulino ancora attivo della valle del Lanza. Si hanno testimonianze della sua esistenza già nel 1722 e dal 1951 è proprietà della famiglia Bernasconi che ancor oggi macina e vende farina.
Il mulino ha conservato inalterato l'articolazione degli spazi. La struttura edilizia è di tipo rurale, con pareti intonacate di pietra e mattoni. All'interno sono ancora presenti attrezzature ed arredi dei primi del '900.
 

Da Mulini di Gurone a Malnate (VA)

Dal 2010 l’abitato dei mulini è protetto dalle frequenti esondazioni dell’Olona tramite una diga: le piene vengono incanalate in un bacino circolare, che trasforma in un’isola i mulini di Gurone, che risalgono al XVI secolo. Le ruote idrauliche permettevano la macinazione del grano e di semi oleosi, la lavorazione del riso e la produzione di tessuti. Verso la metà dell’Ottocento le attività hanno subito un rallentamento, l’ultimo mulino ha smesso di funzionare nel 1970.

Da Museo Salvini Mulino storico a Cocquio Trevisago (VA)

Il mulino-museo, casa natale e dal 1983 pinacoteca di Innocente Salvini (Cocquio Trevisago 1889 - 1979), è un raro esempio di archeologia industriale del XVII secolo, impreziosito dai resti di un’antica torre medievale e caratterizzato da due ruote e da una serie di ingranaggi perfettamente funzionanti, mossi dall’acqua del vicino torrente Viganella. Tra gli ambienti e le macine rotanti del mulino, sapientemente restaurati, sono collocate le maggiori opere di Salvini.

Da Maglio di Ghirla a Ghirla (VA)

Il Maglio di Ghirla è uno dei più antichi e meglio conservati di tutta la provincia. Risale al XVIII secolo, quando Ludovico Parietti decise di acquistare l’edificio per assicurare ai suoi figli un impiego nel settore della forgiatura del ferro. Non riuscendo a suscitare l’interesse dei figli, nel 1791 il maglio venne ceduto alla famiglia Pavoni, che lo mantenne vivo e produttivo per due secoli. Rimase in funzione fino al 1991 e 5 anni dopo la Comunità Montana del Piambello decise di recuperarlo. Oggi viene utilizzato come sala riunioni, conferenze e base per laboratori didattici.

Da Mulino Rigamonti a Ghirla (VA)

Il Molino Rigamonti è un mulino ad acqua che sfrutta lo scorrimento del fiume Morgorabbia. Se ne hanno notizie certe a partire dal 1787, quando la famiglia Rigamonti lo acquistò e fino al 1951 è rimasto a disposizione dei contadini che vi portavano il granoturco a macinare per poi fare la polenta. È uno dei pochi mulini ad acqua ancora funzionanti nella provincia di Varese ed è riconosciuto da Regione Lombadia come "negozio di storica attività". 

Da Mulino Maroggia a Maroggia (CH)

Il Mulino Maroggia è nato alla fine del 1800 per volontà di Michael Stadlin, discendente da un’antica famiglia di mugnai attivi nella Svizzera centrale. A partire dal 1940 il mulino e i magazzini vengono costantemente ingranditi; oggi ha un impianto completamente automatizzato e produce giornalmente 50.000 Kg di farina. Dal 2014 è l’unico mulino industriale del Cantone e ancora nel 2017 è stata fatta l’ultima ristrutturazione che ha permesso di creare uno spazio dedicato a visitatori ed eventi, come anche una panetteria sperimentale

Da La Masseria La Tana di Rancate a Mendrisio (CH)

La Masseria La Tana di Rancate (Mendrisio) risale al '700 ed è un tipico insediamento agricolo tradizionale a corte di tipo lombardo, con tre macine per cereali azionate da altrettante ruote esterne di 3 metri di diametro e impianto originario con sega per il taglio di tronchi, forno del pane e vari locali adibiti ad abitazioni, cantine e depositi.

Da Mulino del Daniello a Coldrerio (CH)

Fornito di tre macine per cereali e un frantoio per l’olio, il mulino è entrato la prima volta in funzione nel 1802 e la sua attività è continuata fino al 1960 circa. Nel 1990 è stato donato, con il terreno annesso, al comune di Coldrerio, con lo scopo di creare un parco pubblico. Da allora, una serie di lavori ha permesso di rimettere in funzione una macina per cereali e il frantoio per l’olio, utilizzati ora a scopo didattico. I generi di farina prodotti sono: la classica di granturco e quella “antica”, composta da un terzo di grano saraceno e due terzi di mais.

Da Mulino del Ghitello a Morbio Inferiore (CH)

Il Mulino del Ghitello è oggi uno degli opifici idraulici più completi e meglio conservati della Svizzera. Per visitarlo è necessario attraversare la magnifica corte dell’antica casa rurale che lo ospita. Il mulino risalente al 1606 e nelle sue piccole sale si trovano macine per castagne e cereali ed un frantoio per noci e semi. Restaurato in fasi successive nel corso degli ultimi 20 anni, il mulino è rimasto attivo fino agli anni '60. La casa colonica che ospita il mulino è oggi anche un punto aggregativo multifunzionale. Qui si trovano gli uffici della direzione e segretariato del Parco Gole della Breggia e la “Corte del Vino Ticino”, luogo di degustazione di vini 

Da Mulino di Bruzella a Bruzella (CH)

Questo mulino è uno degli elementi che il Museo Etnografico della Valle di Muggio ha recuperato ed ha restaurato a partire dal 1996. La struttura, che si trova sul fondo valle, è dotata di una ruota che viene azionata grazie alla spinta delle acque del fiume Breggia, è stata utilizzata fino agli anni Quaranta per macinare il granoturco per ricavarne la farina per la polenta, poi è caduta in disuso e sarebbe stata abbandonata e persa senza l’intervento del Museo. Oggi è un punto d’attrazione molto importante per tutta la valle e le sue preziose macine hanno ripreso da tempo a funzionare sia in occasione di attività didattiche.