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Da Sesto Calende a Milano in Bici

Una gita sul Ticino tra arte e natura

Partenza/Arrivo
Da: Sesto Calende (VA)
A: Gaggiano (MI)
Tipologia/Periodo
Bicicletta
Primavera/Estate/Autunno
Durata/Lunghezza
3 o 5 h
55km - 16 Tappe
Dislivello
Salita: 225m
Difficoltà
PER TUTTI

Partendo dalla pista ciclabile di Sesto Calende, costeggiando il fiume Ticino e passando da un lato all’altro della riva si può raggiungere Gaggiano godendo di un paesaggio naturale meraviglioso.

 

Si possono visitare borghi, ville, chiese e strutture architettoniche di notevole interesse. Per consentire di godere di tutto ciò abbiamo suddiviso il percorso in comode 16 tappe.
Il ritorno può essere effettuato anche in treno, con la bici al seguito.

(Ph: Infopoint)
 

Mostra cosa c'è nelle vicinanze:

1. Sesto Calende

Sesto Calende, cittadina di modeste dimensioni ma ricca di storia e di arte offre la possibilità di vedere l’ Ipposidra, il Monsorino; il Ponte di Ferro del 1952, il Sass de Preia Buja, l’Abbazia di San Donato, la Chiesetta di San Vincenzo, il Museo archeologico, ma anche un paesaggio naturalistico bellissimo. Proprio costeggiando il fiume Ticino inizia il percorso alla volta di Milano.

2. Somma Lombardo

A Somma Lombardo spicca la presenza del Pamperduto, la presa del canale Villoresi terminata nel 1884 e dotata di 30 porte manovrate da comandi oleodinamici, sollevando le acque del fiume di 2 metri e mezzo e alimentando così i canali Villoresi e Industriale. Passato il ponte si può osservare un esempio di archeologia industriale, la Tessitura e Candeggio Visconti di Modrone, costruita nel 1875 dal Duca Guido Visconti di Modrone, che fu fra i maggiori opifici del Gallaratese. Qui c’è il primo cambio di sponda per passare sul lato destro del fiume.

3. Canale Villoresi

Proseguendo il percorso si incontra il Canale Villoresi, progettato dall’ingegner Eugenio Villoresi e realizzato nel 1886, il quale collega per 86 chilometri il Ticino all’Adda, favorendo l’irrigazione della pianura milanese.

4. Vizzola Ticino

A Vizzola Ticino è ubicata Villa Caproni, edificio di stile eclettico, al centro della vasta tenuta dei Caproni, famiglia pioniera dell’industria aeronautica italiana e promotrice della bonifica a fini agricoli della brughiera circostante. Ma si può anche vedere il Castello di Vizzola, caratterizzato da un gruppo di edifici di probabile origine trecentesca, posti attorno ad un cortile irregolare.

5. Tornavento

In questa tappa è necessario effettuare un cambio di sponda, nei pressi di Tornavento, per raggiungere la riva destra del Canale Industriale, passando sul ponte di Oleggio, che dei tre ponti reticolari in ferro sul Ticino (quello di Sesto Calende, Oleggio e Turbigo), è l’unico che conserva la struttura originaria. In questa piccola località inoltre, non ci si può dimenticare di vedere la singolare “ferrovia eolica” di Carlo Cattaneo, costruita nel 1857, che sfruttava la forza del vento per collegare Sesto Calende con Tornavento, in mancanza del quale veniva trainata da cavalli e buoi. In più c’era il tram a cavalli con imperiale costruito nel 1876, un servizio intercomunale sul percorso Milano-Gorla-Sesto S. Giovanni-Monza-Regio Parco, che rappresentava la prima variazione su binario della storica diligenza a cavalli.  

6. Naviglio Grande

Proseguendo si costeggerà il Naviglio Grande, scavato nel XII secolo dai Milanesi. Ha origine vicino alla Cascina Castellana (sbarramento della Paladella) e confluisce nella Darsena di Porta Ticinese a Milano, dopo un percorso di circa 50 chilometri.
Servì dapprima per l’irrigazione della Bassa e per la difesa del contado, poi fu impiegato anche per il trasporto delle merci dal Lago Maggiore. Lungo questo naviglio furono trasportati anche i marmi, provenienti da Candoglia, che servirono alla decorazione del Duomo di Milano. 

7. Turbigo

Giunti a Turbigo si potrà vedere la seconda Centrale termoelettrica d’Italia per potenza installata (1240 MW/ora), sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di una città come Novara; il Castello costruito nel XIII secolo e sede del feudo di Turbigo, con il suo notevole parco circostante; il Palazzo de Cristoforis, situato nella parte bassa del paese, che comprende un edificio del ‘500 con un bellissimo camino in pietra decorato ad altorilievo e con la cappa affrescata. 

8. Cascina Padregnana

Piccola sosta si può fare anche all’Oasi Zambona, che ospita un esperimento di rinaturalizzazione: una coltivazione di mais è stata trasformata in zona umida a favore di una vicina colonia di aironi e per fruizione didattica. Dopodiché nei pressi di Cascina Padregnana, si cambia sponda andando sulla riva sinistra.

9. Castelletto di Cuggiono

Giunti a Castelletto si potrà osservare Villa Clerici, risalente al XVII secolo, costruita in una posizione scenografica sul Naviglio Grande e con un ampio giardino terrazzato

10. Bernate

Andando avanti si incontrerà la località Lanca di Bernate. Braccio “morto” del Ticino dove è stato allestito un osservatorio faunistico con accesso a richiesta, poi ancora il Palazzo Visconti, tipico esempio di architettura quattrocentesca; il villaggio del Rubone, dove si trova una bellissima torre del quattrocento con una bifora in cotto, visibile a chi transita sulla ciclabile. Probabilmente è una delle poche superstiti che erano state costruite a controllo della via d’acqua.

11. Boffalora Sopra Ticino

Continuando lungo il percorso si raggiunge il Ponte di Boffalora Sopra Ticino, edificato nel 1603. Fino alla fine dell’Ottocento vi partiva il famoso “barchett de Boffalora” per il trasporto di passeggeri e derrate lungo il naviglio verso Milano. Qui si attraversa il ponte per passare sulla riva destra.

12. Ponte Vecchio

Proseguendo si raggiunge Ponte Vecchio con la sua Villa Castiglioni, disposta con asse parallelo al naviglio. Fu ceduta nel 1637 alla Curia milanese, mentre oggi è sede del Parco Lombardo del Ticino. In questo punto si effettua un nuovo cambio di sponda, tornando sul lato sinistro.

13. Robecco sul Naviglio

Arrivati a Robecco sul Naviglio si riattraversa per tornare sulla sponda destra. In questa località si trova Villa Gandini, edificio della seconda metà del Quattrocento, già della famiglia ducale, poi dei Borromeo. Nel cortile interno si possono ammirare i portici affrescati con motivi allegorici e scene di vita cortese. Vicino il grandioso e incompiuto Palazzo Archinto, del quale fu realizzata solo una delle quattro torri, mentre il resto è visibile nelle incisioni di Marcantonio Dal Re (1726), che danno l’idea di un grande progetto utopico.

14. Cassinetta di Lugagnano

Altra tappa è Cassinetta di Lugagnano, dove sono situate le ville Visconti-Manieri, Naj, Krentzlin, tipiche residenze settecentesche della nobiltà milanese, ubicate lungo le sponde del Naviglio Grande. Era consuetudine raggiungere queste ville in barca, con sfarzose regate. Inoltre da vedere: la Villa Birago Clari Manzoni, la più antica (fondata tra il ‘500 e il ‘600) e la più grande dimora sulla riva sinistra del Naviglio; la Villa Trivulzio risalente al ‘600, anche se l’edificio principale è stato radicalmente rinnovato nel 1828 e trasformato secondo i gusti neoclassici del tempo; la Villa Grosso-Märlin-Visconti di origine seicentesca, rimodernata nell’800 secondo canoni neoclassici che si inserisce nel tessuto paesano senza la pretesa di attirare l’attenzione; la Chiesa di Sant’Anna e il Mulino della pazza Biraga originario del XV secolo.

15. Castelletto di Abbiategrasso

Sulla sponda sinistra in direzione Castelletto (di Abbiategrasso), si trova la Casa della Regia Camera, di origine seicentesca, la quale ospitava il “guardiano delle acque”, il funzionario addetto alla vigilanza sulla navigazione nel canale. Qui fu gettato uno dei primi ponti sul Naviglio Grande e da qui si dirama verso sud il Naviglio di Bereguardo. Fino agli ultimi anni dell’Ottocento, un ramo del canale arrivava nel centro di Abbiategrasso, principale centro industriale e agricolo di questa parte della Bassa Milanese. Da visitare: il Castello della seconda metà del XIII secolo, la bramantesca Santa Maria Nuova, il Museo Civico Archeologico ospitato nelle sale del castello, il quale raccoglie i reperti archeologici provenienti dalla Cascina Pestagallo; la Villa Coiro Litta Visconti costruita nel XVIII secolo, con pianta a U con il corpo principale lungo l’antico asse del Naviglio Grande ed i due corpi laterali che delimitano una corte interna; la Villa Annoni, che risale al XVII secolo, rimaneggiata nel XVIII, attualmente adibita ad abitazione popolare, arricchita sul retro da un piccolo giardino all’italiana, chiuso fra le case del centro.

16. Gaggiano

Dopo un po’ d’arte, un po’ di natura e tante pedalate si arriva così a Gaggiano, sulla sponda destra del Naviglio Grande, dove si possono osservare le sue case, costruite a quota inferiore rispetto a quella delle acque, la chiesa parrocchiale barocca di Sant’ Invenzio (1618) e la cinquecentesca Villa Marino.