- Art & Culture
Black Hole. Art and materiality between Informal and Invisible
Le opere selezionate invitano a riflettere sulla dimensione informe e invisibile della materia che viene indagata come dimensione energetica, come sostanza che precede la forma o come elemento che tutto compone. In mostra una interessante dialettica tra opere che vanno dalla fine dell'Ottocento alla contemporaneità.
Il percorso espositivo si divide in tre sezioni.
Informe:
La materia viene indagata come dimensione che muta incessantemente. Lungo questa linea si collocano le concrezioni di colore di Jean Fautrier o le Nature di materia incisa di Lucio Fontana o ancora le superfici grumose e lacerate di Antoni Tàpies, i primi lavori di Piero Manzoni, i "Big Clay" di Urs Fischer e le statue "colanti" di Cameron Jamie.
Uomo-materia:
In esposizione opere d'arte in cui è presente in forma più o meno esplicita l'elemento antropomorfo. Potremo ammirare le opere di Auguste Rodin e Medardo Rosso con le loro immagini di volti e corpi che affiorano dall'indistinto. Alberto Giacometti con le sue forme "intrappolate" e Hans Josephsohn. I dipinti di Enrico Baj, Jean Dubuffet, Karel Appel e Asger Jorn del gruppo Co.Br.A., e le opere dei contemporanei William Tucker e Florence Peake.
Invisibile:
E' la sezione dedicata a esplorare gli aspetti subatomici ed energetici della materia, le opere presentate ci invitano a riflettere sulle implicazioni percettive delle rivoluzionare scoperte scientifiche della contemporaneità. Esposte le celebri Tessiturologie di Jean Debuffet, le esplosioni di "materia-luce" di Tancredi Parmeggiani, le composizioni del Movimento Arte Nucleare, alcune opere di Jol Thomson che indagano l'intangibile e il non-ottico, le performance di Hicham Berrada e i Photograms di Thomas Ruff.
Oltre alla mostra, GAMeC offre un ricco calendario di eventi collaterali tra i quali interessanti conferenze di approfondimento, attività per le scuole e visite guidate.
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