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Terra Matta
Terra Matta è un progetto che parte dall’omonima autobiografia di Vincenzo Rabito, un bracciante siciliano semianalfabeta classe 1899: in 1027 pagine dattiloscritte, senza margini, con il punto e virgola a dividere una parola dall’altra, in una lingua grezza e infarcita di sicilianismi, Rabito racconta la sua vita e con essa la storia del nostro Paese da un punto di vista unico. Terra Matta si compone di tre spettacoli distinti e autonomi, diretti e interpretati da Stefano Panzeri, che possono essere visti anche separatamente: Terra Matta 1 (1899-1918), Terra Matta 2 (1918-1943) e Terra Matta 3 (1943-1968). Terra Matta 1 (1899-1918) va in scena il 4 novembre: è il racconto in prima persona dell'immane e intimo sforzo di emanciparsi dalla miseria; la vicenda umana del protagonista scorre in un intreccio di grande e piccola storia sullo sfondo della poverissima Italia rurale di inizio secolo, sorpresa e dilaniata dalla Grande Guerra, l’Italia sacrificata, l’Italia delusa da una vittoria fragile. Terra Matta 2 (1918-1943), in scena il 5 novembre, racconta lo sforzo di rialzarsi dopo la Grande Guerra, il Fascismo e il ritorno della guerra. Sullo sfondo degli eventi di quegli anni scorre la storia di Vincenzo e quella di Lina e Saverio, personaggi nati dai ricordi degli italiani emigrati in quel periodo in Argentina, raccolti con il progetto teatrale sulla memoria migrante italiana Oltreoceano. Terra Matta 3 (1943-1968), infine, va in scena dall'1 al 3 dicembre e racconta l’Italia dal secondo dopoguerra al ‘68. Vincenzo narra la nascita dei figli Gaetano e Giovanni, l’ascesa della D.C., la prima televisione, i briganti; alla sua vicenda umana si affiancano quelle di Rita, Brunilde e Antonietta, donne emigrate in quegli anni in Argentina e raccolte con il progetto sulla memoria migrante italiana Oltreoceano 2.