• Itinerari

Biodiversità

Un tesoro multiforme

Partenza/Arrivo
Da: Percorso ad anello del coccodrillo di Uggiate Trevano (CO)
A: Sentiero Fata, Parco Pineta, Via Ronchi 75 – Tradate (VA)
Tipologia/Periodo
A piedi
Primavera/Estate/Autunno/Inverno
Durata/Lunghezza
Un paio di giorni
40km - 36 Tappe
Dislivello
Salita: 0m
Discesa: 0m
Difficoltà
FACILE

Le trasformazioni del territorio causate dalle attività umane stanno mettendo profondamente a rischio la biodiversità del pianeta, tanto che alcuni studi suggeriscono che una proporzione significativa delle specie attualmente esistenti, forse perfino la metà, scomparirà entro questo secolo.

I Parchi insubrici sono musei a cielo aperto che hanno l’obiettivo di conservare e valorizzare un patrimonio naturale unico, vario e di grande bellezza. Venite alla scoperta della biodiversità di Insubriparks, un tesoro multiforme!

Mostra cosa c'è nelle vicinanze:

1. Percorso Anello del coccodrillo, Uggiate Trevano (CO)

Percorso circolare sul colle di Somazzo, in Comune di Uggiate Trevano, è caratterizzato dalla presenza di castagneti, della ramina, ma soprattutto da una delle sorgenti del torrente Lura. Prende il nome dal ponticello sul Lura detto del coccodrillo, nome di fantasia inventato dai bambini della scuola d’infanzia di Uggiate Trevano. È uno degli itinerari proposti dal Parco locale di interesse sovracomunale Sorgenti del Lura.

2. Dorsale pedestre insubrica, Uggiate Trevano, Bizzarone, Ronago, Novazzano, CH

La Dorsale Pedestre Insubrica, creata nel lontano 1990 in collaborazione tra sindaci Italiani e svizzeri, ed è un simbolo verde di collegamento e di continuità tra Paesi vicini. All'epoca, dopo diverse riunioni con il sindaco di Novazzano ed i sindaci di Uggiate Trevano, Bizzarone e Valmorea, si erano congiunti i sentieri che attraversano la zona boschiva dei così detti Monti di Novazzano con la dorsale pedestre del Mendrisiotto. Partendo da Stabio (da Santa Margherita) ci si può recare a Bizzarone, oppure da Novazzano ci si può recare ad Uggiate Trevano.

3. Circuito turistico della Val Mulini (CTVM) Colverde – Faloppio – Ronago – Uggiate Trevano (CO)

Con la sua lunghezza di oltre 11 km e con oltre 100 pali di segnaletica percorre l’intera valle tra i Comuni di Colverde, Faloppio, Ronago e Uggiate Trevano. Unisce le peculiarità ambientali e storiche della valle offrendo al gitante luoghi altamente significativi sotto l’aspetto naturalistico, nonché le testimonianze più significative circa l’attività dei mulini in zona, con la facilitazione di una cartellonistica bilingue. È stato realizzato in collaborazione tra l’associazione Pro Val Mulini, l’Amministrazione provinciale di Como e l’Unione Terre di frontiera.    

4, Sentiero Italia o confinale: Bizzarone, Uggiate Trevano, Ronago, Colverde, San Fermo della Battaglia (CO)

Campagne, boschi e colline caratterizzano il percorso che prende avvio da Bizzarone e prosegue dapprima lungo strada carrozzabile e poi su sentiero verso Ronago. Segue un tratto su strada carrozzabile e la salita verso il Poggio Bruciato con un lungo tratto parallelo al confine fino al torrente Seveso. Un'ultima salita porta al Belvedere Sasso di Cavallasca seguita dalla discesa su Monte Olimpino presso Como. Qui il Sentiero Italia si divide in due rami mentre la tappa prosegue lungo il lago fino ad arrivare a Como.

5. Sorgenti del fiume Seveso, località Cavallasca, San Fermo della Battaglia (CO)

La sorgente del Seveso è una fonte monumentalizzata negli anni '90 del secolo scorso dall'Associazione Alpini Sezione di Cavallasca e dall'Associazione Amici di Cavallasca che ne curano la manutenzione. L'acqua sorge da una vasta zona della montagna e l'area ospita numerose specie di insetti e specie floreali che, in primavera, caratterizzano l'area per i colori brillanti.

6. Area Umida di Parè, Colverde (CO)

L'area umida di Parè è suddivisa in più pozze ed è l'habitat naturale di numerose specie di piante e animali. Tra la specie vegetali è possibile osservare alcuni ontani, nonché numerose specie di felci e la caratteristica vegetazione igrofila. Tra gli animali, oltre alle rane comuni e alle salamandre, vi si riproduce, ogni primavera, la rana di Lataste. Questa rana è particolare per la colorazione rossa del corpo ed è tutelata anche dalle recenti normative europee in materia di specie protette.

7. Percorso botanico Bosco dell’Aglio Ronago, Ronago (CO)

Si trova a Ronago, in prossimità del valico Crociale dei Mulini (da parte svizzera Ponte Faloppia). È ubicato tra la strada provinciale che porta al valico e la rete di confine di fronte a Seseglio, sulla destra della strada 200 mt prima della dogana.
È stato realizzato nel 2009 dall’associazione Pro Val Mulini in collaborazione con l’Istituto comprensivo di Faloppio. Si tratta di un percorso botanico circolare in un boschetto ove ogni pianta ad alto fusto è contrassegnata da una targhetta. Il bosco assume questa denominazione in quanto in primavera si tinge di un tappeto bianco grazie alla fioritura dell’aglio orsino.
 

8. Sosta del Fungiatt, Chiasso (CH)

Si trova nel Parco del Penz di Chiasso.    
Il Parco del Penz è particolarmente interessante anche dal punto di vista micologico: sono censite ben 480 specie diverse di funghi; in zona Moreggi  vi è appunto la Sosta dal fungiatt.
 

9. Percorso didattico per le scuole con Aula nel Bosco, Chiasso, (CH)

Il sentiero didattico-naturalistico del Parco del Penz di Chiasso presenta un elevato valore naturalistico sia per le singole formazioni sia per la qualità complessiva dell'area che vanta un numero importante di specie su una superficie ridotta.
Il percorso permette di trascorrere alcune ore divertenti immersi nella natura pur essendo a pochi passi dalla città ed è percorribile senza nessun allenamento particolare.
All’interno del percorso si trova l’aula del bosco, molto adatta per proposte di educazione ambientale e la Selva castanile recuperata dall’Associazione Patrizi Chiassesi.    
 

10. Aree umide via Sottopenz, parco del Penz di Chiasso (CH)

Nel Parco del Penz di Chiasso sono 3 i biotopi (zone umide) presenti, quali siti privilegiati per la riproduzione d’anfibi d’importanza nazionale come la rana di Lataste: via Sottopenz, località Campagna a Seseglio e zona Moreggi.

11. Biotopo di Seseglio (CH)

Seseglio nel Parco del Penz di Chiasso è uno dei tre biotopi (zone umide) presenti, quali siti privilegiati per la riproduzione d’anfibi d’importanza nazionale come la rana di Lataste.

12. Biotopi rinaturazione meandro del Ghitello, Parco Gole della Breggia (CH)

Creato negli anni 2003-2005 con i lavori di valorizzazione ambientale del Mulino del Ghitello, riproduce l’antico percorso del torrente Breggia. Questo biotopo permette ai pesci di aggirare l’arduo ostacolo della briglia di contenimento della Breggia. A tale scopo è presente anche una scala di rimonta. Lungo il meandro, in posizione molto fresca e ombreggiata, si ha una densa cintura di vegetazione acquatica verticale. Data l’acqua corrente, si possono osservare varie specie di libellule e di pesci. L’ambiente è facilmente usufruibile grazie al percorso pedonale privo di ostacoli, il quale permette anche un buon avvicinamento al corso d’acqua. Nell’area è presente anche un fresco tavolato per picnic, si possono osservare le ruote del Mulino e la splendida corte del 1600 restaurati.

13. Biotopi presso il frantoio del cemento, Parco Gole della Breggia (CH)

Il paesaggio della zona delle Gole della Breggia prima dell'arrivo della ex-Saceba era caratterizzato da aziende agricole, dotate di mulini alimentati dal canale di derivazione che partiva dal fiume Breggia. In seguito alla costruzione della stessa, l'aspetto cambiò drasticamente: con un'estensione di circa quattro ettari, la Saceba divenne l'edificio principale della zona delle Gole della Breggia, mutandone radicalmente la morfologia.

14. Biotopi della cava della Scaglia, Parco delle Gole del Breggia (CH)

Sul piano della Scaglia, ricavato artificialmente durante i lavori di estrazione della Scaglia quale ingrediente della produzione del cemento, sono presenti alcune piccole pozze più o meno temporanee, poco profonde e dal fondale limoso. L’ambiente circostante è un mosaico variato di sistemi umidi e xerici (ambienti aridi). Si possono osservare rigogliosi canneti e cariceti. L’area è ecologicamente importante per la riproduzione di rane e libellule.    

15. Biotopi roggia del Mulino Bernasconi, Parco delle Gole del Breggia (CH)

Lo stagno della Roggia Molinara è stato creato nel 2011 nell’ambito dei lavori di valorizzazione ambientale conseguenti lo smantellamento del cementificio Saceba. Con una captazione di acqua a monte è stata creata una roggia, canaletta delimitata da sponde verticali in blocchi di sasso. Lo stagno, dal basso e limoso fondale, è molto soleggiato data la scarsità di vegetazione dei prati magri adiacenti. La vocazione di questo biotopo è quella dello specchio d’acqua, particolarmente attrattivo per il Bufo o rospo comune, e specie di libellule come la Ischnura pumilio, tipica di ambienti a scarsa vegetazione emersa.

16. Riqualifica territoriale e naturale della zona della ex-Saceba (cementificio), Parco delle Gole del Breggia (CH)

Nel Parco delle Gole della Breggia il progetto di riqualifica è stato preferito alla demolizione del cementificio per poter raccontare la storia per intero e riflettere onestamente sulle impronte che lasciamo dietro di noi, qui o altrove.

17. Biotopi della Cava del Biancone, Parco Gole della Breggia (CH)

Nei pressi della Cava del Biancone sono presenti tre biotopi. Il più esteso, nei pressi dell’edificio del Frantoio, è un cosiddetto stagno maturo che, grazie alle sue dimensioni, permette la presenza di ambienti aperti e chiusi all’interno dello stesso specchio d’acqua. Vi si possono osservare libellule e svariati anfibi. A monte, in direzione della cava a cielo aperto, sono stati ricavati a seguito dei lavori di rinaturazione della Cava due piccoli stagni, con fondo impermeabilizzato. La vocazione di questi due biotopi è la riproduzione di anfibi, così come di libellule. 

18. Civico Museo Insubrico di Storia Naturale e Visitor Center Monte San Giorgio UNESCO, Clivio (VA)

Il Civico Museo Insubrico di Storia Naturale ospita esposizioni riguardanti tutti gli aspetti naturalistici della regione con particolare attenzione all'area del Monte San Giorgio.
La collezione di fossili conta oltre 4.000 reperti di provenienza dalla Valceresio. La collezione è costituita soprattutto da pesci, crostacei, rettili e vegetali. Di particolare importanza sono i resti di 6 esemplari di Lariosaurus valceresii compresi alcuni embrioni.
 

19. Çago e torbiera di Ganna (VA)

La Riserva Naturale del Lago si estende per una superficie di 100 ettari e comprende anche la vicina Torbiera di Pralugano, i boschi igrofili e le praterie che circondano la zona. Il Lago di Ganna è di origine glaciale, poco profondo e alimentato dal torrente Margorabbia, contornato da fitti canneti e cariceti, in acqua fioriscono ninfee e castagne d'acqua. Tinca, scardola, usignolo di fiume e miglierino di palude sono alcuni dei suoi abitanti. La Torbiera del Pralugano ospita delle aree dette chiari, grandi pozze d'acqua con forma regolare e rive a strapiombo, scavate nel corso dei secoli per l'estrazione della torba.

20. Selve Castanili di Brinzio e Castello Cabiaglio, Parco Regionale Campo dei Fiori, Brinzio (VA)

Le selve Castanili di Brinzio e Castello Cabiaglio fanno parte di un sistema agricolo molto abbondate nel Parco Campo dei Fiori. Qui crescono alberi di castagno destinati alla produzione del frutto che fornisce cibo a diversi animali del bosco e, in alcuni periodi storici, è stata anche fonte di sostentamento per le popolazioni rurali. Il castagno era infatti noto come l'albero del pane. 

21. Lago di Brinzio, Parco Regionale Campo dei Fiori (VA)

Il Lago di Brinzio, che dal 1984 è ricompreso in una Riserva Naturale Orientata, è un piccolo specchio lacustre alimentato dal Torrente Intrino e dal Rio di Brinzio. Il lago rappresenta un sito riproduttivo di particolare importanza per gli Anfibi.
Nella parte a monte del Lago di Brinzio è presente il gambero di fiume. Sono poi presenti molte varietà di uccelli come l'Airone cinerino, la Gallinella d’acqua, il Porciglione, il Martin pescatore o la Ballerina gialla.    
 

22. Sorgenti dell’Olona, Brinzio (VA)

Olona deriva dalla radice celtica -ol che significa grande, inteso come utilizzo che si può fare delle sue acque, da sempre sfruttate dall'uomo. Il fiume ha la sorgente principale alla Rasa di Varese, a cui si aggiungono altre cinque piccole sorgenti fra la Val di Rasa e la Valganna. Un pozzo con una scalinata permette la discesa fino alla polla risorgiva e nelle acque della sorgente è possibile osservare diverse forme di vita, soprattutto i macroinvertebrati.        
Le sorgenti nascevano già interrate. Grazie a un progetto sostenuto da Contratti di Fiume Olona Bozzente il fiume è stato portato alla luce, modellando le sponde e realizzando un luogo piacevole per gli uomini e sicuramente migliore per la biodiversità
 

23. Grotte della Valganna, Induno Olona (VA)

Le grotte di Valganna sono di origine carsica, scavate nel calcare dal corso d’acqua che scaturiva dal ghiacciaio che ricopriva completamente la Valganna in tempi remoti. L'omonima cascata, alimentata da una delle sorgenti dell'Olona, risulta particolarmente spettacolare in inverno quando è completamente ghiacciata. Dal 1903 al 1955 le grotte erano anche la tratta più spettacolare del percorso della Ferrovia della Valganna, o Tramvia, che partiva da Varese Bettole passanva da Ghirla e arrivava fino a Luino Lago.

24. Stagno della Tagliata, Induno Olona (VA)

La zona umida è ubicata ad un altitudine di 520 m e ricade nel SIC Monte Legnone e Chiusarella. Si tratta di uno specchio d’acqua di poche decine di metri quadrati con una profondità massima di 80-100 cm. Lo stagno, in apparenza alimentato solo da acque meteoritiche, presenta notevoli variazioni di livello, giungendo talvolta in piena estate all’essiccazione completa. Il contesto in cui si inserisce è una vasta area prativa limitrofa ad un cascinale e ad un bosco di castagni, rovere e frassino.

25. Prati Magri della Chiusarella, Parco Regionale Campo dei Fiori, Varese

Il Monte Chiusarella è caratterizzato dagli ultimi lembi di prato-magro su suolo calcareo. A dispetto del loro nome, i prati magri sono degli ambienti seminaturali con un elevato valore naturalistico. In particolare, alcune specie di orchidee e farfalle trovano solo qui le caratteristiche ideali per il proprio sviluppo. Queste aree, un tempo occupate da alberi e arbusti, sono state trasformate dall'uomo in ambienti aperti destinati al pascolo e alla coltivazione.

26. Vellone e Marmitte dei giganti, Parco Regionale Campo dei Fiori, Varese

Il torrente Vellone nasce dal monte Pizzella, nel massiccio del Campo dei Fiori. Il corso d'acqua ha origine da una serie di fonti di origine carsica, la principale delle quali è la Fonte del Ceppo. Il torrente scorre poi in una stretta valle e per formare più a Sud le Marmitte dei Giganti. Queste formazioni, dette anche Marmitte del Diavolo, sono profonde depressioni a forma di pozzo nelle rocce, che nascono dall'erosione fluviale nelle località che erano ricoperte da ghiacciai.

27. Baita del Fondista, Cunardo (VA)

La Baita del Fondista è un centro sportivo e turistico polivalente di proprietà comunale: in inverno è adoperato per lo sci di fondo, una tradizione che continua dal 1944, in estate e in autunno è sede di diversi eventi come la sagra del fungo, da qui passano la Via Francisca del Lucomagno e la pista ciclabile che collega Valganna e Valcuvia, percorsi ricchi di bellezze storiche e artistiche.

28. Colonia elioterapica Leonida Rossi, Comerio (VA)

L'industriale Leonida Rossi costruì l'omonima Colonia Elioterapica, un moderno centro per permettere ai bambini della zona di trascorrere i mesi estivi in una località salubre. Inaugurata nel 1937, venne acquisita dalla Gioventù Italiana nel 1946 e, seppur con difficoltà economiche, l'attività della colonia continuò fino al 1965. Oggi la Colonia Rossi, oltre ad essere il punto di partenza per le escursioni alla Grotta Remeron e altri itinerari, è un centro didattico dedicato alla geologia ed alla biodiversità, con uno shop dedicato ai prodotti locali ed un punto ristoro sempre aperto per gli escursionisti.

29. Laghetto della Motta d’Oro, Gavirate (VA)

La zona umida è ubicata ad un'altitudine di 470 metri, nel comune di Gavirate, sul versante meridionale del Massiccio del Campo dei Fiori. Il Laghetto è privo di corsi d’acqua emissari e immissari, l’alimentazione idrica è esclusivamente di origine meteoritica e da apporti diretti delle precipitazioni e viene trattenuta da depositi di origine glaciale a bassa permeabilità. La zona umida è inserita in una vasta area boscata con castagni, rovere e frassini. Il cariceto è presente in modo piuttosto omogeneo lungo il perimetro dell’area umida. Una piccola passerella consente di affacciarsi e godere della cornice naturale in cui il laghetto è inserito.    

30. Sentiero Ex Cava Rusconi, Parco Campo dei Fiori (VA)

Il sentiero porta da Morosolo a Groppello, passa dalla ex Casa degli Arancioni, attraversando il bosco e costeggiando la ex cava Rusconi. Il luogo è di notevole interesse geologico, anche l’occhio meno esperto può apprezzare le stratificazioni calcaree policrome presenti sulla parete della ex cava. Grazie ad una passerella e ad alcuni pannelli illustrativi, è possibile apprezzare e conoscere quest'area poco conosciuta ma di grande importanza naturalistica.

31. Museo Civico di Scienze Naturali Mario Realini, Malnate (VA)

Il Museo Civico di Scienze Naturali Mario Realini offre all'interno di una villa Liberty un percorso di visita che ha inizio con la sezione delle Sabbie, ovvero della polvere cosmica da cui ha origine il mondo; continua con le sezioni litologica, mineralogica, paleontologica; la sezione paletnologica racconta l'evoluzione umana attraverso i calchi dei crani dei primi ominidi; infine la sezione gemnologica e la sala studio con più di 800 pubblicazioni di archeologia, paletnologia, arte e storia.

32. Laghetto San Sirio e vasche di laminazione, sentiero delle rane Vedano-Binago (VA-CO)

Il Progetto per il Riassetto idraulico e ambientale del bacino imbrifero del Fosso Zocca nasce con lo scopo di ovviare ai danni causati dall’esondazione del corso d’acqua, creando una vasca di laminazione, che oltre a garantire la salvaguardia del territorio, rappresenta un habitat ideale per gli anfibi. Siamo nei pressi del Parco Pineta di Appiano e Tradate.

33. Stagni Fitodepurazione, Castelnuovo Bozzente (CO)

L’impianto di fitodepurazione sfrutta il processo naturale che avviene nelle aree umide, dove, ad opera di organismi animali e vegetali, hanno luogo meccanismi depurativi che si avvalgono di processi fisici, chimici e biologici. Cannucce d'acqua e tife, danno vita ad un ecosistema acquatico, che si sostiene sull’utilizzo delle acque di scarico, ricche di sostanze utili. Si tratta di piccole zone umide ricche di vita che attirano la fauna degli ambienti acquatici e formano spazi di vita ed alimentazione per molte specie animali, soprattutto per gli anfibi.

34. Stagni Fitodepurazione, Limido Comasco (CO)

Il progetto del fitodepuratore nasce per risolvere una situazione resa difficile dall’impianto di depurazione tradizionale ormai obsoleto. Il fitodepuratore di Limido rappresenta il sistema di stagni più esteso del Parco Pineta, un angolo di paesaggio bello e ricco di vita, che ha attirato nuova fauna acquatica.  In estate, il fitodepuratore risuona di gracidii di rane e di richiami di gallinelle d'acqua e folaghe. Salendo nella torretta di avvistamento, posto a lato di uno degli stagni, è possibile osservare l'attività della fauna acquatica.

35. Museo di Scienze Naturali Antonio Stoppani, Venegono Inferiore (VA)

Dedicato al prete ambrosiano e insegnante in Seminario, Antonio Stoppani, il Museo di Scienze Naturali ospita nelle sue vetrine collezioni di fossili, rocce, minerali e animali, tra i quali il gigantesco coccodrillo del Nilo.

36. Sentiero dei quattro elementi FATA, Parco Pineta, Via Ronchi 75 – Tradate (VA)

Il Sentiero FATA (acronimo di fuoco, acqua, terra, aria), di circa 1 km, offre 4 installazioni sui 4 elementi e il percorso del Sistema Solare con i corpi celesti in scala, il tutto in un ambiente boschivo suggestivo. Il percorso del Sistema Solare si snoda lungo 250metri, immerso nel bosco del Parco Pineta e sfrutta l’istallazione Fuoco come rappresentazione della stella Sole, simbolico elemento di fusione del tutto: il nostro universo.