• Arte e Cultura

Le signorie lombarde: protagonisti, storia e luoghi 

Risposta alla crisi interna del comune, la signoria nacque nel momento in cui i contrasti all’interno delle diverse fazioni raggiunsero il loro momento topico, rischiando di pregiudicare la loro stessa esistenza.

 

Origine che in Italia si fa risalire di fatto fra XIII e il XV secolo quando nelle diverse regioni di riferimento i comuni cominciano a mettere il potere nelle mani di famiglie ricche e potenti.

Un fenomeno storico che in alcune regioni ebbe vita piuttosto breve ma che in Lombardia sarà destinato a durare molto più a lungo che altrove: mentre a Mantova dominano i Bonacolsi prima e i Gonzaga poi, a Milano si susseguono i Della Torre, i Visconti ed infine gli Sforza.  

Spesso in epoca quattrocentesca i signori lombardi diventano magnati dell’arte e se a loro vanno innegabilmente imputate negazioni di diritti e ingiustizie varie, deve riconoscersi il merito di aver abbellito le nostre città con spettacolari opere d’arte, arrivate fino a noi quali prove tangibili del volto migliore di quell’epoca. 

Muovendo dall’esplorazione approfondita della maestosa residenza dei Duchi di Mantova, tracceremo dunque un percorso articolato fra le più significative testimonianze dell’immenso patrimonio storico e artistico ereditato dalle signorie lombarde

 

ll Palazzo Ducale di Mantova
Fra gli esempi più fulgidi della grandiosità e dell’opulenza dei signori che governarono la “città dei tre laghi”, il Palazzo Ducale di Mantova è la sesta reggia più estesa d’Europa, tanto da essere stata definita città-palazzo. Una maestosità che si deve soprattutto alle iniziative intraprese dai Gonzaga, visto che ognuno di loro ha aggiunto al palazzo un’area personale in cui ritirarsi, arricchendole delle opere d’arte possedute.  

Rimasta residenza ufficiale dei Duchi di Mantova dal 1328 al 1707, la reggia era inizialmente formata da più edifici dislocati, finché dal 1556 Giovan Battista Bertani, su incarico del duca Guglielmo, li riorganizzò architettonicamente riunendoli in un unico immenso complesso. Estesa dalla riva del lago inferiore a Piazza Sordello, l’opera fu in seguito completata con l’integrazione di piazze, giardini, gallerie e cortili, che trasformarono definitivamente il suo aspetto in quello di residenza ducale. 

L’espansione della reggia nei quattro secoli di dominazione gonzaghesca proseguì incessante, sia attraverso nuove costruzioni sia grazie alla modifica di quelle già esistenti. 

 

Cosa vedere al Palazzo Ducale di Mantova
Ridimensionando la pretesa di esplorarlo interamente in un’unica visita, ecco cosa vi consigliamo assolutamente di non perdere al Palazzo Ducale di Mantova

 

Il Palazzo del Capitano
Affacciato su Piazza Sordello e parte del nucleo originario che diede origine alla Corte Vecchia, il Palazzo del Capitano è l’edificio più antico dell’intero complesso. Voluto da Guido Bonacolsi alla fine del Duecento, fu inizialmente costruito su due piani, per poi essere rialzato di un piano e unito alla Magna Domus attraverso la monumentale facciata con portico ancora ammirabile. Il secondo piano aggiunto è formato da un vastissimo locale unico detto Salone dell’Armeria o Salone della Dieta, visto che nel 1459 ospitò la Dieta di Mantova, concilio papale convocato da per organizzare una spedizione contro gli Ottomani.

 

L’appartamento di Isabella d’Este 
Sempre nella Corte Vecchia, irrinunciabile la visita a quella che è ritenuta una delle stanze più interessanti del Rinascimento italiano che la colta Isabella d’Este volle come studiolo privato, lusso intellettuale concesso solo a pochissimi signori. Decorato con dipinti dei più grandi artisti dell’epoca, come Mantegna e il Perugino (oggi al Louvre di Parigi) e stracolmo di collezioni scientifiche e antichità varie, l’Appartamento di Isabella D’Este è arricchito da arredi con sportelli di legno intarsiato, gemme preziose e rare curiosità naturali. Una collezione sorprendente capace di ammaliare ogni visitatore.

 

La Sala del Pisanello
Fra i maggiori rappresentanti del “gotico fiorito”, a metà del Trecento Pisanello cominciò a lavorare al grandioso ciclo di affreschi tardo gotici, che pare descriva le vicende dei cavalieri della Tavola Rotonda narrate nel romanzo bretone Lancelot. Coperta e dimenticata per secoli, quest’opera è stata casualmente riportata alla luce solo negli anni ’70 del Novecento. Inserita nel programma di valorizzazione dell’opera, la mostra Pisanello. Il Tumulto del Mondo in programma dal 7 ottobre 2022 all’8 gennaio 2023 permette una miglior fruizione di questo eccezionale ritrovamento, ripensando in maniera permanente l’allestimento dell’intero ambiente.

Le Stanze degli Arazzi 
Appartamento della Corte Vecchia del Palazzo, le Stanze degli Arazzi si compongono di 4 ambienti che ospitano 9 grandi arazzi del Cinquecento tessuti nelle Fiandre, riproponenti le storie tratte dagli Atti degli Apostoliche Raffaello ha realizzato per la Cappella Sistina: copie autentiche dei disegni del “genio sensibile” usati all’epoca dagli arazzieri di Bruxelles. Un ciclo di opere rinascimentali di raffinata bellezza che uniscono arte e artigianato, acquistate nel 1559 da Ercole Gonzaga per la Basilica di Santa Barbara e trasferite nel Settecento negli attuali ambienti.

 

La Camera degli Sposi 
Stanza di raro splendore e vero capolavoro del Rinascimento, la Camera Picta (o Camera degli Sposi) affrescata dal Mantegna è resa ancor più straordinaria dalle ridotte dimensioni che ne esaltano la perfezione delle figure e dei paesaggi dipinti. In realtà non si tratta di una stanza nuziale ma di una sala di rappresentanza i cui dipinti celebrano la ricchezza e la potenza della famiglia Gonzaga, attraverso scene raffiguranti la loro vita. Con ingresso separato al resto del Palazzo, questo ambiente si trova all’interno del Castello di San Giorgio; data la delicatezza delle sue pitture, dopo una lunga opera di restauro oggi può essere visitata solo in piccoli gruppi e al massimo per 15 minuti. 

 

La Galleria delle Metamorfosi 
Parte della Corte Nuova costruita nel 1536, la Galleria delle Metamorfosi situata nei pressi del Giardino dei Semplici si compone di una serie di meravigliosi ambienti decorati che dal 9 aprile 2022 sono di nuovo accessibili con il normale biglietto di ingresso. Ambienti che ospitano una collezione tutta nuova che punta a rievocare la celebre Wunderkammer (“camera delle meraviglie”) dei Gonzaga attraverso recenti acquisizioni e una sorprendente ricostruzione di quel mondo. La galleria rappresenta il luogo in cui i Duchi di Mantova accoglievano le collezioni naturalistiche (oggi sopravvive solo l’ippopotamo del Kosmos di Pavia): una sorta di museo delle scienze che serviva ad esibire la loro potenza di fronte a papi, principi e delegazioni diplomatiche in visita a Mantova.

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Ph cover: analisidellopera.it

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